Nizza: la capitale della Costa Azzurra tra storia, cultura e tradizione

0

La capitale della Costa Azzurra è chic, elegante, sofisticata. Dalla Vieux Nice alla Promenade des Anglais tra barocco e tramonti mozzafiato.

È la più italiana delle città francesi. Non solo per i suoi passati legami con Casa Savoia, ma anche perché Nizza, a pochi chilometri dal confine di Ventimiglia, ha in comune con i “cugini del Bel Paese” storia, cultura e tradizioni. La capitale della Costa Azzurra è una località da viverci tutto l’anno per il suo clima mite e soleggiato. In più Nizza è chic, elegante, sofisticata ma anche giovane, frizzante, ricca di colori: il mercato dei fiori, tra i più belli della Costa Azzurra. E di suoni: basti pensare al suo famoso Carnevale, terzo a mondo dopo Rio de Janeiro e Venezia, che anima il centro con maestosi carri allegorici (17) e sfilate. Da sempre crocevia di gruppi folcloristici provenienti da tutto il mondo, quest’anno  si è svolto in presenza. Uno spettacolo coinvolgente da vivere per questo va messo in agenda per l’edizione 2023.

La luce e l’arte
La luce è ciò che colpisce di Nizza. Quella che gioca sulle onde del mare e che illumina la Promenade des Anglais, che avvolge i passanti invitandoli a fermarsi ad ammirare tramonti mozzafiato seduti su una delle tante sedie azzurre (è uno dei simboli di Nizza) collocate lungo la promenade.  Questa luce particolare ha stregato gli artisti. A Nizza ha vissuto Henri Matisse; mentre Marc Chagall ha realizzato il suo museo che è la più grande collezione pubblica di opere del pittore bielorusso, istituita dallo stesso artista alla metà degli anni Settanta. Nell’Arena Cimiez c’è anche il Museo Matisse che ha l’originalità di essere una delle uniche collezioni che riunisce un insieme di opere e oggetti dell’artista. E sempre l’arte ispira le camere dell’hotel Windsor, ognuna decorata da un artista diverso, selezionato grazie a festival e concorsi.

La Vieux Nice
La città vecchia, la Vieux Nice, dove i nomi delle strade sono ancora scritti in lingua Occitana, è arroccata sulla Le Château dove, nel dedalo di stradine medievali, si incontrano chiese barocche, fra queste la Cattedrale Sainte-Reparate, il più grande santuario della vecchia Nizza e la Cappella delle Misericordia, vero gioiello per la ricchezza delle sue decorazioni barocche. Da vedere il palazzo dell’Opera, in stile architettonici differenti. A est rispetto al fiume Paillon si è sviluppata, invece, la parte moderna della città, con l’elegante quartiere Cimiez dove hanno sede numerosi musei. Il centro di Nizza è Place Masséna, costruita nel Settecento, ma il cuore della città vecchia è Cours Saleya, che durante il XVIII secolo era la passeggiata dell’alta società e oggi sede del coloratissimo mercato dei fiori. Qui si trova il Musée de la Photographie et de l’Image. Basta un gettone per mettersi in posa davanti ai flash che hanno immortalato Brigitte Bardot e altri personaggio famosi  e portare a casa una fotografia firmata dall’ Harcourt Studio Paris. Piazza Rossetti, considerata una delle più pittoresche della città vecchia, offre facciate ocra, fontane, balconi fioriti. Ma Nizza è anche e soprattutto, una città balneare rinomata per le sue spiagge ghiaiose, tutte pubbliche e molto pulite, e per l’esuberanza della sua vita notturna animata dai molti giovani che frequentano la sua prestigiosa università.

I vecchi borghi
Tra palazzi in stile Belle Époque e locali di design, Nizza continua a fare tendenza in tutto il mondo. Belli ed interessanti i borghi disseminati lungo la Costa Azzurra. Come Vence villaggio arroccato a metà strada tra mare e montagna, reso famoso dalle sue fontane e dalla sua storia, ma soprattutto dalla Cappella del Rosario, dove Henri Matisse lavorò nei suoi ultimi anni di vita e che oggi rappresenta il suo testamento artistico e spirituale. Ricavata da un magazzino nel convento delle suore Domenicane, fu completamente realizzata da Matisse dopo che la sua infermiera e modella, Monique Bourgeois, decise di farsi monaca. La cappella di Matisse è un’opera rivoluzionaria nel linguaggio e nel messaggio. Basti pensare all’altare posto di traverso in un’epoca in cui ancora i sacerdoti davano le spalle ai fedeli quando celebravano la messa. Colpiscono le tre grandi pareti di ceramica e vetrate su cui spiccano solo tre colori: il verde, il giallo e il blu. Un inno alla vita, rappresentata dalla Vergine e il Bambino tra le rose, ma anche un duro percorso fino all’elevazione spirituale, come testimonia il dramma del Calvario e della Croce. Molto intima e al tempo stesso moderna nel linguaggio la Cappella St Pierre, realizzata nel 1957 da Jean Cocteau e offerta ai suoi amici pescatori a Villefranche-sur-Mer, un altro piccolo centro non lontano da Nizza.

La cucina tipica
La cucina nizzarda è  rinomata e certificata. Che significa rispetto di norme severe sull’uso di ingredienti e ricette. Uno dei ristoranti più noti è Acchiardo,  gestito da famiglia di origini italiane diventata famosa per la sua cucina nel cuore di Nizza. Tra i piatti tipici: la doube nizzarda, uno stufato molto particolare; la socca, una specie di farinata in cui l’ingrediente principale è, come nella panisse, la farina di ceci, e che si può gustare anche come street food; la cosiddetta merda de can (non spaventi il nome), ovvero gli gnocchi, da condire con pesto o formaggio. Va mangiata l’insalata nizzarda, nota in tutto il mondo nelle sue infinite varianti, ma molto più difficile da realizzare di quanto non si creda se si vuole rispettare senza errori il protocollo tradizionale degli ingredienti, in cui spiccano tonno, acciughe, misticanza, cipollotto, uova sode, rapanelli e pomodori. Molti i piatti di mare della tradizionale cucina nizzarda: si possono gustare da “Lou Bantry” a Villefranche-sur-Mer. Non si può lasciare Nizza senza avere fatto una sosta alla Maison Auer, storico negozio di cioccolato e frutta candita, al cui tavoli sedeva la Regina Vittoria.

Info: www.explorenicecotedazur.com – www.france.fr