Il mare di Provenza: colori ed emozioni tra le isole di Embiez e Porquerolles

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L’isola di Embiez

Dalla campagna Provenzale per ritornare al mare è come spostarsi dai colori dei paesaggi di Paul Cézanne a quelli di un mare sempre diverso per la sua luminosità, che si accompagna ad una natura rigogliosa, ricca di molteplici, variegate declinazioni di toni verdi. Arrivare a Six Fours les Plages da Aix è stato semplice e in breve mi trovavo – in una soleggiata domenica di primavera – davanti all’imbarcadero con il piccolo ferryboat, già pronto a partire per l’isola di Embiez. Six Fours les Plages è una delle zone balneari più estese del Var: qui si susseguono molte cittadine e frazioni e ugualmente le spiagge, tra piccole calette di sabbia o spiagge controllate per i surfer, è ampia la scelta per accontentare un pubblico di turisti anche molto diversi tra loro. La spiaggia più conosciuta, la più importante di Six Fours les Plages, è quella di Brutal Beach, molto apprezzata soprattutto dai windsurfer. https://www.tourisme-ouestvar.com/

Paul Ricard come viene ricordato sulla sua isola

Le isole di Paul Ricard

A soli 12 minuti in traghetto dal porticciolo da pesca di Le Brusc, ricco di fascino, a Six-Fours (les-Plages), eccomi pronto per scoprire l’isola di Embiez, chiamata oggi l’isola Ricard dal nome del ‘re dell’aperitivo’, il famoso pastis, che aveva creduto nel preservare l’ambiente di questo paradiso naturale e farne una meta turistica diversa, adatta agli sport del mare. L’isola ha una natura verdeggiante e mediterranea, con molte insenature selvagge, le rocce scolpite dal mare e il suo limpido fondale marino, e a chi cerca un sano relax lontano dalle auto – vietate a favore di bici e mezzi elettrici – è davvero un luogo ideale. Nei suoi 95 ettari si trovano più di trecento specie con fiori e frutta, tra cui alcune specie selvatiche conservate: pini d’Aleppo, corbezzoli, piante grasse, viti, fiori, arbusti e cespugli… ma anche importanti querce. L’isola di Embiez possiede da sola il 90% delle specie vegetali mediterranee ed è un rifugio per gli uccelli secondo le associazioni preposte. Questo ha anche fatto guadagnare la bandiera blu “ecolabel”. Il porto turistico ospita 750 imbarcazioni sia a vela che a motore.

Anche qui i ricordi personali si alternano nella scoperta di luoghi sconosciuti… era da poco nato il circuito motoristico di Le Castellet – Paul Ricard, oltre 30 anni fa, che visitai con alcuni amici appassionati di motori. Quest’anno – dal 21 al 24 giugno 2018 – la Formula 1 tornerà qui per una nuova avventura ai vertici tra Mercedes e Ferrari. Paul Ricard, è ricordato per il pastis, il sole e l’omonimo circuito dei motori, ma dietro al suo grande successo, vi  è stato un uomo capace e generoso, un artista, un umanista curioso con le sue passioni che voleva condividere e comunicare alla gente.

Paul Ricard acquisì nel ‘58 le isole di Bendor e Embiez. L’obiettivo era di promuoverle al maggior numero di turisti: le isole sono un invito a uno stile di vita che oggi è diventato una necessità per molti. Anche l’isola di Bendor piace per il suo fascino, le sue case colorate e i suoi panorami, tra rocce bianche e mare turchese: da essere in origine un piccolo scoglio battuto dai venti, Bendor è diventata un gioiello. I suoi 7 ettari e il suo percorso pedonale rendono facile la visita a chi vuole scoprire le numerose opere che abbelliscono l’isola: un museo di oggetti pubblicitari Ricard, un altro di vini e liquori e una galleria d’arte che espone le opere pittoriche di Paul Ricard possono essere visitati gratuitamente durante la stagione estiva.

Dall’Osservatorio a La Seyne sur Mer

E’ d’obbligo una breve visita all’acquario dell’Istituto Oceanografico Paul Ricard, con centinaia di specie animali e vegetali del Mediterraneo: è questo il luogo giusto per insegnare ai bambini l’importanza della conservazione dell’ambiente e per far scoprire la fauna sottomarina.

