In occasione di Bit 2024, Regione Piemonte ha presentato TruffleLands, un progetto volto a valorizzare il tartufo nero in Piemonte attraverso eventi, formazione agli operatori, analisi sensoriali e comunicazione
Ha fatto il suo debutto a Milano, alla Borsa Internazionale del Turismo, il progetto TruffleLands, che unisce tre territori piemontesi: Langhe Monferrato Roero, il Monferrato Alessandrino e la prima collina di Torino. Partner del progetto, sostenuto dalla Regione Piemonte con l’Assessorato allo Sviluppo della Montagna, Foreste e Parchi, sono l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, l’ATL di Alexala e Turismo Torino. L’obiettivo: valorizzare e promuovere ogni tipologia di tartufo nero in un’ottica di destagionalizzazione del turismo enogastronomico.
Il cuore del progetto comprende attività di comunicazione, promozione e formazione sul tema del Tartufo Nero nel territorio del Nord Astigiano, Monferrato Alessandrino e nell’area Sud della provincia di Torino: tre territori apparentemente diversi, ma accomunati da un prodotto tipico trasversale, in una terra, il Piemonte, che sa offrire un mix di eccellenze enogastronomiche, paesaggi che sembrano dipinti, cultura e monumenti. Il progetto inoltre comprende un sito web dedicato, che ospiterà anche i webinar formativi, spazi di formazione in stile “world cafè” per operatori, ristoratori e studenti di accademie alberghiere, sessioni di analisi sensoriali e degustazioni di tartufo nero in eventi di promozione all’estero e sui territori coinvolti, eventi in Italia e all’estero e tour sul territorio riservati alla stampa. Il primo world cafè è in programma martedì 20 febbraio ad Asti, a cui seguirà un secondo appuntamento mercoledì 21 febbraio Alessandria.
“Abbiamo presentato una storia nuova – commenta Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte – quella del tartufo nero. Un prodotto di eccellenza che ha rivelato tutte le sue potenzialità: una rete di collaborazioni e progetti nel Monferrato, la ristorazione con gli chef stellati, interesse e giusto prezzo per i cercatori di tartufo, destagionalizzazione dell’offerta turistica e nel 2024 la prima fiera dedicata al nostro oro nero”.
“TruffleLands – dichiara il presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Mariano Rabino – è declinato non per caso al plurale, ma perché è un progetto che mette in rete tre province e tre ATL, unite dal tartufo nero, che fa da fil rouge ad azioni positive per il territorio come formazione agli studenti e agli operatori, attività turistiche e valorizzazione di tutta la filiera produttiva. L’obiettivo finale è un’ulteriore spinta alla destagionalizzazione per valorizzare le potenzialità di tutte le aree e tutti i momenti dell’anno”.
“Con la creatività dei nostri chef – dice Antonio Degiacomi, presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo – stiamo riscoprendo e valorizzando i tartufi neri del Piemonte, rimasti in ombra rispetto alla straordinaria gamma del nostro tartufo bianco, con le loro varie specie, i differenti aromi, le diverse stagioni. Storia, analisi sensoriale e assaggio hanno incuriosito alla BIT giornalisti e appassionati, che potranno fino a metà marzo approfondire la conoscenza del nero pregiato nei nostri territori”.
Tante le esperienze che si possono vivere con e grazie al Tartufo Nero Pregiato e lo Scorzone Estivo. Dalla cerca nei boschi all’analisi sensoriale guidati da esperti giudici, dai corsi di cucina alla scoperta di un piatto della tradizione a base di tartufo nero. In particolare, la cerca del tartufo è radicata nella tradizione culturale da essere stata riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Un’immersione totale nella cultura e nella natura locale, dove cane e cercatore in piena simbiosi si ascoltano l’uno con l’altro, percependo i suoni del bosco, pronto a svelare il suo tesoro. Inoltre, diversamente dal tartufo Bianco, il Nero Pregiato si può cucinare. Anzi, proprio in cucina esalta le sue qualità migliori. Per scoprire i tanti usi del nero a tavola, basterà così affidarsi alle mani sapienti di chef e cuoche della tradizione, per imparare piccoli grandi segreti da replicare a casa. O, perché no, anche “solo” cercarlo nei menù dei tanti ristoranti della zona.
Info: www.visitlmr.it
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