Exploit di prezzi al consumo e fatturati degli spumanti italiani secondo l’indagine Ovse-Ceves

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Il nostro Paese sempre primo nella produzione mondiale di vini spumanti sia nel metodo tradizionale (nicchia del 3,1% del totale) che in quello italiano. Italia prima anche nell’export, in notorietà e richiesta

Come afferma Giampietro Comolli, presidente di Ovse-CevesUni, primo osservatorio economico del vino italiano nato nel 1991,  “basta chiamare  charmat o martinotti il nostro metodo di produrre spumante: è dequalificante. È assurdo usare il cognome di una persona come indicazione di metodo produttivo! È sminuente della identità e della professionalità del produttori”. Di seguito le primissime stime di osservatorio Ovse sulla chiusura d’anno 2022: a fronte di una produzione intorno a 870 milioni di bottiglie per  un valore di 3,3 miliardi di  euro, attesi consumi (Docg, Doc, Igp e VS) di 855-865 milioni di bottiglie per un fatturato mondiale al consumo di 7,3 miliardi di euro. Sempre più vicini al record della Francia, ma solo grazie a distribuzione, commercio, importazione. Occorre ancora riflettere su questo dato economico, ma in una ottica di strategia nazionale anche istituzionale e di scelte di politica degli asset agroalimentari nazionali…”, ci ha confidato Comolli. Un 2022 con forti rincari su tutto, che incidono di più su etichette di primo prezzo rispetto a bottiglie premium, sia per vini spumanti che tranquilli. Si preannuncia un dato finale anno 2022 – per le bollicine nazionali – con  crescita leggera dei volumi e crescita forte dei valori.

Feste 2022-23: volumi, valori, consumi, tipologie, acquisti

Alcuni prodotti dell’azienda Col Vetoraz

Meno vendite di bottiglie di vino e spumanti da grande distribuzione, distribuzione organizzata ed e-commerce rispetto al 2020 e 2021. Recuperano invece i volumi e consumi in horeca e ristorazione commerciale, dal 4 al 9% a partire già dall’estate. Si preannuncia un dato finale anno 2022 per le bollicine nazionali, con  crescita buona ma contenuta dei volumi, crescita forte dei valori al consumo. Vicino ai dati del 2019, ma cambio nei modi, nelle condizioni e negli ambienti di consumi. Si attendono 75-78 milioni di bottiglie stappate durante i 30 giorni di festività (erano 78,4 nel 2019): privilegiate le bottiglie fra 6 e 9 euro di prima fascia e fra 15 e 20 euro di prezzo al consumo (intorno a 35-45 euro, il valore al ristorante più gettonato). I consumi delle feste valgono in cantina circa 280-290 milioni di euro che, al consumo e sulla tavola, diventano circa 700 milioni di euro. Gli italiani tornano a fare festa fuori casa, soprattutto dopo Vigilia e Natale (26 dicembre quasi esauriti ristoranti e trattorie), mentre a Capodanno sempre più festa in strada, molto meno in casa e nei locali notturni.

Ferrari Brut

Diminuiti gli acquisti in Gda (-3,5%) rispetto al 2021 e 2020. Si presume meno pranzi e cene luculliane in famiglia. Per la sola notte di Capodanno si prevedono 36-39 milioni di bottiglie di bollicine stappate per un giro d’affari al consumo di circa 400 milioni di euro.  Il 2022 sottolinea ancora di più la forbice fra etichette di primo prezzo e quelle premium. Negli ultimi 6 mesi del 2022  si sono registrati sugli scaffali e nelle liste rincari fra il 5 e il 10% delle bottiglie di vini e spumanti, anche non giustificati per contratti sottoscritti nei primi mesi del 2022. Rincari che sembra non dipendono dalle aziende produttrici. Fra tipologie di bolle ed etichette, in grande spolvero le bollicine autoctone di zone spumantistiche  non tradizionali, soprattutto del sud Italia, anche molto innovative come quelle ottenute con uve Negroamaro o Primitivo. Cresce in continuo il numero di nuove etichette di bollicine anche in Toscana, in Piemonte e in Sicilia.  Fra i metodo tradizionali-classici bene la posizione crescente sul mercato degli Alta Langa e Trento anche per una qualità oramai riconosciuta: fra i consumatori nessuna scelta prioritaria Docg rispetto a Doc. Trentodoc in crescita grazie a brut e i millesimati. Franciacorta stabile, con buona ripresa per Saten e Dosaggio Zero.  In  crescita il Conegliano Valdobbiadene Cartizze Docg e Asolo Docg; si consolida la leadership  del Prosecco Doc nella distribuzione commerciale.  

Fra i vini interessante recupero, dopo 5-8 anni di calo, dei vini Moscato e soprattutto passiti di grande valore identitario come lo Zibibbo Pantelleria dorato naturale (non liquoroso), ma di cantine piccole, sconosciute. Nei ristoranti più noti e più premiati cresce la lista delle bollicine (e vini) di cantine  vicinali e regionali. Circa 1 famiglia italiana su 3 è costretta a rinunciare a una bottiglia di spumante in più rispetto agli anni 2018-2019. Comolli: “I consumatori sono sempre più diretti e semplici nella scelta del vino: deve piacere, essere identificabile, facile da trovare, di prezzo contenuto e rispondente alle aspettative”.

