Diamante di Calabria, destinazione preziosa come il Koh-i-Noor della Corona d’Inghilterra

0

Dal mezzo gommato che si inerpica verso Buonvicino si scorge Il Borgo, un agglomerato di case che sembrano appoggiarsi l’una sull’altra. Avvicinandosi si scorgono le luminarie. La musica a decibel “sopportabili” diffusa da altoparlanti completa il richiamo: si festeggia San Ciriaco, il patrono del Borgo.

La sagra attrae famiglie dai comuni limitrofi e concittadini fedeli alle proprie radici dall’estero. Il Borgo è in festa per due giorni, dal mattino a notte fonda. Quando le luminarie rimpiazzano la luce diurna i musicanti stimolano balli improvvisati l’allegria pervade, coinvolge anche la sindaca alla danza paesana, tra la sua gente, al ritmo di note diffuse da una fisarmonica, un tamburello e flauto. Le liriche delle canzoni sono incomprensibili per lingua e frastuono ma sappiamo che descrivono vicende di vita locale. Il Museo Della Civiltà Contadina è una delle poche attrazioni locali che ricorda alle nuove generazioni un passato vissuto con fatica senza la tecnologia del XXI secolo.

La cucina tipica del Borgo propone piatti semplici e gustosi accompagnati da vino locale eccellente e generoso. Ad accompagnare il Convivio la presenza di un cantastorie un personaggio storico delle regioni del sud Italia che con i suoi attrezzi: un manifesto con figure e una bacchetta viaggiava tra Paesi e Borghi per illustrare vocalmente fatti e misfatti di cronaca.  Un Facebook o Instagram ante litteram. Oggi un professionista in chiave moderna canta le storie accompagnandosi con strumenti a corde coinvolgendo un pubblico più evoluto. Un vero professionista. Ma è bello avere conosciuto i suoi predecessori passati alla storia.

La Riviera Dei Cedri

Da questa altura, alla luce del tramonto, attraverso spacchi di vegetazione, la visione idilliaca della Riviera dei Cedri. Il territorio si trova sul Nord Tirreno Cosentino, da Tortora a Paola. Si affaccia sul mare che ospita le isole Dino a Praia a Mare e Cirella a Diamante oltre allo scoglio della Regina di Acquappesa. Le coste di Diamante sono protette dai monti dell’Appennino Calabro, che dal suo Massiccio si estendono fino al centrale Altopiano della Sila per scendere all’estremo sud dell’Aspromonte passando per la Catena Costiera Paolana e la Catena delle Serre. Il Pollino Geopark racchiude 69 geositi: circhi glaciali; depositi morenici (risalenti all’ultima glaciazione wurmiana); nevai; fossili di Riudiste; particolari formazioni rocciose, la Grotta del Romito, con le sue testimonianze Paleolitiche; le Gole del Raganella, del Lao, della Rosa e della Gravina.

Per gli amanti del trekking, alle spalle di Scalea e Diamante, troviamo i monti di Orsomarso con il Cozzo Pellegrino 1.987m, La Mula 1.935m, La Montea 1.825m. Qui l’acqua scorre abbondante con i numerosi torrenti e con i fiumi Lao e Argentino che attraversano borghi storici e resti antichissimi visitabili anche attraverso escursioni in Quad, Rafting, Canyoning.

Fra boschi di castagno, faggeti, querceti è possibile incontrare cavalli allo stato brado, il lupo appenninico, il gufo reale, il capriolo, l’aquila reale fino allo scoiattolo nero, specie autoctona calabrese.

Un territorio vocato all’ecologia

L’idroscafo ibrido Elettra, la prima imbarcazione per trasporto passeggeri alimentata ad energia solare ideata da Francesca Galiano e Luca Grosso, un’esperienza di navigazione ecologica per l’esplorazione della costa fra San Nicola Arcella e Praia a Mare, da Isola Dino. Da qui un trekking fino all’Arco Magno lungo il sentiero panoramico profumato dei sentori della macchia mediterranea.

