Rientra in Italia il comandante della Diamond Princess. Stop alle crociere anche negli Stati Uniti

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Arriva oggi all’aeroporto di Fiumicino nel tardo pomeriggio Gennaro Arma, il comandante della nave da crociera Diamond Princess rimasta bloccata nel porto di Yokohama per piu’ di tre settimane a causa dell’emergenza coronavirus. Il 45enne ufficiale campano e’ partito con un volo da Tokyo, dopo aver completato il periodo di quarantena in un centro sanitario a nord della capitale giapponese ed esser risultato negativo anche al secondo test del Covid-19. Insieme a lui rientrano altri 15 membri italiani dell’equipaggio della Diamond, anche loro risultati negativi ai test.

“Sono molto felice di rientrare nel nostro Paese insieme agli altri ragazzi italiani del mio equipaggio e di riabbracciare finalmente la mia famiglia”, ha detto Arma ha detto Arma in una dichiarazione diffusa dalla Princess Cruise.

“Abbiamo vissuto momenti impegnativi a bordo. Abbiamo ricevuto tante dimostrazioni di supporto e affetto e ringrazio tutti per esserci stati vicini”. Arma, che ha ricevuto grandi elogi per come ha gestito la quarantena a bordo riuscendo a tenere alto il morale di equipaggio e passeggeri malgrado i tanti contagi a bordo, si trasferira’ subito nella sua casa di Meta di Sorrento dove lo attendono la moglie Marianna e la loro figlia.

Stop alle crociere anche negli Stati Uniti

Le compagnie appartenenti a CLIA, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica, hanno volontariamente deciso di sospendere per 30 giorni, a partire dal 14 marzo scorso, tutte le attività negli Stati Uniti. Una decisione che gli armatori hanno adottato interpretando le indicazioni delle autorità sanitarie internazionali in maniera ancora più restrittiva e che segue a quanto già stabilito per altre zone del mondo, Italia e Mediterraneo compresi.

Le navi attualmente in navigazione faranno ritorno in porto per sbarcare immediatamente i passeggeri in sicurezza.

Le compagnie hanno infatti sempre posto la salute e la sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi al primo posto. Per cui, di fronte all’emergenza legata al diffondersi del Coronavirus, fin da gennaio hanno adottato una serie di misure molto restrittive, tra cui screening e controlli preventivi, divieto di imbarco per chi era transitato nelle zone a maggiore diffusione dell’epidemia o aveva avuto contatti a rischio. Al momento, però, sono necessarie misure ancora più incisive.

Purtroppo, tale decisione causerà inconvenienti e problemi a crocieristi che magari hanno lavorato e atteso questa vacanza per anni. Ma questa situazione senza precedenti ci impone decisioni immediate a tutela della salute dei viaggiatori e degli equipaggi, onde evitare danni peggiori. I viaggiatori possono contattare agenzie di viaggio e operatori per definire restituzioni e rimborsi.

Negli Stati Uniti il settore crocieristico crea 421 mila posti di lavoro e circa 53 miliardi di dollari di valore aggiunto. In Italia il fatturato complessivo è 13,2 miliardi di euro, ma grazie ad una catena del valore molto lunga, si generano complessivamente 30 miliardi ogni anno, 120 mila posti di lavoro, salari per 3,6 miliardi di euro e una spesa diretta di 5,4 miliardi di euro. Purtroppo il blocco delle attività avrà pesanti ricadute negativi su famiglie e lavoratori. Ma non c’è dubbio che questa sia la cosa giusta da fare.

CLIA (Cruise Lines International Association) è la più grande associazione di settore dell’industria crocieristica e conta tra i suoi membri le più prestigiose compagnie al mondo, nonché una community di agenti di viaggio altamente qualificati e una pluralità di altri partner di eccellenza del comparto, rappresentando il 95% di tutto il settore.

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