Maschio dei Cavalieri Trentodoc Metodo Classico

Considerazione generali Vino-Spumanti-Cibo-Feste

Calo consumi e calo spesa globale per le tavole di Natale (in media -9%); vengono privilegiate le etichette di largo consumo. Resta invece un trend regolare per etichette premium che non risentono incertezza e diseguaglianza durante le festività. Prenotazioni fuoricasa in forte rilancio. In questo contesto horeca, luoghi di vacanza, abbinamenti speciali cibi&vini sono al centro dell’attenzione. Comolli: “Consumi più legati a condizioni e sensazioni estemporanee. Nel 2022 accentuata la voglia di uscire. Nella scelta di una bottiglia (come molti altri prodotti), i consumatori sono più attenti a bisogni e a opportunità soggettive.” Le etichette di vino massmarket (quelle più presenti/pubblicizzate e con più volumi ed etichette in vari canali) non risentono la stagionalità “festaiola” dei consumi. Tutti i vini spumanti italiani e stranieri hanno perso nell’anno una percentuale significativa di consumi destagionalizzati: nel 2022 si è già notato un ritorno al consumo di bollicine più occasionale, più mirato, più eventistico, mentre cresce il consumo quotidiano di vino bianco tranquillo.    

 

Champagne & C e pacchi dono durante le Feste in Italia  

Franciacorta Saten Docg Vezzoli

La concorrenza estera in Italia si sta accentuando, soprattutto da parte di piccoli produttori francesi di Champagne e di multinazionali della distribuzione multimarche mondiali. Per lo Champagne si registrano consumi di bottiglie di primo prezzo, ma identificate geograficamente (al di sotto di 45 euro). Crescono le etichette dei RM, i piccoli vitivinicoltori imbottigliatori ex soci delle cantine sociali di cui molti usufruivano del conto-terzismo cooperativo; con 30-35 euro a bottiglia si scoprono vini ottimi di piccole aziende sconosciute (sono oltre 5000 i marchi esistenti e circa 100 arrivano in Italia). Si stimano in 2,1 milioni i tappi di Champagne che voleranno, un calo del 35% rispetto agli anni d’oro del 2015-2019. Reggono le etichette premium: il mercato italiano è fra i più richiedenti. Prezzi più contenuti per altre bollicine straniere. Nei pacchi dono continua e si accentua la presenza di almeno una bottiglia di bollicine: fra le etichette nazionali vince il Franciacorta, fra le estere vincono i brand più diffusi e più massmarket  di Champagne.

Export spumanti italiani, consumi alle feste

Borgoluce RIve di Collalto ExtraBrut

Italia ancora leader export in paesi come Usa e UK, ottimi segnali da Asia e Oriente. Durante le Feste, nei paesi fuori dall’Italia, voleranno 225-240 milioni di bottiglie di spumanti (+ 8,5%). Un boom di fine anno mondiale non marginale con i vari rincari pari a 5,3 miliardi di euro. Un record per qualunque vino mondiale nell’arco solo di 30 gg di consumo.  Ovse-Ceves registra un Oriente asiatico molto attivo con un +11% di bottiglie di spumante acquistate per le feste. Incrementi in alcuni Stati anche del +18 o +24% dei valori  al consumo.  Benissimo anche i vini rossi tranquilli italiani, stabili i vini bianchi. La dichiarazione più ripetuta dagli stranieri intervistati sul perché la scelta delle bollicine nazionali: “perché spumante italiano vuol dire festa per tutti e ovunque”. In base ai dati raccolti e alle interviste degli operatori commerciali, emerge che in Italia c’è una tenuta delle etichette dei Valdobbiadene e Conegliano Docg, benissimo in horeca la scelta delle Vigne e Rive, soprattutto per aziende vitivinicole sotto le 200.000 bottiglie prodotte. Asolo Docg segna un altro exploit all’estero. Anche il Prosecco cresce ancora (+11%) nel mercato interno UE. Il Prosecco, non gli Spumanti, sono sempre più alternativa diversa allo Champagne.

Indagine su scelte dei consumatori e sui consumi generali Cibo&Vino anno 2022 in Italia

Maschio Valdobbiadene Extra-Brut-Millesimato

Dall’indagine svolta da Ovse-Ceves, il consumatore chiede un ri-posizionamento dell’iva e un patto fiscale su prodotti alimentari di prima necessità che possono alleviare l’inflazione. Dalle imprese del consumo arriva anche la proposta che beni e prodotti di lusso (soprattutto elitari e di alto valore aggiunto per marchio e per concentrazione consumo) possano avere una aliquota fiscale differente. Fra i consumatori di vini è forte e provata la sensazione di una speculazione che non viene bloccata o eliminata. Nelle scelte solo due strade per i consumatori: o spendere il 10-15% in più del 2020 e 2021 o rinunciare a qualche bene non indispensabile. Nelle risposte il 65% degli intervistati si dichiara pronto a rinunciare al panettone ma non alla bottiglia di spumante, indipendentemente dal costo del panettone più contenuto sullo scaffale. Il potere di acquisto delle famiglie (NB: dei single o di chi ha 2 figli piccoli) è in calo: le decisioni del Governo Draghi e Meloni  non possono essere  immediate, non agevolano i consumi 2022 e non sono risolutive. Solo a metà 2023 avremo un risconto reale. 

 

 

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