Un accordo per valorizzare i territori olivicoli italiani

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Firmato un protocollo d’intesa fra tre comuni dove hanno sede altrettanti centri di conservazione delle varietà di olivi di tutto il mondo

Un accordo a tre per promuovere la conservazione e lo sviluppo del patrimonio olivicolo mondiale. È quanto è stato fatto di recente nella sede del Parlamento Europeo a Roma, fra i comuni di Lugnano in Teverina (Tr), Pergusa (En) e Follonica (Gr), dove hanno sede i tre centri che da anni hanno avviato la raccolta e la conservazione delle varietà di ulivi presenti nel mondo.

L’iniziativa è stata promossa dall’eurodeputata Francesca Peppucci (Forza Italia-Gruppo PPE), con il fine di valorizzare una collezione di grande importanza agricola e culturale, che rappresenta una eccellenza per il miglioramento varietale e la conservazione della biodiversità.

Con il protocollo d’intesa si mettono in collegamento le esperienze e le conoscenze scientifiche raggiunte nel corso degli anni da questi tre centri che collezionano centinaia di varietà di olivi. L’intenzione è di fare di questi siti dei centri internazionali di riferimento per la qualificazione della filiera olivicola. Da questi territori si potranno sviluppare linee di ricerca mirate alla salvaguardia della biodiversità, realizzando varietà resistenti agli eventi atmosferici estremi, e alle malattie, provocate da parassiti, funghi o batteri, come la mosca dell’olivo, l’occhio di pernice o la xilella.

Quanto ai centri in questione, il primo è “Oleo Mundi”, una grande collezione di varietà di ulivi, che rappresenta il patrimonio olivicolo nazionale ed internazionale, con oltre 500 cultivar provenienti da tutto il mondo, che si trova a Lugnano in Teverina, voluta dal CNR di Perugia con la collaborazione del comune di Lugnano. Il secondo centro coinvolto è quello di Pergusa, in Sicilia, con il campo di Zagaria del Libero Consorzio Comunale di Enna, da dove sono stati prelevati alcuni esemplari impiantati in molti siti italiani. Il terzo è quello di Follonica, in provincia di Grosseto, con le sue particolari condizioni ambientali e le avanzate tecniche agronomiche.   

Per l’on. Peppucci, l’iniziativa ha fornito “una prima occasione di dialogo e di confronto ma allo stesso tempo deve rappresentare un momento di promozione di queste collezioni, a livello di ricerca e di studio. Ma deve essere – ha aggiunto – anche un volano di sviluppo a livello turistico per poter attrarre chi ha un interesse rispetto al mondo dell’olio e al mondo dell’enogastronomia”.

Accanto agli obiettivi di carattere scientifico di questa intesa, ha sottolineato Marcello Serafini, amministratore unico del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, c’è anche quello della valorizzazione dei territori con l’opportunità di assicurare alle tre collezioni una gestione efficiente per poterle rendere autosufficienti dal punto di vista economico.

Alla firma del protocollo hanno partecipato i rappresentanti dei tre territori interessati: Alessandro Dimiziani, Vicesindaco di Lugnano in Teverina, Maurizio Antonello Dipietro, Sindaco di Enna, Giorgio Matteucci, Direttore dell’istituto per la biodinamica di Follonica.

Foto di copertina by Depositphotos

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