In moto tra i borghi di Sardegna: il fascino dell’Italia nascosta

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Wonder Italy ci porta in giro per la Sardegna alla scoperta dei borghi più belli d’Italia in motocicletta. Uno stimolo al viaggio lento per conoscere il fascino dell’Italia nascosta

I 52 motociclisti con i loro navigatori e maestranze partecipanti al programma ”In viaggio con Wonder Italy” sbarcano al porto marittimo di Olbia, Sardegna, dopo la traversata notturna da Civitavecchia. Raggiungono l’Isola La Maddalena, prima tappa del programma di nove giorni alla scoperta dei Borghi qualificati tra i più belli d’Italia. Ad attenderli nel gazebo allestito nella piazza principale del borgo, il sindaco Fabio Lai e i cittadini.

Wonder Italy è un’associazione motociclistica non competitiva, turistico/sportiva, a carattere internazionale che si svolge su strade aperte al traffico. E’ un appuntamento annuale tra amici, alla scoperta Borghi più belli d’Italia in moto, un’associazione privata che promuove i piccoli centri abitati italiani che decidono di associarsi con una qualifica di spiccato interesse storico e artistico.

La Maddalena, nell’omonimo Parco Nazionale dell’Arcipelago formato da varie isole e isolotti tra cui Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Santa Maria Razzoli, compresi all’interno di un’area protetta Marina e terrestre di interesse nazionale e comunitario, una rinomata località turistica e noto set cinematografico in provincia di Sassari.

In occasione dell’incontro con il sindaco Lai Sandra Bonafede presidente di Wonder Italy ha detto: ”Vogliamo coniugare la passione per la moto con la naturale vocazione per il relax e la vacanza del luogo, con la voglia del bello di prezioso e di assolutamente esclusivo“.

Il Territorio

La Sardegna, un territorio di Montagne, colline, pianure, fiumi e laghi, 1800 km di spiagge incontaminate come l’acqua del mare in cui si culla: ad est e a sud dal Tirreno, ad ovest dal Mar di Sardegna. A nord, lo stretto chiamato Bocche di Bonifacio. I suoi territori variano da natura selvaggia a boschi di sughereti e querce che rivestono i monti e  colline, dolci distese di vigneti e pascoli, una fauna variegata che include una varietà di uccelli, compreso un piccolo numero di aquile reali. E stagni, dimora di uccelli palustri e fenicotteri rosa.

Siti archeologici e termali rimanenti

In località Sardara sono presenti numerose tracce della vita delle comunità che in passato hanno abitato il territorio. Qui le antiche popolazioni nuragiche praticavano il culto delle acque del tempio a pozzo sacro di Sant’Anastasia, ritenute curative. Un culto che prosegue da secoli: oggi strutture in veste moderna e acqua antica! In questa zona zona archeologica vennero rinvenuti i famosi “arcieri in bronzo” nel 1912. Le tombe dei giganti, imponenti costruzioni in pietra risalenti all’Età del Bronzo e del Ferro scoperte in buona parte dell’isola sono uno dei tesori archeologici più affascinanti. Rappresentano un’importante testimonianza della vita e della cultura degli antichi abitanti della Sardegna. Alcune delle tombe di Coddu Vecchiu, Li Lolghi e Su Nuraxi di Barumini, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Storia contemporanea

La storia antica ha tramandato realtà anche linguistiche adottate dai Sardi. Carloforte è un’isola linguistica ligure colonizzata, dopo secoli di abbandono da cittadini di Pegli, oggi quartiere di Genova. I suoi abitanti conservano ancora intatto il dialetto dei loro avi liguri. Nell’isola linguistica di Alghero si parla anche la Lingua neolatina, il Catalano, parlata oggi da 7 milioni di persone in Catalogna, a Valencia, nelle Baleari, in parte dell’Aragona, nel dipartimento francese dei Pirenei orientale, in Andorra.

Il borgo medioevale di Lollove

Della storia della Sardegna che affonda le sue radici  nei secoli con tradizioni ancora vive come la gastronomia, le funzioni religiose e folcloristiche fanno parte i suoi borghi. Lollove è l’ultimo villaggio medioevale dell’Isola, un borgo incantato, la cui memoria storica ricorda ancora oggi la “trasgressione”. Lollove sarai come l’acqua del mare, non crescerai e non morirai mai”. Con questa frase le suore della chiesetta di Santa Maria Maddalena invocarono la loro maledizione nei confronti di Lollove, piccolo e suggestivo borgo alle porte di Nuoro, fino al XIX secolo chiamato Loy.

Un villaggio composto da poche case in pietra che conservano ancora oggi la struttura medioevale, incastonato tra le montagne e circondato da un bosco di querce secolari. In questo scenario surreale il tempo pare essersi fermato da quando, come tramanda la leggenda, le suore devote alla patrona del borgo furono allontanate da Lollove dopo essere state accusate di aver avuto delle relazioni sentimentali con i pastori della zona.

La sciagura delle consorelle, seguita alla loro espulsione, appare oggi come un triste presagio, considerando l’evoluzione demografica di questo piccolo centro, che conta soltanto poche decine di abitanti. Di fatto Lollove non è cresciuto ma non è mai morto, e si mostra agli stupiti turisti, di un luogo fuori dal tempo.