Il territorio della Riviera dei Cedri è unificato anche sotto il segno di una Storia antichissima le cui testimonianze si trovano in ogni borgo. Dalle esplorazioni Magno-Greche, alla Via del Sale, percorso millenario che unisce le coste della Calabria attraverso i monti che l’attraversano. I Monaci Basiliani per lunghi secoli hanno vissuto, praticato e predicato in queste terre. Il Santuario è anche la “Tappa 0” del Cammino di San Francesco, riconosciuto e inserito nell’Atlante dei Cammini d’Italia. Anche delle varie dominazioni monarchiche i borghi della Riviera dei Cedri custodiscono la storia millenaria: dal Castello dei Principi Spinelli di Scalea al Castello Aragonese di Belvedere Marittimo, eretto per volere di Ruggiero il Normanno nella seconda metà dell’XI secolo. La Grotta del Romito, Papasidero – UNESCO Global Geoparks singole aree geografiche i cui siti e i paesaggi hanno valore geologico internazionale.

I simboli della riviera del Cedro

Tra i simboli del territorio il Cedro Liscio di Diamante, agrume antichissimo le cui radici affondano nell’antichità classica e nell’ortodossia ebraica. Il Cedro che cresce in quest’area è per gli ebrei la cultivar più pregiata. I rabbini giungono ogni anno a Santa Maria del Cedro in cerca del Mêlon, l’albero dell’Eden, ovvero il cedro perfetto il Liscio Diamante, (Etrog in ebraico), coltivato da Tortora a Sangineto, destinato ad essere utilizzato come offerta votiva durante il rituale ebraico del Sukkot (Festa della Capanne o dei Tabernacoli).

Il Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro è il luogo in cui si celebra la storia del cedro ed il suo profondo legame con la cultura ebraica. Il Museo offre al visitatore un percorso agro-mistico. Il peperoncino, a cui è dedicato il “Peperoncino Jaz Festival”, è un evento annuale di grande attrazione: da luglio a settembre ravviva le serate dei 48 comuni della Riviera dei Cedri.   

Murales: Il nuovo valore estetico e sociale

Con il passare del tempo i murales, oltre che essere espressioni creative della popolazione contro il potere, hanno assunto sempre di più valore estetico ma mai abbandonando il valore sociale. Evidenziano l’identità del luogo e divengono richiamo di Turismo Culturale. La riviera dei Cedri e’ stata scelta da artisti italiani e internazionali che durante 40 anni di attività hanno lasciato traccia delle loro opere pittoriche, i “Murales”, o arte della strada a Diamante e Cirella.

Le opere di pregevole fattura sono circa 300 e suddivise per tema. Tra queste spicca un mosaico murale realizzato nel centro storico di Diamante nel 1981 dai coniugi Sposito considerato virtuosismo di grande pregio artistico. Racconta la genesi di Diamante, sin dai primordi, sin dal noto graffito del Toro di Papasidero, fino all’odierna civiltà di contadini e pescatori. Racconta la storia figurata dei “Colli dei Greci”: Tripidone,Trigiano Salvato e tanto ancora fino ai nostri giorni. Con un monito alla popolazione collegato alla figura dipinta del grande diamante sospeso ad un filo di lana rosso. “L’autore chiede ai diamantesi di essere gelosi e custodi di tutta la bellezza che li circonda altrimenti quel filo di lana rossa si tenderà, si romperà e il grande gioiello andrà in frantumi nel vuoto”. Questa chicca di saggezza applicata da sempre dal Consorzio nel suo percorso di attività promozionali ha elevato l’immagine della destinazione al livello nazionale e internazionale.

È con questo spirito che nasce il Consorzio Operatori Turistici Diamante & Riviera dei Cedri. Per inchinarsi alla storia secolare che dall’alba dei tempi arriva fino ai giorni nostri. Per offrire una vacanza a 360° ai suoi ospiti: dal riposo al mare alle escursioni in montagna; dall’archeologia ai percorsi religiosi; fino alla storia enogastronomica di immensa varietà e assoluta prelibatezza. Una grande operazione di promozione turistica finalizzata alla redazione di articoli riguardanti il tratto calabrese alto-tirrenico. Tre giorni dedicati alla scoperta del territorio costiero e montano, fra Borghi del Lao e della Riviera dei Cedri assorbendo la cultura, le tradizioni, la storia e l’enogastronomia che rendono questa porzione di Calabria straordinariamente unica.