Un nuovo itinerario ciclistico attraversa l’Emilia occidentale collegando Piacenza, Parma e Reggio Emilia in un unico tracciato continuo, seguendo fiumi, strade storiche e paesaggi rurali

Colorno – Foto: Associazione Castelli del Ducato
C’è un’Emilia che si lascia leggere chilometro dopo chilometro, seguendo l’andamento dei fiumi, delle strade storiche e delle colline che annunciano l’Appennino. È quella attraversata dal nuovo itinerario ciclistico Emilia, the italian Food Valley, un percorso totale di 360 chilometri, articolato in sei giorni, che collega Piacenza, Parma e Reggio Emilia in un disegno continuo, senza strappi, pensato per essere affrontato con passo regolare e sguardo attento.

Castell’Arquato – Foto: Visit Emilia
L’itinerario, ideato dall’agenzia veronese Itinera Bike and Travel, è prevalentemente pianeggiante, con alcuni saliscendi nelle zone pedemontane, che consente di entrare nel ritmo del territorio senza forzature, anche grazie alla possibilità di affrontarlo in e-bike.
Si parte da Piacenza, lungo il grande asse del Po, dove la pedalata segue l’orizzonte largo della pianura e la trama ordinata della campagna. I primi 65 chilometri conducono verso Fiorenzuola d’Arda, passando per Busseto, luogo simbolico legato alla figura di Giuseppe Verdi. Qui il fiume accompagna senza imporsi, lasciando spazio a strade secondarie e argini che restituiscono un’idea di viaggio lineare e misurato.

San Secondo Parmese – Foto: Associazione Castelli del Ducato
Il secondo movimento del percorso si sposta verso la fascia collinare con un anello di 40 chilometri che, da Vigolo Marchese, sale dolcemente tra vigneti e campi fino a Castell’Arquato, uno dei borghi medievali meglio conservati della regione, dove la verticalità delle torri interrompe la continuità orizzontale della pianura.
Il tracciato prosegue seguendo una delle direttrici storiche più importanti d’Europa, la Via Francigena. La tappa che porta alla Reggia di Colorno attraversa l’abbazia di Chiaravalle della Colomba e una costellazione di castelli – Soragna, Fontanellato, San Secondo Parmense – che raccontano un sistema difensivo e culturale ancora leggibile nel paesaggio. Sono 67 chilometri in cui l’architettura dialoga con la campagna, senza soluzione di continuità, e la strada diventa strumento di lettura storica.

Guastalla (RE) – Foto: Visit Emilia
Il quinto giorno il percorso torna a lambire il Po, puntando verso Reggio Emilia. Si attraversano boschi di pioppi e piccoli centri rivieraschi come Gualtieri e Guastalla, con una sosta ideale a Brescello, legata all’immaginario di Don Camillo e Peppone. Qui la pedalata assume un ritmo narrativo, fatto di luoghi riconoscibili e di una pianura che cambia luce e colore a seconda delle stagioni.
La tappa successiva riporta verso Parma seguendo la ciclabile del torrente Crostolo fino alla Reggia di Rivalta, per poi salire sui colli reggiani, toccando Montecchio Emilia e il castello di Montechiarugolo.

Duomo di Parma – Foto: Visit Emilia
L’itinerario si chiude con un ultimo anello nella campagna parmense: 65 chilometri tra casolari in mattoni, il Parco dei Boschi di Carrega, Sala Baganza e Felino. Qui il paesaggio diventa più mosso, preappenninico, con salite brevi e discese che richiedono attenzione ma restituiscono ampiezza allo sguardo. È un finale che non cerca l’effetto, ma la coerenza con quanto precede, mantenendo un equilibrio tra impegno fisico e fruibilità.
Il percorso si rivolge a un cicloturista consapevole, interessato a comprendere il territorio più che a collezionare chilometri. Un viaggiatore che sceglie la lentezza, attento anche all’offerta enogastronomica, sensibile al paesaggio quanto alla dimensione culturale dei luoghi attraversati.

Castello di Felino- Foto: Associazione Castelli del Ducato
L’itinerario supera la logica delle singole attrazioni, per costruire una narrazione continua, capace di mettere in relazione castelli, borghi, campagne e tradizioni produttive tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia. La pedalata diventa così uno strumento di lettura: progressiva, stratificata, mai frettolosa. È nel tempo disteso del viaggio che emergono il carattere e l’identità di questa parte di Emilia, una terra che, come i suoi prodotti più rappresentativi, richiede pazienza e attenzione per essere compresa fino in fondo.
Immagine in apertura: Boschi di Carrega (PR) – Foto: Visit Emilia
Info: visitemilia.com