Vicino a qui si trova l’isola di Gaou, che si raggiunge da una passerella, con i suoi pini piegati dal vento e la sua piccola spiaggia di sabbia di fronte all’isola di Embiez. Per alternare la spiaggia alla natura, il monte di Cap Sicié è luogo ideale per passeggiate lungo il sentiero litoraneo (sentier des douaniers) in un ambiente naturale preservato. In cima, dalla cappella Notre-Dame-du-Mai, lo sguardo spazia sull’ampia rada di Tolone, la penisola di Saint-Mandrier, La Seyne sur Mer ed anche sulle calanques, oppure le spiagge di Sanary sur Mer ed il suo porto. Da qui il viaggio ci ha portato prima sul monte di Cap Sicié in un breve attimo di maltempo, nuvoloni neri e raffiche di vento, quindi il sole si è riaffacciato e illumina la lunga spiaggia di Sablettes – La Seyne-sur-Mer, dove a St. Elme si trova il ristorante Le Cannier, già descritto nel servizio sulla gastronomia.

Villa Noailles a Hyères

L’eleganza è di casa a Hyères

Verso est le strade portano a Tolone, lungo vari approdi turistici ma soprattutto cantieristici – non dimentichiamo che questa è la base della Marina militare francese – e poco dopo si è in vista della cittadina di Hyères, prospiciente il mare, e che mare… quello dell’arcipelago tra i più celebrati di Francia, le isole Porquerolles. L’arrivo a Hyeres precede una breve bufera che non mi lascerà vedere molto dei monumenti e del tessuto cittadino medievale col suo intrico di viuzze lastricate, i resti delle mura di cinta fortificate ed il castello che svetta dai ruderi su cui sono stati ricostruiti, nel XIX secolo, palazzi innovativi. Ho percepito il suo potenziale e il fatto che, in quegli anni la città visse i suoi momenti d’oro: lo testimoniano piazze e giardini, edifici importanti e l’impronta che vi lasciò la villeggiatura dell’alta borghesia e gli intellettuali ed artisti francesi si ritrovavano in gran parte qui. Ne è testimone importante la celebre Villa Noailles,  iniziata nel 1923 per volontà d’una ricca coppia di mecenati parigini dalle idee d’avanguardia, Charles e Marie-Laure de Noailles, affidata al giovane architetto Robert Mallet-Stevens. Ancora oggi, la villa si distingue per la modernità della sua struttura, autentico gioco di cubi e di luce. Dopo diversi ampliamenti successivi, la villa include una camera per gli ospiti, piscina coperta, palestra e giardino “cubista” realizzato da Gabriel Guévrékian. La coppia si affidò ad artigiani qualificati: designer, vetrai, artisti, giardinieri, presenti nel periodo tra le due guerre, per allestire i luoghi in cui riceve numerosi grandi artisti: Buñuel, Cocteau, Giacometti, Man Ray, Picasso per citarne solo alcuni.

Nell’ultimo giorno utile sono riuscito a sfidare il diluvio e a raggiungere Villa Noailles, per assistere al Festival Internazionale della Moda e della Fotografia e lo meritava! Belle immagini, un tuffo nella creatività della moda e nell’innovazione dei materiali ma soprattutto l’opportunità di vedere l’attualità delle soluzioni abitative e museali che sfida il tempo, i suoi giardini e la vista dalla collina su Hyères. La visita si conclude andando verso l’hotel senza trascurare un passaggio nella zona delle saline e verso la penisola di Giens, deliziosa con le villette sul mare, il porticciolo ed il percorso a piedi ‘della via del sale’ lungo la costa ma che causa l’ora non riuscii percorrere.

