Nîmes, splendida città dell’Occitania, la più romana dopo Roma

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Les Arènes e statua di El Nemeno

Tra le molte splendide mete dalle storie diverse e complesse di cui è ricca l’Occitania non può mancare Nîmes, certamente la città più ‘Romana’ dopo Roma. Risalgono a 4500 anni a.C. le tracce più antiche d’insediamenti umani e al VI secolo a.C. il primo nucleo urbano formatosi grazie a una sorgente le cui acque zampillavano negli attuali Jardins de la Fontaine.

È comunque certo che Nîmes è fondata quale colonia romana circa duemila anni fa dai legionari di ritorno dalle vittorie nelle campagne egiziane, come ricorda ancora oggi lo stemma cittadino in cui campeggiano un coccodrillo legato a una palma e la scritta ‘Colnem’ cioè ‘colonia Nemausus’ (la città infatti era dedicata alla divinità celtica Nemausus). Ubicata sulla via Domizia che collegava l’Italia alla Spagna, in pochi decenni diviene la più importante città delle Gallie e centro nevralgico di fiorenti commerci, fonte di ricchezza e cultura come testimoniano i numerosi monumenti romani e l’appellativo di Roma francese.

E a Nîmes più ancora che a Roma oggi si percepisce un legame invisibile ma forte con le radici romane. Sono Les Jardins de la Fontaine – secondo molte fonti i primi giardini pubblici in Francia e forse in Europa – il primo e indimenticabile contatto con la città: realizzati nel XVIII secolo su disegno di J.P. Mareshal e G. Dardaihon intorno alla sorgente culla della città romana, occupano una superfice di circa 15 ettari ricca di verde, corsi d’acqua e statue e comprendono i resti del romantico ed enigmatico Temple de Diane e del Castellum Divisorium, bacino circolare scavato nella roccia da cui partivano le canalizzazioni per rifornire d’acqua edifici e monumenti della città. È uno degli ultimi esempi integri di tali opere.

Les Arènes de Nimes

Dalla ‘culla’ a Les Arènes simbolo di Nîmes i passi sono pochi. Si tratta di uno degli anfiteatri più grandi e tra i meglio conservati (e utilizzati) al mondo. Costruito (poco dopo il Colosseo) verso la fine del I secolo d.C. l’edificio ha forma ellittica (l’asse principale è di 133 metri, l’altezza di 21 e circa 20.000 i posti), due livelli di arcate, un attico (l’unico rimasto nelle arene ancora esistenti), gallerie circolari, scale e corridoi per accedere direttamente ai settori riservati alle diverse classi sociali. Les Arènes oggi ospitano manifestazioni sportive, concerti, corride, courses camarguenses (corride senza uccisione del toro) e ricostruzioni storiche. Tra queste ultime una delle più imponenti e articolate a livello europeo è Les Grands Jeux Romains. Realizzati da Culturespaces – organizzazione che promuove alcuni dei più importanti monumenti, siti e musei francesi (a Nîmes oltre all’Amphithéâtre anche la Maison Carrée e la Tour Magne) creando occasioni di turismo culturale che inducano migliaia di persone a visitare i siti interessati – Les Jeux sono giunti alla nona edizione con un crescente successo dimostrando come la storia estratta dagli aridi testi scolastici pieni di date e poveri di emozioni possa affascinare decine di migliaia di persone ed essere percepita nella sua eterna attualità.

Svoltisi quest’anno dal 28 al 30 aprile, hanno avuto come protagonista Spartacus, uno dei più singolari, controversi e affascinanti personaggi dell’antica Roma e hanno offerto tre giorni in cui oltre 500 attori specializzati hanno fatto rivivere corte imperiale, sfilate di legionari romani, corse di cavalli, lotte di gladiatori e la ricostruzione della battaglia tra l’armata romana e i ribelli di Spartaco. Nîmes vive questo momento anche fuori dalle arcate dell’Anfiteatro grazie ai numerosissimi eventi organizzati dal Comune e dall’associazione “I commercianti sono Romani”, altra testimonianza del profondo legame degli abitanti con Roma.

Culturespaces peraltro si propone di coinvolgere nelle sue iniziative la popolazione anche in modo attivo: per tutto il mese di agosto ha promosso la prima edizione dei “XII Travaux de Nemaus”: all’interno dell’Anfiteatro un’immaginaria macchina del tempo trasporta nel II secolo d.C. e i partecipanti per accedere al ‘tesoro’ devono risolvere 12 enigmi e superare 4 prove. Un modo divertente per far vivere la conoscenza della romanità specialmente ai più giovani. Davanti all’Anfiteatro non vi sono come al Colosseo tristi imitazioni di centurioni e un ancor più triste suk, ma troneggia una bella statua a El Nemeno (il più grande torero francese) quasi simbolo della saldatura delle radici romane con gli influssi spagnoli.

