Anello della Val di Fiastra, camminare nella valle per riscriverla

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L’Anello della Val di Fiastra è un itinerario escursionistico di circa 60 km che attraversa sei borghi della valle marchigiana. Al centro del progetto di rigenerazione “Qui Val di Fiastra”, il cammino si pone come strumento di riscoperta territoriale e sviluppo sostenibile

Ripe San Ginesio

C’è un lembo di terra nelle Marche dove il tempo sembra rallentare e ogni curva della strada restituisce la memoria di un paesaggio antico, fatto di campi coltivati, silenzi profondi e borghi che si aggrappano ai colli come nidi. È qui che prende vita l’Anello della Val di Fiastra, un cammino escursionistico di circa 60 chilometri che attraversa sei comuni – Ripe San Ginesio, Loro Piceno, Colmurano, Urbisaglia, Sant’Angelo in Pontano e San Ginesio – abbracciando l’intera vallata, ai piedi del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Il percorso, suddiviso in sette tappe di diversa lunghezza e difficoltà, è stato mappato, segnalato e arricchito da materiali informativi che confluiranno in una guida di “nonturismo”: uno strumento narrativo e partecipato, pensato per restituire profondità e senso al viaggio, ma anche per aiutare le comunità locali a riscoprire e ridefinire la propria identità.

Sant’Angelo in Pontano

Il progetto si inserisce nel contesto di Qui Val di Fiastra, iniziativa di rigenerazione culturale e sociale vincitrice del bando PNRR Borghi del Ministero della Cultura, che coinvolge attivamente i sei comuni della vallata, uniti dalla volontà di contrastare lo spopolamento e costruire nuovi modelli di sostenibilità territoriale. Il cammino diventa così non solo un’infrastruttura turistica, ma una narrazione condivisa, una possibilità concreta per rianimare economie locali, reti comunitarie, saperi e mestieri.

Dal medioevo al paesaggio, tra monasteri, colline e vigne

Castello di Loro Piceno

Il punto di partenza dell’Anello è l’Abbadia di Fiastra, tra i più rilevanti complessi monastici cistercensi d’Italia, immersa in una riserva naturale che custodisce boschi, sentieri e testimonianze archeologiche come il sito di Villamagna, dove è stato rinvenuto l’unico birrificio romano conosciuto. Da qui si parte dolcemente verso Loro Piceno, attraversando campi e crinali, fino al borgo dominato dal Castello Brunforte, dove le storie del Vino Cotto si intrecciano a quelle di musei curiosi e cantine storiche, e le terrazze regalano scorci unici sui Sibillini.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Il cammino prosegue verso Sant’Angelo in Pontano, luogo intimo e raccolto, che sorprende con i suoi giardini panoramici, le fontanelle di San Nicola e un piccolo teatro storico che ospita una collezione di presepi d’autore. A pochi chilometri, San Ginesio svela la sua anima di balcone naturale sui monti, ma anche di borgo culturale, con un patrimonio che spazia dall’Auditorium di Sant’Agostino al percorso dell’Anello di San Ginesio, tra mura antiche e mulini a pietra immersi nel verde.

Storie minori, bellezza autentica

Scendendo verso Ripe San Ginesio, il paesaggio si fa ancora più raccolto e il cammino incontra un borgo piccolo ma vivace, dove l’arte contemporanea convive con la tradizione. Dalla Torre Leonina all’Arena La Cava, dalle botteghe artigiane alla Pinacoteca, Ripe è un microcosmo creativo che interpreta il futuro con uno sguardo originale e consapevole.

L’itinerario continua verso Colmurano, attraversando colline e sorgenti. Qui il tempo si riflette nei mosaici che decorano la piazza principale e nella memoria conservata dal Museo Renzo Contratti Ventura. Tra le specialità locali spiccano le paccucce, frutti essiccati e conservati nel vino cotto, da scoprire nella bottega “I Sette Artigiani” o nei piatti dell’agriturismo Agra Mater, premiato dal Gambero Rosso.

L’ultima tappa prima del ritorno conduce a Urbisaglia, luogo dove la stratificazione storica è visibile in ogni angolo: dal Parco Archeologico dell’antica Urbs Salvia, con i suoi resti romani, alla Rocca medievale, fino alla raffinata Chiesa della Maestà. Anche qui l’esperienza si completa con l’artigianato, l’enogastronomia e una ristorazione capace di coniugare territorio e creatività.

Un invito a camminare e a restare

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

L’Anello della Val di Fiastra non è solo un cammino, ma un racconto condiviso che prende forma attraverso chi lo vive, lo attraversa, lo cura. Al centro del progetto Qui Val di Fiastra, promosso da Ripe San Ginesio, Loro Piceno e Colmurano insieme alle realtà locali e ai ricercatori di Inabita e Laboratorio Territoriale, il percorso si propone come strumento di rigenerazione concreta, culturale e sociale.

Nato da un processo partecipato avviato nel 2020 nell’ambito di Borgofuturo, il festival della sostenibilità a misura di borgo, il progetto ha dato vita a 15 interventi integrati per rendere il territorio più accessibile, abitabile e attrattivo, non solo per chi arriva, ma soprattutto per chi decide di restare. In un tempo che impone velocità e consumo, l’Anello della Val di Fiastra è un invito silenzioso alla lentezza, all’ascolto, alla relazione autentica con i luoghi e le persone.

Info: quivallidifiastra.it

 

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