La scoperta dei territori. Visita in Lessinia a un viticoltore che ha fatto della qualità il suo credo

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Da tre generazioni l’azienda Sandro De Bruno è produttrice di vini con passione, mentre il territorio dona spettacoli di una natura unica e primordiale. E’ la terra dello spumante Lessini Durello Doc

Per ognuno di noi, dopo questi lunghi mesi trascorsi tra casa e lavoro ma senza grossi spostamenti o men che meno piacevoli relax in montagna, c’è il bisogno di passare qualche weekend in luoghi ameni dove poter scoprire qualcosa di nuovo, fare camminate senza eccessivo impegno, necessarie per riprendere una confortante forma fisica e mentale, stare tra amici, riscoprire il convivio, le tradizioni dimenticate, il cibo locale con qualche piacevole bicchiere di buon vino. Mancando il 2° Vinitaly consecutivo, a causa della pandemia, la provincia veronese va visitata comunque: è prodiga, ricca di vigneti, qualificate aziende e luoghi che meritano attenzione sia dal lato paesaggistico che da quello storico-culturale; vogliamo farvi conoscere luoghi fuori dai grandi circuiti turistici e non per questo meno ricchi di storia e tradizioni. 

L’Azienda Agricola Sandro de Bruno, condotta da Sandro Tasoniero e dalla moglie Marina Ferraretto, nasce nel 2002 con l’obiettivo di produrre vini che rappresentino al meglio la vocazione del territorio in cui nascono. Ci troviamo immersi nella zona del Soave e dei Monti Lessini, tra i comuni di Montecchia di Crosara e Terrossa di Roncà, terre vulcaniche e particolarmente vocate, che offrono un panorama spettacolare. Passione, dedizione e rispetto per la natura sono le leve fondamentali che guidano il lavoro e i processi produttivi. Infatti l’Azienda De Bruno vuole proporre una personale e semplice idea di vino, traendo dal territorio tutte le peculiarità che la vite può dare. In cantina, come in vigna, viene garantita la massima cura e attenzione alla qualità del prodotto, ottenendo così vini di lunga durata e in continuo miglioramento, capaci di emozionare nel tempo. In particolare il vitigno autoctono della Lessinia, è il Durello, una vite antica che produce uve dorate caratterizzate soprattutto da un sapore acidulo con una buccia spessa ricca di tannini, amata da chi predilige spumanti secchi.

I terreni di produzione

A 600 metri d’altitudine, dopo una serie di sinuosi tornanti sul monte Calvarina, si aprono alla vista i vigneti dell’Azienda de Bruno, estesi su 11 ettari di superfice in lunghi filari sviluppati su terreni vulcanici. Il monte è uno dei maggiori edifici vulcanici subaerei del veronese, parte di un complesso vulcanico attivo che emergeva dall’antico mare della Tetide, circa 40 milioni di anni fa. Ci troviamo di fronte ad un panorama mozzafiato: la Pianura Padana si distende innanzi a noi accompagnata a sud dagli Appennini Emiliani e a nord dal Monte Baldo e dal Monte Pasubio. La posizione dei vigneti dell’azienda è incantevole per il panorama che spazia lontano, inoltre altimetria, pendenza ed esposizione offrono alle uve e ai vini rare opportunità e peculiarità espressive.

L’elevata altitudine consente di ottenere dei vini ”di montagna”, longevi e sani. Lo sbalzo termico tra giorno e notte è molto importante e l’altitudine dei vigneti consente di evitare ogni fonte di inquinamento e, grazie all’influenza delle montagne, garantisce una maggiore e costante ventilazione. L’aria fresca, pulita permette di avere un cielo limpido che, unito all’esposizione a sud e all’allevamento in pendenza a Guyot, permette un’omogenea  insolazione e la miglior maturazione delle uve.

La zona di produzione del Lessini Durello è stata delimitata nel 1987 seguendo alcune tra le più suggestive strade della provincia di Verona e Vicenza e comprende le suggestive vallate della Lessinia. Nella parte veronese il territorio interessa l’alta Val d’Illasi, la Valle del Tramigna e i comuni più a nord della Val d’Alpone, mentre nel Vicentino sono le vallate del Chiampo, del Leogra e dell’Agno a delimitarne i confini. Sono Itinerari ideali per conoscere il territorio che ospita la coltivazione di questo vitigno unico.