Musée de la Romanité

A poca distanza da Les Arènes, lo scorso 2 giugno è stato inaugurato il Musée de la Romanité. Progettato dall’architetta brasiliana Elizabeth de Portzamparc, è caratterizzato da un’architettura dal design contemporaneo (la facciata realizzata con circa 7.000 scintillanti tessere di vetro cangianti con il variare della luce ricorda il fluttuare delle toghe romane) che peraltro lega con la classicità dell’Anfiteatro. Su una superfice di 3.500 mq sono esposti oltre 5.500 reperti archeologici di inestimabile valore che fanno rivivere la storia di Nîmes dal VII secolo a.C. al Medioevo. Una full immersion resa ancora più affascinante oltre che da eccezionali mosaici e dalla ricostruzione di una Domus romana, da animazioni grafiche e tour virtuali che permettono d’immaginare la vita quotidiana nelle varie epoche, dal Giardino archeologico che ospita un museo delle piante che si ricollega ai tre periodi (gallico, romano e medievale) del percorso museale e da una terrazza con una vista a 360°. Infine, per una giusta soddisfazione anche della gola il Museo ospita un ristorante gourmet affidato al cuoco stellato (due stelle) Franck Putelat. Fino al 24 settembre può essere ammirata anche Gladiatorsheroes of the Colosseum contributo italiano all’inaugurazione.

A poca distanza si trova la Maison Carrée, tempio voluto da Marco Vipsiano Agrippa (fedele collaboratore e genero dell’imperatore Augusto avendone sposato la figlia Giulia) tra il 19 e il 16 a.C. e dedicato ai due figli morti in giovane età. L’edificio a pianta rettangolare (26 metri di lunghezza per 13) è caratterizzato da colonne alte 17 m. con capitelli corinzi, sorge su un piedestallo cui si accede con una breve scalinata e domina l’antica piazza del Foro i cui contorni sono stati recuperati di recente. La Maison Carrée – nonostante sia stata nei secoli adibita a molteplici usi (nel IV secolo è stata anche chiesa cristiana) – è tra i templi antichi meglio conservati. Ospita la proiezione di un film in 3D sulla storia della città.

Dal maggio 1993 nel piazzale antistante sorge il Carré d’Art (museo d’arte contemporanea) progettato dall’archistar britannica Norman Foster che ha ripreso alcuni elementi della Maison Carrée (il pronao e le colonne) realizzandoli con materiali contemporanei. L’edificio di nove piani (cinque interrati) ospita più di 400 opere e una biblioteca-mediateca con circa 360.000 volumi.

Tour Magne deˆ Nimes

Al tour tra i ‘gioielli romani’ non può mancare la Tour Magne: costruita sulla collina che domina Nîmes era la torre principale della cinta fortificata di epoca romana lunga circa 16 km con 14 porte (di cui restano Port de Arles e Port de France) e 50 torri. Di pianta ortogonale era articolata su tre piani: i due sopravvissuti assicurano all’edificio un’altezza di 32 m e chi affronta con successo i 140 gradini gode uno strabiliante panorama a 360°. Tabelle di orientamento permettono di capire l’evoluzione della città nei secoli.

Con la visita alla Tour Magne si torna ai Jardins de la Fontaine e al Castellum divisorium punto d’arrivo dell’Acquedotto Romano che ogni giorno con un sinuoso percorso di circa 50 km riversava in città oltre 20.000 metri cubi di acqua delle sorgenti di Uzés. Eccezionale la sua tecnologia: il dislivello tra le sorgenti a l’arrivo era di soli 17 metri  ed era utilizzata solo la forza di gravità.

Il Pont du Gard

Dell’acquedotto faceva parte l’imponente Pont du Gard (dal 1985 inserito dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità), meraviglia che si ammira raggiungendo la località di Vers-Pont-du-Gard nei pressi Remoulins. Realizzato per scavalcare il fiume Gardon (o Gard), è lungo 275 m e con i suoi 49,40 metri è il ponte antico più alto al mondo oltre a essere l’unico con tre piani di arcate. L’acquedotto era al terzo piano costituito da archi alti 7 m, notevolmente più bassi di quelli del primo e secondo livello di 22 e 20 m. rispettivamente.

Nel gioco tra antichità e design contemporaneo sono da ammirare le due strutture realizzate dall’architetto Jean-Paul Viguier a circa 500 metri dalle due estremità del ponte (e non visibili da questo) per accogliere e informare il pubblico. E quale miglior suggello di una giornata dedicata alle magnificenze antiche esplorare quelle originalissime di una cucina in cui gli influssi provenzali s’intrecciano con quelli spagnoli creando degli unicum come la Brandade (merluzzo sbriciolato nel latte ed emulsionato con l’olio d’oliva) o la tapenade (paté di olive verdi, capperi, acciughe ed erbe provenzali su pane tostato) o i piatti di carne di toro della Camargue?

Info: www.culturespaces.comwww.nimes-tourisme.comwww.destinationpupg.comwww.france.fr  

Referenze fotografiche:

1.Culturespaces, Recoura: Les Arènes e statua di El Nemeno, Les Arènes, Tour Magne
4. Culturespaces, Chambon: Les Grands Jeux Romans
6. Culturespaces, Formica: Maison Carrée