L’arrivo all’hotel La Potinière a Les Palmiers, in posizione ideale sulla spiaggia, a fianco del grande marina, come si dice qui “pied dans l’eau…” mi riconcilia con la natura e mi rilasso alla quiete che ora c’è sul mare tinto di rosa al tramonto. Le barche sono rientrate in porto e con esse i moltissimi regatanti provenienti da tutto il mondo per una delle più famose regate di ‘classi olimpiche’, che si distribuiscono a gruppetti nei locali qui attorno. Un bel segnale di vivacità che Hyères ha saputo creare e potenziare, un evento sportivo al passo coi tempi per creare legami culturali coi giovani di tutti i paesi.

L’unicità di Porquerolles

La partenza per raggiungere il traghetto avviene di buon’ora, la giornata è incredibilmente limpida, il cielo d’un azzurro indaco al levar del sole mentre parcheggio l’auto alla tour Fondue, vicino all’imbarco da Giens. Il percorso in traghetto è breve (quindici minuti), e il mare è un olio pur con qualche traccia di una leggera onda lunga, lasciata dal temporali del giorno prima. Sbarcato finalmente sull’isola non trattengo la felicità per gustare questa visita in una giornata davvero speciale. Al piccolo villaggio trovo il negozio di biciclette Team e prendo quella che avevo prenotato, grazie all’ottimo servizio. Guardandomi attorno scorgo un austero forte del ‘500 che sovrasta il piccolo abitato, poche case per i servizi, bar e ristoranti, come Villa Sainte-Anne che potete leggere nel percorso gastromico, lo trovate nel servizio di enogastronomia provenzale.

Questo è il regno dei ciclisti, dei mountain-biker e dei camminatori, non vi sono altri mezzi per poter girare sull’isola, a meno che non la si navighi via mare in barca. Il fascino dell’isola com’è noto sta in primis nei suoi scenari naturali, ideali per gite in mountain-bike e passeggiate: i sentieri tracciati attraverso la pineta e i vigneti permettono di raggiungere spiagge di sabbia bianca e il panoramico Semaphore.

A Porquerolles le spiagge della costa Nord sono più accessibili, meno ventose e si raggiungono seguendo facili sentieri a piedi o in bicicletta. Quelle della costa Sud, più selvagge, si caratterizzano per la macchia mediterranea davanti a un mare cristallino e dai molteplici toni azzurri. La spiaggia di Notre Dame è una delle spiagge più belle dell’isola di Porquerolles, mentre la grande Plage d’Argent è l’unica spiaggia in cui si trova un chiosco dove è possibile bere e mangiare; proseguendo si raggiunge l‘insenatura Du Langoustier. La spiaggia de la Courtade è la più ampia tra le spiagge dell’isola, la più vicina al paese raggiungibile a piedi o in bicicletta in pochi minuti. Ciò che rende così unica e l’isola di Porquerolles è che qui il turista capisce di essere in uno dei luoghi più salvaguardati al mondo dal punto di vista ambientale: sono assenti auto e veicoli a motore, è vietato campeggiare.

E ora l’Arte nella natura

Inoltre c’è una importante novità per gli amanti dell’arte: il 2 giugno scorso è stato inaugurato un museo gestito dalla Fondazione Carmignac che fa capo a Edouard Carmignac, patron di una delle più note società di gestione di fondi d’investimento europea e collezionista d’arte contemporanea. Il centro, dotato di uno spazio espositivo di 2.000 mq, è inserito in un parco da 15 ettari, progettato dal landscape designer Louis Benech. Una location unica, visitabile esclusivamente a piedi nudi. Con un forte nucleo tematico incentrato sulla Pop Art americana e sulla pittura tedesca, la collezione è costituita da quasi 300 opere, tra cui alcune delle creazioni più rappresentative di Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Roy Lichtenstein, Gerhard Richter, Andreas Gursky, Keith Haring e Martial Raysse, nonché di altri giovani artisti di talento.

Sono mete davvero uniche, un viaggio da non perdere per chi ama il mare e la natura che qui è stata difesa e preservata.

                                                                                               Foto di Cristina Bersani     3 – fine

Info: www.lesilespaulricard.com – www.hyeres-turismo.it – https://www.tourisme-ouestvar.com/  www.myprovence.fr  –  http://villanoailles-hyeres.com  –  http://tourismepaca.fr/best-of-provence-alpes-cote-dazur/  www.france.fr