I percorsi turistici nel “terroir”

Tutta la zona è caratterizzate dalla presenza bellezze storiche e ambientali, ristoranti e cantine con wine-shop dove per l’enoturista è possibile fare soste e degustazioni. Per la particolare morfologia del territorio consigliamo tre diversi tipi di percorso: a. Chi vuole procedere verso Monteforte e la parte veronese della zona di produzione vitivinicola il punto migliore di partenza è Montebello Vicentino, servito dalla dalla SS.11 e autostrada A4. b. Chi desidera visitare alcune belle zone del Vicentino in direzione Montorso, la partenza ideale è ancora Montebello Vicentino. c. Chi ama inoltrarsi nel territorio del vino Durello, toccando i centri ad alta vocazione vitivinicola e visitando cantine e vigneti, il punto di partenza è Montecchio Maggiore. 

E’ da visitare villa Cordellina di Montecchio, nobile dimora settecentesca che contiene affreschi di Giovan Battista Tiepolo. Da Montecchio si raggiunge, dopo una ripida salita, la località Castelli, culla letteraria del Romeo e Giulietta di Shakespeare. Si trovano infatti il Castello della Villa e il Castello della Bellaguardia, conosciuti rispettivamente come Castello di Romeo e Castello di Giulietta, due manieri di ridotte dimensioni, situati l’uno a poca distanza dall’altro, in posizione panoramica e strategica. A Roncà gli amanti della natura possono avventurarsi nel bosco alla scoperta della Val Nera e visitare il Museo Paleontologico. La strada continua fino ad arrivare a Bolca, centro conosciuto in tutto il mondo per i suoi fossili.

Il Parco della Lessinia: i fossili e i monumenti naturali

La Lessinia, un altopiano che fa parte delle Prealpi Venete con cime comprese tra 1500 e 1800 metri, è formata da valli che dagli alti pascoli scendono a quota mille e si spiegano a ventaglio verso Verona e la pianura. Da ovest a est vi sono le valli di Fumane, di Marano e di Negrar (insieme formano la Valpolicella). Poi vi sono la Valpantena, la Val Squaranto, la Valle di Mezzane, la Val d’Illasi e le valli Tramigna, d’Alpone, di Chiampo e dell’Agno che prendono il nome dai vicini corsi d’acqua. Il Parco Naturale della Lessinia si trova nella parte più alta dei Monti Lessini. Fanno parte del parco doline, grotte, ponti naturali, con fenomeni d’interesse scientifico e spettacolari visioni. I ricchi giacimenti di fossili di Bolca-Pesciara, con reperti di specie vegetali e animali degli ambienti lagunari e oceanici, si possono ammirare per l’eccellente stato di conservazione nel locale Museo dei Fossili.

D’interesse sono anche gli esemplari di fauna e flora visibili nei Musei della Lessinia e nel Centro di educazione Ambientale di Malga Derocon. Spettacolari sono i fenomeni carsici e i monumenti naturali come l’Abisso della Spluga della Preta, tra i più profondi d’Italia; il Covolo di Velo e il Covolo di Camposilvano, secondo la tradizione locale visitato da Dante Alighieri quando era ospite degli Scaligeri a Verona. Di grande impatto visivo le ‘città di roccia’: la Valle delle Sfingi e il Ponte di Veja, imponente ponte in roccia tra i più belli d’Europa, rappresentato nel 1474 dal Mantegna nella Camera degli Sposi del Palazzo Ducale di Mantova.

I Musei dei Fossili a Bolca e Roncà

Bolca, piccola frazione dell’alta Val d’Alpone, è nota da secoli ai paleontologi per abbondanza, varietà e bellezza dei fossili con fauna e flora tropicali. Il Museo, inaugurato nel 1996, comprende tre ampie sale di esposizione dove sono esposti stupendi esemplari di flora e fauna vissuti durante l’Eocene (tra 50 e 40 milioni di anni fa), quando il clima era subtropicale. La visita prosegue idealmente nella “passeggiata Paleontologica” che, scendendo dall’abitato di Bolca fiancheggia vari affioramenti di rocce vulcaniche e sedimentarie. La Pesciara è uno dei giacimenti di pesci dell’Eocene più ricco ed importante al mondo, considerata giacimento simbolo della Paleontologia  italiana.

