Nutriscore contro Nutrinform: l’Italia sceglie indici più nutrienti -la dieta Mediterranea- e non a tutti piacciono

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Ricciardi consulente del ministro della salute si mette contro alla scelta del ministro dell’agricoltura Patuanelli.

Il prof. Ricciardi membro OMS contro ex ministri Martina, Centinaio, Bellanova. Nel luglio 2020 la Commissione Europea aveva già dato il via libera al nutri-inform-battery che pesa i componenti di ogni alimento, non solo gli zuccheri e il sale. Tutti i cibi Top made in Italy finirebbero in castigo fra l’arancione e il rosso nella scala da A a E. L’Italia dice no al semaforo, alla salubrità dei cibi sanciti con superficialità.  

Da qualche anno, per iniziativa del governo UK precedente, si parla del famoso semaforo a tre colori da stampare su tutte le etichette dei prodotti alimentari in Europa: rosso cattivo, verde buono. Di una semplicità… paurosa, perché estremamente superficiale e limitata con cui tutti gli alimenti sono misurati in modo standard e con parametri da fabbrica industriali…senza valutare storia, cultura, disciplina, dietologia, nutrizione.

Le “denominazioni di origine” sono nate in Europa negli anni ‘60 e da allora fiore all’occhiello di oltre 5000 prodotti europee con certificazione terza, tracciabilità, controlli. Ricordo: dal grappolo d’uva alla bottiglia Docg sul tavolo ci sono 20 passaggi, molti burocratici. Poi nel mondo ci sono migliaia e migliaia di altri cibi e vini, comuni, anche da paesi europei. Non entro nel merito politico se un consulente personale del Ministro della Salute, il prof. Walter Ricciardi della Cattolica di Roma, membro OMS e da giovane napoletano comparsa in film, può andare contro una scelta di tutti i recenti governi nazionali,  i ministri della agricoltura Patuanelli e tutti i suoi predecessori Martina, Centinaio, Bellanova. Sostenere, oggi, dopo 60 anni di direttive, regolamenti, centinaia di dipendenti UE sul tema, controlli a difesa di una cultura della qualità certificata che il modello nutri-score  sia la soluzione migliore per la salute europea e mondiale, appare almeno discutibile. Appare una voce solitaria, quella di Ricciardi, altamente stonata e pericolosa pro nutri-score dei francesi e tedeschi e contro il nutri-inform sostenuto da Italia e altri paesi europei. Per me bisogna valutare anche aspetti giuridici, legislativi, legali a tutela della “scelta” politica italiana, finalmente unitaria e chiara.

Le DO-IG non si toccano. Per tutti i restanti cibi senza certa origine… qualunque “etichetta” aggiuntiva sui contenuti nutrizionali può starci.  Tutte le voci autorevoli italiane si sono sollevate all’unanimità contro il prof Ricciardi. Il nutri-score penalizza anche la Dieta Mediterranea, sancita dal mondo intero e anche da OMS, come la migliore, più sana e più biodiversa alimentazione: l’olio di oliva extra vergine-Evo, il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di San Daniele finirebbero tutti in “rosso”. Sembra che ci sia un po’ di caos! Ci sono altre motivazioni recondite? Qualche interesse lobbistico? Qualche favore verso l’agroindustria alimentare? Impossibilità per alcuni paesi di far fronte all’obesità diffusa? 

Sono chiare le forti “penalizzazioni” che automaticamente e senza colpa subirebbero tutte le aziende alimentari italiane: crollo di una politica, di una storia, del valore aggiunto turistico e attrattivo, del biglietto da visita, della immagine, della cultura, della occupazione …e anche miliardi di euro per l’economia.

Urge una presa di posizione del Governo italiano. Solo qualche giorno fa Patuanelli alla Coldiretti e Confagricoltura è stato chiaro: “….il nutri-score è un pericolo reale per tutto il sistema agroalimentare e non solo. A Bruxelles mi impegno di porre con forza la posizione italiana”. Più chiaro di così! Certo che la questione politica nel governo resta. Vediamo cosa decide il ministro Speranza.

Testo di Giampietro Comolli

Io ho sottoscritto un appello all’Europa contro la scelta del Nutriscore sia inglese che francese.