Il piccolo borgo di Foresta nell’Alto Casertano, tra storia, teatro e musica

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Foresta è un minuscolo borgo cinquecentesco nell’Alto Casertano. Un vero gioiello incastonato ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina, costruito intorno ad un’unica strada e una piazza, su cui si affacciano una chiesa e un pugno di case in pietra, in gran parte disabitate. La piccola località quest’estate si prepara ad ospitare la terza edizione di Forestàte, rassegna di teatro e musica nata nel 2020 per promuovere il territorio e la sua storia.

Non lontano dalle località di Tora e Piccilli, che formano un “comune sparso” di cui è frazione, Foresta conta una popolazione fissa di circa una ventina di persone. Boschi di castagno, corsi d’acqua e vigne disegnano il paesaggio circostante, che si estende intorno al vulcano quiescente di Roccamonfina, parco regionale dal 1993. Un territorio di grande varietà paesaggistica, ancora ai margini dei grandi flussi turistici, che ricade nella provincia di Caserta e abbraccia tre comunità montane: Matese, Monte Maggiore e Monte Santa Croce. Il fiume Volturno attraversa questo lembo di Campania, in un piacevole alternarsi di montagne e colline, borghi storici e testimonianze archeologiche. Dal borgo di Foresta si accede ad uno dei siti di paleontologia più importanti al mondo, le cosiddette Ciampate del diavolo. Risalente a circa trecentocinquantamila anni fa, all’era dell’Homo Heidelbergensis, il sito custodisce oltre cinquanta impronte umane rimaste impresse nella lava. Il pittoresco nome si deve all’immaginazione popolare, secondo la quale solo degli esseri diabolici avrebbero potuto camminare sulla lava bollente.

La piccola piazza di Foresta può ospitare circa centonovanta posti a sedere. Qui, dall’ 8 luglio al 1˚ settembre andrà in scena Forestàte, rassegna indipendente curata dall’Associazione culturale Primopiano, realizzata con il sostegno dell’Associazione a Ruota, il patrocinio morale del Comune di Tora e Piccilli e la collaborazione di tante imprese, volontari, associati, musicisti, attori. Il centro di Foresta si trasformerà in un teatro all’aperto, un laboratorio permanente di creatività e sperimentazione con un occhio attento alla sostenibilità. Artisti come Massimo Andrei, Cristina Donadio, Rossana Casale, solo per citarne alcuni, si esibiranno sotto le stelle in un programma ragionato, ampio e vario, che si apre con il Sogno Reale con Gea Martire, un progetto di Ruggiero Cappuccio per il Campania Teatro Festival, che per il secondo anno consecutivo inserisce Foresta nel proprio calendario e quest’anno come unica tappa nella provincia di Caserta.

Forestàte nasce da un’idea di Antonio Maiorino e dell’artista Massimo Pastore, che dal 2020 abitano Foresta con il progetto di trasformarlo in un borgo culturale, riportando in luce questo lembo di Campania ai margini delle solite rotte. “Forestàte non è solo una crasi tra Foresta ed Estate, ma un’esortazione, un imperativo del verbo “forestare”, ovvero rimboschire di idee, pensieri e anime questa piccola frazione che è andata via via spopolandosi”, spiegano i due promotori.

Info: forestatecultura@gmail.com

 

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