Si è aperto FICO, il grande parco per conoscere l’agroalimentare di qualità

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Si è inaugurato oggi a Bologna F.I.C.O. (Fabbrica Italiana Contadina), il parco agroalimentare più grande del mondo, una scommessa vinta da Oscar Farinetti, l’ideatore di “FICO Eataly World” contro lo scetticismo ed una fantastica opportunità per questa disney dell’enogastronomia che rilancia l’immagine di questa città e dell’Emilia-Romagna nel mondo.

La nostra ricchezza oggi è data dal turismo e dall’agroalimentare: FICO non nasce quindi solo con obiettivi legati a questo territorio peraltro particolarmente vocato ma vuole presentare un’ampia gamma di aziende e prodotti che dal nord al sud presenteranno come in una più ridotta Expo di Milano, che presenta la nostra peculiarità, le nostre nicchie di mercato, le filiere delle biodiversità che solo noi possiamo avere e che dobbiamo tutelare, far conoscere e promuovere. Sono questi i protagonisti di questo grande parco, molte di esse visibili dal vivo e spiegate da chi le conosce e che vi faremo conoscere in più puntate per un itinerario attraverso l’Italia dei sapori.

Le motivazioni che hanno convinto 150 aziende che rappresentano il meglio dell’agroalimentare italiano ad essere qui, sono soprattutto culturali e di immagine, un’immagine che offre il meglio nelle 40 fabbriche, che coprono tutta la filiera, dalla produzione al consumo.
Non vogliamo fare alcuna polemica, ci auguriamo che il successo ci sia e da subito, se poi i milioni di spettatori saranno 3 od oltre 6 (come troppo spesso dichiarato lo si vedrà), per diffondere i valori del made in Italy nel mondo e presso le nuove generazioni. L’importante è che Fico resti un piacevole luogo di conoscenza, di formazione, di nuove idee e proposte e soprattutto che la qualità dei cibi qui prodotti o proposti al pubblico e che i moltissimi bar, chioschi, ristoranti di tutte le fasce, pizzerie, enoteche, ecc. produttori mantengano la sfida e puntino sempre sulla qualità. Ne va della loro immagine e sarebbe un’occasione perduta prima di tutto da loro se non lo facessero.

Giulio Biasion

 

I numeri di FICO Eataly World

La Fabbrica Italiana Contadina – che ha aperto al pubblico il 15 novembre – si estende sui 100.000 metri quadrati dedicati alla biodiversità e all’arte della trasformazione del cibo italiano, progettati dall’architetto Thomas Bartoli: 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2.000 cultivar, per raccontare la varietà e la bellezza dell’agricoltura e l’allevamento nazionali; 8 ettari coperti con 40 fabbriche di alimentari in funzione, che hanno prodotto tutti gli ingredienti più celebri della tavola italiana; oltre 45 luoghi ristoro allestiti e animati, dai bar fino ai chioschi di cibo di strada ed ai ristoranti stellati, che hanno offerto assaggi, degustazioni e brindisi di squisitezze dolci e salate, vini, birra, liquori; 9.000 metri quadrati di botteghe e mercato con il meglio dei prodotti e del design per la buona tavola; le aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; le 6 aule didattiche e le 6 grandi “giostre” educative in funzione, per far sperimentare e conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro; il centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone, con spazi per teatro e cinema; i corsi e gli eventi che animeranno tutti gli spazi di FICO. In funzione dalla Stazione centrale di Bologna anche gli autobus “vestiti” con i colori di FICO, in servizio di linea dal 14 novembre e, nel parco, il trenino che segue il percorso esterno e le biciclette a tre ruote con cui fare la spesa muovendosi nella pista ciclabile interna.

Il calendario degli eventi è ricchissimo: oltre 30 eventi e 50 corsi al giorno, più di 200 convegni all’anno tra meeting aziendali e fiere di settore, un percorso di formazione in loco che coinvolgerà più di 100.000 studenti ogni 12 mesi in attività educative, 5.000 momenti didattici per la scuola, 500 stage formativi all’anno per giovani desiderosi di imparare un mestiere, o per adulti che desiderano approfondire.

L’ecosostenibilità energetica è garantita dall’impianto fotovoltaico su tetto più vasto d’Europa, oltre 100.000 mq per 15 milioni di Kwh, che alimenterà Fico con la sua energia pulita. Assieme al progetto vi è la Fondazione FICO, presieduta dall’agroeconomista Andre Segré per promuovere l’educazione alimentare e i saperi del cibo, il consumo consapevole, la produzione sostenibile, mettendo in rete le più importanti realtà della cultura agroalimentare e della sostenibilità. Fondazione FICO promuove la dieta mediterranea e il suo beneficio per la salute, valorizza i modelli di produzione agricola e alimentare sostenibili dal punto di vista economico, ambientale, energetico e sociale.

La compagine dei soci

Ai soci fondatori Centro Agroalimentare Bologna, CoopFond, Enpam (Ente nazionale previdenza e assistenza medici), Enpav (Ente nazionale previdenza e assistenza veterinari), Enpab (Ente nazionale previdenza e assistenza biologi), Fondazione Enpaia Periti Agrari (Ente nazionale previdenza addetti e impiegati in agricoltura) e Azienda Sanitaria USL Bologna si sono uniti alcuni dei più importanti atenei e istituzioni nazionali di ricerca sul cibo: l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università di Trento, l’Università Suor Orsola Benincasa, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il Future Food Institute.

Info: www.eatalyworld.it