Chaplin’s World: viaggio alla scoperta del genio del cinema nella sua dimora svizzera

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Charlie Chaplin non c’è più da quasi cinquant’anni eppure il suo spirito e la sua leggenda continuano a vivere a Corsier-sur-Vevey in Svizzera

Dalla sua villa immersa in un parco di quattro ettari fino alla statua dell’attore sul lungolago, passando dall’hotel “Modern Times” che celebra uno dei suoi film più iconici, non lontano dai vigneti terrazzati patrimonio Unesco di Lavaux, vicino allo storico Hôtel du Léman, sono tanti i luoghi che rimandano alla lunga permanenza del grande artista inglese in questa cittadina sul lago Lemano, a tre ore di treno da Milano.

Ed è soprattutto la villa, Manoir de Ban, costruita nel 1840 sulle colline di Vevey, dove Chaplin trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita insieme alla moglie Oona e ai loro otto figli, ad essere diventata dal 16 aprile 2016, il giorno del suo centodiciasettesimo compleanno, il museo e memoriale dedicato a Charlot.

Questo spazio, un tempo teatro della vita familiare e del lavoro creativo di Chaplin, ora è Chaplin’s World ed accoglie ogni anno migliaia di visitatori, principalmente provenienti da paesi europei.  E sono gli scritti, le immagini e gli oggetti personali disposti accuratamente nelle diverse stanze ad offrire uno sguardo sulla vita pubblica e privata dell’artista.

Dal soggiorno, con da un lato il pianoforte a coda con sopra fotografie che ripercorrono la sua lunga carriera e dall’altro il violino che suonava fin da bambino, ora preziosamente custodito in una teca. Alla sala da pranzo con la grande tavola elegantemente apparecchiata ed una televisione che mostra video amatoriali di Chaplin in momenti di convivialità familiare nel grande patio. Fino alla biblioteca, dove Chaplin era solito scrivere la sua autobiografia e preparare le sceneggiature.

Al piano superiore, le finestre della sua camera da letto offrono una vista perdifiato sulle cime innevate delle Alpi e sulla riviera Svizzera, il tratto di lago che va da Montreux a Losanna. In una sala adiacente, i muri sono tappezzati di ritratti di politici, intellettuali ed artisti (solo Sofia Loren e’ riprodotta a grandezza naturale da una statua di cera) legati alla vita dell’attore.

Ma la villa copre solo la meta’ del mondo di Chaplin. A pochi metri dall’ingresso, Chaplin’s World include anche uno studio in stile hollywoodiano che si estende su quasi duemila metri quadrati. In questo hangar per metà ricavato sotto terra, le scene iconiche dei film di Chaplin sono ricreate fedelmente ed abbracciano diverse epoche e ambientazioni. Ed una vasta collezione di vecchie macchine per il montaggio dei film fornisce anche uno scorcio sui metodi di produzione cinematografica dell’epoca.

The Great Dictator © C.Roy Export Co. Ltd

All’ingresso, una sala cinematografica, rivestita di velluto rosso con un design vecchio stile ma dotata di tecnologie moderne, offre un avant gout dei film di Chaplin. Alla fine della breve proiezione, lo schermo si apre magicamente su un vicolo di Londra di inizio secolo scorso. Comincia così il viaggio nella cinematografia di Chaplin.

Passeggiando nello studio si possono scoprire i primi umili inizi di Chaplin a Londra e la sua fulminea ascesa fino a diventare a poco più di vent’anni uno dei più grandi nomi dell’industria cinematografica. Grazie alla fedele riproduzione dei set dei suoi film, i visitatori possono rivivere l’esperienza di trovarsi in una capanna che si trova sull’orlo di una scogliera, come ne “La febbre dell’oro”, sedersi sulla sedia del barbiere de “Il grande dittatore” oppure trovarsi nella taverna di “Charlot emigrante”.

Le diverse statue presenti nel museo sono state realizzate dal museo delle cere Grévin di Parigi. Si tratta di modelli realistici di Chaplin, di sua moglie Oona, di attori e attrici dei suoi film, di amici come Albert Einstein e di artisti che si sono ispirati al suo lavoro come Michael Jackson e Federico Fellini. In una stanza stretta, che ricorda il caveau di una banca, sono esposti alcuni degli oggetti iconici associati al lavoro di Chaplin, tra cui la bombetta e il bastone del personaggio del Piccolo vagabondo. In una vetrina, c’è il certificato firmato dalla Regina Elisabetta II quando Chaplin fu nominato cavaliere nel 1975. In un’altra, l’Oscar onorario ritirato a Los Angeles nel 1972, venti anni dopo aver lasciato gli Stati Uniti a seguito delle accuse di legami con il Partito Comunista Americano, e uno vinto per la colonna sonora di Luci della ribalta.

Un caffè-ristorante e l’unico negozio al mondo autorizzato a vendere oggetti raffiguranti l’inconfondibile silhouette dell’attore chiudono il tour dello studio mentre un’antica casa colonica situata all’ingresso della proprietà è utilizzata per ricevimenti. In primavera, un circo tira su le tende nel parco ed a giugno sono previsti concerti tutti i weekend. Il museo, costato  60 milioni di franchi svizzeri, e’ uno dei piu’ visitati nella Svizzera romanda.

Info: chaplinsworld.com

 Testo di Maurizio Arseni

Foto credits: 2016 Chaplin’s World™ © Bubbles Incorporated S.A. All rights reserved

 

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