Il Museo Geo-Paleontologico di Roncà sorge nel 1973 per iniziativa dell’Associazione Paleontologica Val d’Alpone – Val Nera e raccoglie alcune migliaia di fossili di vertebrati e invertebrati di questa zona. La finalità è di educare, specialmente i giovani, all’amore per la natura e vuole essere mezzo di divulgazione delle conoscenze geologiche e paleontologiche della zona. Dal 2010 sono in corso scavi paleontologici autorizzati dalla Soprintendenza; hanno permesso di ottenere numerosi dati sulle specie fossili di Roncà, che occupa senza dubbio, un posto di primaria importanza tra i giacimenti di molluschi del Cenozoico.

La Filosofia e i prodotti di Sandro de Bruno

L’Azienda applica i principi dell’agricoltura Integrata e Sostenibile in tutti i processi e ciò permette di ottenere il ciclo produttivo completo, dalla vigna alla cantina con l’impiego di tecniche agricole ecologicamente sostenibili, compatibili con l’obiettivo di preservare la risorsa ambiente, con interventi ridotti al minimo indispensabile, mirati solo alla necessità e finalizzati alla ricerca di un equilibrio naturale e stabile senza interferenze con la natura. “Così facendo – ci spiega Sandro Tasoniero, nella foto di una recente visita all’azienda – oltre a non ostacolare i bioritmi naturali delle piante e degli esseri viventi, nel tempo si ottengono risultati migliori in termini di qualità e salute per il consumatore, oltre che eticamente giusti, integrando il benessere delle persone con quello della terra”.

“Gli elementi fondamentali che supportano il nostro lavoro – prosegue il titolare – sono l’impegno, la costante ricerca e l’innovazione, come il rispetto e la cura dei tempi, dei ritmi e dei processi evolutivi. Tradizione e tecnologia si incontrano e partecipano sinergicamente alla trasformazione delle nostre uve in vino. Attraverso l’utilizzo di macchinari innovativi e l’applicazione di una tecnologia fisica non invasiva, le uve vengono pressate in maniera soffice e delicata, senza incorrere nella lacerazione degli acini, richiamando così la tradizionale pigiatura con i piedi. L’uso di questa tecnologia ci consente inoltre di controllare e mantenere una temperatura costante molto bassa durante la lavorazione delle uve e, tramite l’utilizzo di prodotti non invasivi, come l’azoto, possiamo limitare a dosi bassissime l’uso di antiossidanti per la conservazione. Abbiamo fortemente creduto e voluto investire in queste tecnologie innovative per ottenere dei vini più fedeli possibile alla tradizione: genuini, sani e, di conseguenza, di qualità”.

Ospitalità, Eventi e Degustazioni

La cantina ama la convivialità e la condivisione, quindi l’accoglienza del cliente è parte importante, e sentita durante le visite, illustrando tecniche, procedure di vinificazione e di invecchiamento del vino, nelle diverse sale interne alla cantina. Per l’azienda è fondamentale trasmettere l’importanza di questo territorio, delle sue peculiarità e dei prodotti che ne derivano e i vini De Bruno sono l’ideale conclusione alla visita guidata. Gli ospiti sono condotti nella degustazione in modo dettagliato e sensoriale, per poter apprezzare al meglio le caratteristiche di questi vini, dal celebre metodo classico Monti Lessini Durello Doc Riserva prodotto con uva Durella all’85%, dal perlage fine, molto persistente, piacevolmente secco e fresco, al Soave Doc prodotto con uva Garganega 100% da suoli vulcanici, perfetto per gli aperitivi; o i rossi come il Rosso Fumo, di eccellente carattere e personalità del vitigno Pinot Nero o il Grigio Fumo, un vino rosato, delicato ed elegante, prodotto con uve Pinot Grigio. Su richiesta è possibile abbinare alla degustazione alcuni prodotti gastronomici tipici autoctoni.

Info: Azienda Agricola Sandro de Bruno – Santa Margherita 26 – Montecchia di Crosara (VR) mail: accoglienza@sandrodebruno.itwww.sandrodebruno.it