La 96° edizione dell’Arena di Verona Opera Festival

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Il Barbiere di Siviglia - ©FotoEnnevi

Il Barbiere di Siviglia – ©FotoEnnevi

La scorsa settimana ha avuto inizio il 96° Arena di Verona Opera Festival, per un’estate ricca di spettacoli lirici che, grazie all’incredibile cornice dell’anfiteatro romano, hanno un fascino unico al mondo. L’Arena di Verona è un patrimonio dell’umanità intera, e per renderle giustizia questa edizione del Festival ha scelto la strada della qualità: ci saranno grandi cantanti e titoli importanti, grazie al lavoro del Sovrintendente Cecilia Gasdia, la quale ha presentato, lo scorso maggio, il cartellone della stagione lirica, insieme con il sindaco di Verona (nonché Presidente della Fondazione Arena) Federico Sboarina, il regista Hugo de Ana e il direttore d’orchestra Daniel Oren.

Carmen - ©FotoEnnevi

Carmen – ©FotoEnnevi

Il festival è stato inaugurato lo scorso 22 giugno da un attesissimo nuovo allestimento della celeberrima Carmen di Georges Bizet. La nuova produzione porta la prestigiosa firma di Hugo de Ana, regista, scenografo e costumista argentino di fama internazionale. De Ana ha scelto di trasporre la sua Carmen un secolo dopo rispetto al libretto, negli anni trenta del Novecento, un periodo storico significativo per sottolineare la ricerca incessante della protagonista verso indipendenza e libertà. «Quale altro periodo storico migliore per raccontare la vicenda della zingara se non quello della guerra civile spagnola, durante gli anni Trenta, una guerra che ha visto, nella lotta delle donne, un vero e proprio evento sociale. L’immagine della donna ha acquistato, da quel momento, una dimensione nuova», scrive il regista.
L’opera ebbe un esordio travagliato, quando debuttò il 3 marzo 1875 all’Opéra-Comique di Parigi, e l’autore non poté godere del successo che sarebbe arrivato subito dopo: morì infatti in giugno a soli 36 anni. Ma la fortuna travolgente di quest’opera continua oggi ininterrotta in tutto il mondo. Carmen rimane il titolo più amato e frequentato dell’Arena di Verona dopo Aida, con le sue 250 recite per 25 edizioni del Festival in 13 diversi allestimenti. Ma c’è anche un altro motivo per il quale si è scelto di rappresentarlo: «La vicenda di Carmen rappresenta – ha dichiarato il Sovrintendente Cecilia Gasdia – il più famoso femminicidio della storia. L’Arena e l’opera sono parte della società moderna e per questo, in punta di piedi e con rispetto, abbiamo pensato di ricordare e denunciare questo grave fenomeno in occasione della prima rappresentazione. Sono già tragicamente arrivate al numero di 31 le donne uccise dai propri compagni nel solo 2018. Per questo motivo venerdì 22 lasceremo vuoto un posto in platea e su di esso poseremo un mazzo di 31 rose rosse».

Turandot - ©FotoEnnevi

Turandot – ©FotoEnnevi

Il giorno successivo, 23 giugno, è andata in scena l’Aida di Giuseppe Verdi, l’opera “regina” dell’Arena di Verona, con la regia di Franco Zeffirelli e la coreografia originale di Vladimir Vasiliev, che prevede oltre 50 ballerini in scena.
Questa settimana il calendario riprende con l’Aida (giovedì 28) e la Carmen (venerdì 29), per poi passare il 30 giugno alla Turandot di Giacomo Puccini, che andrà in scena con cinque rappresentazioni. Anche in questo caso la regia è di Franco Zeffirelli, ma impreziosita dai costumi del premio Oscar Emi Wada.
Il 7 luglio va in scena anche il Nabucco di Giuseppe Verdi, con la regia questa volta di Arnaud Bernard. Il regista ha voluto ambientarlo idealmente a Milano nel corso delle Cinque Giornate: «nel fare questo, mi sono avvalso di uno dei maggiori simboli della cultura musicale italiana nel mondo: il Teatro alla Scala. L’azione si svolge quindi attorno al teatro durante una reale rappresentazione di Nabucco, per sottolineare maggiormente quanto l’opera e la musica di Verdi potessero entusiasmare ed accendere gli animi ancor più di mille proclami», nella sua ferma convinzione che il Risorgimento italiano sia «stato uno dei momenti storici, intellettuali, popolari più importanti della storia d’Italia».
A chiusura dei cinque titoli rappresentativi del 2018, che verranno riproposti per tutto il periodo estivo, il 4 agosto sarà rappresentato Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. L’opera, più volte interpretata da Cecilia Gasdia e da lei molto amata, avrà la regia di Hugo de Ana e le coreografie di Leda Lojodice.

Roberto Bolle - ©AndrejUspenski

Roberto Bolle – ©AndrejUspenski

Il grande appuntamento con la danza vedrà protagonista Roberto Bolle, in una serata evento dedicata alla danza internazionale che si terrà il 25 luglio. Il 26 agosto, invece, Verona celebrerà ancora una volta il più importante dei maestri d’opera italiani con la Verdi Opera Night, che vedrà la partecipazione di tante stelle della lirica ad interpretare brani scelti da La Forza del Destino, Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata. «Il cast – selezionato da Cecilia Gasdia, come da lei dichiarato – vede circa il 30% degli interpreti debuttare, nell’ottica di offrire al pubblico cartelloni sempre più interessanti e grandi talenti, giovani promesse o artisti già affermati. Anche il direttore della Carmen inaugurale è un giovane maestro dalla carriera già internazionale, Francesco Ivan Ciampa, di recente molto apprezzato in Manon Lescaut al Teatro Filarmonico da pubblico, critica e dai complessi areniani».

Arena di Verona - ©FotoEnnevi

Arena di Verona – ©FotoEnnevi

La serata inaugurale è stata dedicata alla memoria di Tullio Serafin per il cinquantenario della scomparsa, storico direttore d’orchestra che tenne a battesimo il Festival areniano nel 1913 e, tornandovi per molti anni a seguire, proprio in questa magica cornice scoprì grandi talenti come la divina Maria Callas.

Il calendario completo è consultabile al seguente link: Calendario Arena di Verona Opera Festival 2018.

Info:  Fondazione Arena di Verona

Tutte le immagini sono di gentile concessione della Fondazione Arena di Verona. L’immagine di copertina è di ©FotoEnnevi.

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