La diplomazia della gondola, con i due eventi “Losinava” e “Taste the Mediterranean” (presenti i due chef veneziani Ros e Danelli), genera l’idea di una regata, di mostre e di un collegamento marittimo diretto
Di remo e di palato… Eccola una bella storia. Di quelle che sanno costruire “ponti”, anche se di mezzo c’è un mare. In questo caso l’Adriatico. Il calore, alla fine, è stato quello di un abbraccio fra due amici che non si vedevano da tempo. Che si erano persi di vista, anche se mai del tutto… Venezia e Lussinpiccolo, città da sempre vicine e su questo non ci sono dubbi. Lo dice la storia, lo dicono tante vicende di mare, lo dicono tanti cuori rimasti legati a entrambe anche nei momenti bui. Anche dopo l’ultimo dopoguerra.
La “diplomazia della gondola” e del buon cibo si è rivelata il linguaggio giusto per rinnovare antichi vincoli di amicizia. Tanto da poter esprimere anche progetti per il futuro. Culturali e non solo. Ad esempio una nuova rotta di navigazione diretta fra le due città, l’organizzazione di una regata e iniziative con le scuole.
Un’amicizia dalle radici antiche

La gondola di Balbi sul molo di Lussino con Ingrid Badurina, Aldo Reato e Vittorio Baroni
Il pretesto per riannodare l’amicizia fra le due sponde dell’Adriatico sono state due manifestazioni che, organizzate nello stesso periodo, si sono intrecciate, creando sinergie inaspettate: “Losinava” e “Taste the Mediterranean”.
La prima, l’evento nautico “Losinava”, ha stimolato così tanto Venezia, da portare a Lussinpiccolo con un Tir la grande gondola realizzata da Andrea Balbi, presidente dei gondolieri veneziani. Gondola che per quattro giorni ha trasportato (gratuitamente) fra le due rive del porto vecchio di Lussinpiccolo, in pieno centro storico, oltre duemila persone. Fortunati quelli che il giro in gondola lo hanno fatto al tramonto, godendosi la bellezza di Lussinpiccolo con i colori suadenti di un crepuscolo di settembre “I loro selfie e le loro foto – dice sorridendo Vittorio Baroni, presidente di Europa Adriatica Nord Est – saranno anche un formidabile mezzo per divulgare l’immagine di questa splendida città del Quarnero, che ci ha accolto con affetto e ai massimi livelli istituzionali”.

Taste The Mediterranean
Il secondo evento che ha contribuito a rendere indimenticabile la “quattro giorni” lussignana è “Taste the Mediterranean”, festival internazionale dedicato alla cultura gastronomica dell’Adriatico che da 13 anni, grazie all’infaticabile lavoro di Ingrid Badurina, giornalista, responsabile della guida Gault e Millau Croazia, porta sotto i riflettori lo straordinario patrimonio enogastronomico di cui la costa dalmata e quarnerina è depositaria, frutto anche di una secolare presenza multietnica, a partire da quella croata e veneziana.
La cucina che unisce le due sponde

Chef Marco Danelli
All’evento, tradottosi (come negli anni scorsi a Spalato e a Sebenico) in cene a quattro mani fra chef locali e di altri paesi, nonché in masterclass rivolte ai giovani, hanno partecipato quest’anno anche due chef veneziani di valore: Raffaele Ros del ristorante “San Martino” di Scorzè (1 stella Michelin da oltre dieci anni) e Marco Danelli, chef di scuola Alajmo approdato da poco all’ambizioso ristorante “Palazzino My Venice” di Venezia, locale di Giuliano Canella premiato lo scorso anno dalla guida “Venezia a tavola” per il miglior pranzo dell’anno.
Entrambi hanno partecipato a vari momenti del meeting, stimolando un confronto su due diversi visioni e due stili nel proporre piatti rappresentativi della “venezianita” di mare. Ros ha cucinato al prestigioso ristorante “Alfred Keller” dell’Hotel Alhambra (una villa d’epoca che impreziosisce la baia di Cikat) accanto a Michael Gollenz, chef resident salisburghese, pure lui stellato.

Gli Chef Raffaele Ros e Michael Gollenz
Una danza fra seppioline, canestrelli, tortelli alla pasta di pomodori e altri profumi di mare. Danelli ha cucinato al Gastro Pub Deveron isieme alla collega Zdravska Grgić, tra zuppa di pomodoro con stracciatella, risotto alla “buzara” e seppie con polenta Biancoperla.
Due esperienze che hanno messo in risalto quanti valori possa portare l’enogastronomia (di grande prospettiva anche i vini del Quarnero presentati durante l’evento) nella valorizzazione turistica di Lussino, alla vigilia del 2026, anno in cui la regione del Quarnero diventerà capitale europea del gusto.
E all’orizzonte spunta l’ “Ammiraglia”, anteprima alla “Barcolana”

Raffaele Ros, Marco Danelli e Michela Berto con lo Chef Ipei Imura
A margine degli eventi, in municipio la giovane sindaca di Lussinpiccolo Ana Kučić e il Direttore dell’Ente Turismo Dalibor Cvitković hanno accolto il Consigliere del Comune di Venezia Aldo Reato, il presidente della Comunità degli Italiani Sanjin Zoretić e la delegazione veneziana composta dagli stessi Baroni e Balbi, dal Presidente dell’Ordine Ingegneri Venezia Mariano Carraro, da Ludovica Zane, la più giovane Merlettaia di Burano, da Mauro Bon, artigiano del vetro di Murano e da Andrea Seno della storica biscotteria Carmelina di Burano. Sottolineata la preziosa sinergia nata con “Taste the Mediterranean” (non è escluso che l’evento arrivi in futuro a Venezia), sono state lanciate molte idee da condividere: una mostra sul Patrimonio Culturale della Serenissima in primavera, la regata L’Ammiraglia 2026, che verrà presentata il 12 ottobre prossimo alla “Barcolana” di Trieste (evento velistico internazionale: da ricordare che a Lussimpiccolo è nato quell’Agostino Straulino, poi esule a Roma, che fu medaglia d’oro nella classe Star alle Olimpiadi di Helsinki 1952 e poi argento a Melbourne 1956) e un collegamento marittimo diretto Venezia–Lussinpiccolo. Linea che darebbe un notevole sviluppo turistico.

Il veliero Nerizinac a Lussinpiccolo
Per Ingrid Badurina quella di Lussino è stata una delle edizioni più belle e più significative di “Taste the Mediterranean”. La giornalista croata, che ha vissuto per molti anni in Italia, collaborando con la “Stampa”, ha sottolineato come la scelta del Museo di Apoxyòmenos (che custodisce il prezioso Atleta di Lussino, preziosa statua di bronzo di scuola ellenistica del I secolo trovata nel 1997 in fondo al mare e restaurata anche in Italia) abbia simbolicamente rappresentato il valore unificante della cultura. Una strada da percorrere con sempre maggiore convinzione anche in futuro. Concetto su cui si è trovato d’accordo anche Vittorio Baroni, deus ex machina di Europa Adriatica Nord Est e fucina di sempre nuove iniziative in ambito adriatico.
Intanto, sullo sfondo delle due manifestazioni, la gondola di Balbi, accanto allo storico veliero Nerezinac, continuava a cullare nei suoi lenti movimenti sull’acqua i sogni di quanti a Lussinpiccolo in questi languidi giorni di fine estate ci hanno lasciato un pezzetto di cuore. Era inevitabile…