Sudan, alla scoperta dell’antica Nubia la terra dei Faraoni Neri

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Un viaggio che non stanca, ma contagia. Lascia emozioni senza fine. Non solo per le incontaminate bellezze naturali del deserto e delle oasi ma anche per la ricchezza di siti archeologici, patrimonio Unesco, poco conosciuti ma ricchi di storia e fascino. Il Sudan, l’antica Nubia degli Egiziani, ha molto da offrire. Una terra arida, selvaggia con splendidi paesaggi dove l’incontro con le popolazioni dei caratteristici villaggi nubiani, con le case e le originali porte colorate, è autentico, caloroso. Come quello con le carovane dei  nomadi del deserto. Testimonianze uniche, incastonate nel deserto dominato dal Jabel Barkal, la montagna sacra. Il Nilo è l’anima e la fonte di vita del Sudan. Tutto oggi, come ai tempi dei Faraoni Neri, ruota attorno al grande fiume e alle sue impetuose Cateratte.

Khartoum, metropoli dai mille contrasti

Ricchezza e povertà, architetture ardite e case fatiscenti, viali eleganti e strade polverose bagnate con secchi d’acqua, di tanto in tanto, per ridurre l’effetto della polvere.  È lo stridente contrasto di Khartoum, la capitale del Sudan. Il suk caotico, pittoresco dove aleggiano i profumi delle varie spezie, fa da contraltare al religioso silenzio mausoleo del Mahdì, ovvero Muahammad Ahmad l’eroe che sconfisse gli inglesi e uccise il governatore George Gordon. È considerato il fondatore del Sudan post coloniale. A Khartoum è obbligo soggiornare all’Hotel Acropole in stile esotico, non lussuoso, ricco di fascino e di storia. Qui hanno alloggiato e alloggiano  gli esploratori del passato, i volontari delle Ong ed i componenti delle spedizione archeologiche internazionali. La loro presenza è testimoniata dalla numerose foto, con dedica, appese alle pareti. A mangiare  si va al ristorante Assana che propone piatti locali e libanesi. Buoni i mezè, i vari antipasti di carne e verdure dove non manca mai  il saporito e ottimo hummus.

La civiltà Meroitica

Da Khartoum attraverso il deserto occidentale,  che  presenta una morfologia principalmente pianeggiante, si arriva al sito archeologico di Old Dongola antica cittadella, costruita nel V secolo, con i resti della fortezza e del nucleo abitativo. Con l’arrivo del cristianesimo divenne la capitale del regno di Makuria. Sono ancora visibili le molte colonne che emergono dalle sabbie, sormontate da capitelli con simboli cristiani. Il tramonto si ammira in tutta la sua selvaggia bellezza che toglie il fiato dal Jebel Barkal, la montagna sacra, simbolo del deserto nubiano. Ai suoi piedi si erge il tempio dedicato ai faraoni del Nuovo Regno e ad Amon. Scavata nella parete a base della montagna la grande stanza decorata con bassorilievi dedicati alla dea Mut, sposa di Amon. Poco lontano la pittoresca cittadina di Karima, l’antica capitale Napata. Si alloggia al Nubian Rest-House affascinante hotel-boutique costruito in stile nubiano a cui si accede attraverso l’originale porta.

I Faraoni Neri

Lasciano increduli le tombe sotterranee policrome della necropoli napatea (sono sepolti tutti i faraoni neri, tra cui Piankhy ed i suoi amati cavalli), di El Kurru, patrimonio Unesco. Tombos era l’antica cava di granito utilizzata per la costruzione della statue dei faraoni nubiani. È visibile quella incompiuta di Taharqa.  Nel museo di Kerma ci sono sette statue originali a grandezza diversa dei Faraoni Neri. Le piramidi, oltre 40 la maggior parte in perfetto stato di conservazione, della necropoli reale di Meroe sono uno spettacolo nello spettacolo del deserto del Bayuda. Intorno al III secolo i cimiteri reali vennero spostati da Napata a Meroe. Ciò comportò un significativo allontanamento  dalle pratiche egizie dando il via all’ era del regno di Kush. I geroglifici egizi vennero sostituiti dalla scrittura meroitica (geroglifici e caratteri corsivi). La capitale Moroe divenne snodo di scambi commerciali tra Egizi, Greci e Romani e le diverse culture influenzarono lo stile architettonico. A differenza delle piramidi egizie, quelle nubiane non presentano al loro interno una camera mortuaria ma la vera tomba è scavata sotto la piramide stessa ed è collegata all’esterno attraverso un tunnel inclinato. Davanti alla piramide c’è sempre una piccola cappella votiva con le pareti decorate di bassorilievi. Per immergersi completamente nell’atmosfera di questo luogo magico e spettacolare vale la pena si soggiornare presso il campo tendato fisso di Meroe. Ultima tappa il tempio di Apedemak (I. secolo d.C.) meraviglioso edificio con decorazioni a bassorilievo raffiguranti l’immagine del Dio Apedemak con la testa di leone. Poco lontano un tempio dedicato al Dio Amon con numerose statue di arieti e bellissimi decorazioni.

I nomadi del deserto, scene Bibliche

Sembra di rivivere una scena tratta dal Vecchio Testamento, quando s’incontrano i nomadi del deserto Hassanya e Manasir (figure arcaiche e al tempo stesso nobili nella loro dignità).   Attorno a rari pozzi, attingono, aiutati dalle donne e dai bambini, all’acqua, seguendo tecniche che risalgono alla notte dei tempi, per dare da bere alle migliaia di capre, pecore, dromedari che sono la fonte della loro sopravvivenza. Seguendo percorsi tramandati da padre in figlio i nomadi attraversano il deserto, sostando ogni due o tre giorni presso le pozze d’acqua alimentate da sorgenti sotterranee dove si fermano per abbeverare gli animali. Un “esodo” dal Sudan all’Egitto per vendere le mandrie, che richiede mesi e mesi di cammino. Vedere gli animali, ascoltare i canti delle donne che accompagnano i nomadi pastori, sentire le loro risate attorno ai fuochi di bivacchi al tramonto, mentre una leggera brezza rinfresca l’aria, sono emozioni difficili da dimenticare. In lontananza il rumore del Nilo, maestoso ed impetuoso. Le acque della terza Cateratta si accavallano e vorticano mentre le si attraversa su un “ponton” (vecchia zattera a motore diesel)  per spostarsi da una riva all’altra. Lascia senza fiato il tramonto che precede all’arrivo al campo tendato pre- allestito di Tombos dove la notte più che per dormire serve per ammirare, stesi sulla calda sabbia, il firmamento di stelle che invitano a toccarle un una mano.

Shiruq, tour leader

Il tour operator Siruq,  è presente in Sudan dal 1999 con un ufficio operativo a Khartoum e tre strutture di proprietà: Nubian-Rest House Karima (24 camere doppie ben arredate in stile nubiano, tutte con servizi privati ed una piacevole veranda per godere della brezza serale e del tramonto, molto curati i dettagli), Campo tendato di Meroe (22 tende a due letti ciascuna con veranda e bagno privato) e Campo pre-allestito di Tombos, (situato in pieno deserto fornito di grandi tende igloo con uno o due letti, materassi di spugna, materassi e coperte e sedie pieghevoli nella verandina). Shiruq è la maggiore Dmc (Destination Management Company) del Sudan specializzata in tour culturali ed archeologici.

Info: Shiruq – web: www.shiruqviaggi.com/ –  info@shiruqviaggi.com