Progetto Epifanie: un museo a cielo aperto sulla Via Francigena del Nord

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“Una iniziativa come questa che unisce cultura e turismo, non può che fare del bene al territorio. Il futuro è nel passato e in questa parte del Viterbese ci sono borghi stupendi che debbono rimanere tali, con la loro storia, i paesaggi, la fede, le tradizioni, ma non per questo non debbono aprirsi al nuovo, al moderno”. E’ quanto ha dichiarato il Consigliere Regionale Enrico Panunzi intervenendo all’inaugurazione delle sei opere d’arte moderna sulla Via Francigena del nord, nei territori di Acquapendente e San Lorenzo Nuovo, realizzate a seguito dell’iniziativa “Arte sui Cammini”, promossa dalla Regione Lazio e realizzate a cura del Quasar Institute for Advanced Design nell’ambito del Progetto “Epifanie”.

In rappresentanza della Regione, sono intervenuti anche gli architetti Luigi Prisco e Simone Quilici dell’Area Valorizzazione del Patrimonio Culturale, secondo i quali “la scommessa, abbastanza rischiosa, di realizzare opere d’arte moderna sui Cammini storici, può ritenersi vinta”, ha detto quest’ultimo, aggiungendo che con questa iniziativa “è stato realizzato sulla via Francigena un vero museo a cielo aperto di arte contemporanea”. Per Prisco invece, “è stato fondamentale passare dalla teorizzazione alla pratica. Un percorso certamente non facile in considerazione di ciò che la Via Francigena rappresenta per le popolazioni locali. Ma alla fine, l’arte del nostro tempo, applicata ad una realtà così strutturata sul territorio, ha entusiasmato”.

In rappresentanza del Sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi, è intervenuta l’Assessore all’Urbanistica Sandra Pifferi secondo la quale “l’opera dell’artista Andreco, “Bastoni”, ispirata alla tradizione contadina della Tuscia e realizzata attraverso un murale in prossimità della Porta della Ripa, ha arricchito e abbellito la Via Francigena”. Ma nel corso del suo breve intervento l’Assessore non ha mancato di sottolineare come proprio quel tratto del Cammino, necessiti ora di ulteriori interventi per completarne la messa in sicurezza.

L’Artista romano ha preso ispirazione dalla storia del luogo, dalla flora locale e dal tipico oggetto del camminatore: il bastone che in moltissime culture rappresenta un oggetto dalla forte valenza simbolica e ritualistica, con le più disparate forme di utilizzo. A secondo del suo impiego infatti, può rappresentare un oggetto di culto, un arnese da lavoro, elemento di sostegno, difesa o attacco, sicuramente è il simbolo che accompagna i pellegrini, i camminatori ed gli escursionisti. Con tale scelta l’artista ha voluto rendere un omaggio alla società multiculturale e senza frontiere, ne fisiche ne astratte, tra nazioni, culture e religioni.

Il Prof. Benedetto Todaro, Direttore Scientifico del Quasar, intervenuto con una nutrita rappresentanza di allievi (in qualche modo anch’essi protagonisti delle opere realizzate per aver contribuito alla parte grafica) che hanno invaso gioiosamente la sala consigliare del Comune di San Lorenzo Nuovo dove la manifestazione è stata ospitata, con il Sindaco Massimo Bambini a fare gli onori di casa, ha accennato alla complessità esecutiva del progetto.  “Occorreva riflettere sul ruolo della diversità dell’arte in epoca medievale e sulla sua evoluzione e comprendere come l’arte moderna potesse coniugarsi con il sacro. Superato questo scoglio, ha dichiarato il Professore, occorreva capire poi quale fosse la tematica che gli artisti volevano rappresentare e il grado di accettazione dei residenti. Un percorso non facile che però alla fine ha soddisfatto tutti: artisti, commercianti e residenti che di comune accordo hanno anche scelto i siti dove collocare le opere”.

L’altro artista coinvolto nel progetto, Renzo Gallo, è stato l’autore delle altre 5 opere o, meglio, “un’opera in 5 episodi” come egli stesso ha sottolineato, tutte collegate nel comune di San Lorenzo Nuovo: la “Partenza”, posta all’ingresso dello Stadio sportivo, lungo la via Cassia; il “Cammino”, una pavimentazione policroma che segna il punto del distacco del percorso della Francigena dal tracciato della Cassia; l’”Incontro” posta in un bosco;  la “Direzione”, una teoria lineare di elementi naturali di basalto tipici del territorio e, infine, la “Testimonianza”, posta sulla strada verso Bolsena. Qui Renzogallo è intervenuto, al centro di un trivio, con un elemento circolare, un “pozzo” in metallo all’interno del quale è posta la memoria del viaggio sotto forma di pietre policrome raccolte e depositate.

Ogni opera è accompagnata da una targa esplicativa che, oltre a dare delle informazioni immediate di carattere artistico, è munita di un QR CODE che può fornire approfondimenti, attraverso dei video, in merito alle fasi di costruzione dell’opera e consente di avere tutte le informazioni necessarie ad una completa comprensione del progetto; non solo, sul sito Epifanie.it, attraverso il QR Code, si troverà la mappa di tutti i centri di interesse artistico della zona a cui si potrà accedere con delle agevolazioni.

 

 

 

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