Due Chiavi Michelin per la Toscana d’eccellenza firmata Ferragamo

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La tenuta di Ferruccio Ferragamo entra tra le migliori esperienze di soggiorno al mondo secondo la Guida Michelin 2025. Le Due Chiavi consacrano un modello di ospitalità che fonde autenticità, sostenibilità e identità toscana in un progetto d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale

Il Borro, tenuta della famiglia Ferragamo a San Giustino Valdarno, è stato insignito di due Chiavi Michelin, il riconoscimento che la prestigiosa guida assegna agli hotel in grado di offrire un’esperienza di soggiorno eccezionale per qualità, coerenza e valore complessivo.

L’annuncio è stato dato a Parigi durante la cerimonia ufficiale della Guida Michelin 2025, che ha celebrato le migliori strutture del mondo per eccellenza nell’ospitalità. Tra le nuove realtà italiane premiate, solo sette hanno ricevuto Due Chiavi, attestando un livello di eccellenza che unisce rigore gestionale, cura del dettaglio e forte identità territoriale.

Secondo la Guida, le due Chiavi identificano luoghi in cui ogni elemento — dall’architettura al servizio, dal contesto naturale alla coerenza tra valore e esperienza — concorre a creare un soggiorno realmente distintivo.

Un riconoscimento che riflette appieno la filosofia de Il Borro, come sottolinea Ferruccio Ferragamo: “Questo riconoscimento è un tributo a oltre trent’anni di lavoro, dedizione e rispetto per la nostra terra. Insieme alla mia Famiglia, i dipendenti e i collaboratori de Il Borro, abbiamo creato un luogo che unisce l’autenticità del paesaggio toscano a un’idea contemporanea di ospitalità, dove ogni dettaglio racconta la nostra visione di bellezza, equilibrio e sostenibilità.”

L’anima de Il Borro si esprime nel perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Dal borgo medievale interamente restaurato alle suite immerse nella campagna, ogni spazio è concepito per riflettere la Toscana più autentica, in una dimensione di raffinato equilibrio tra comfort ed estetica. La tenuta accoglie gli ospiti in 40 suite del borgo, tre ville storiche, 20 suite de Le Aie del Borro e nei casali I Borrigiani, formule che uniscono l’accoglienza Relais & Châteaux alla naturalezza di un agriturismo di alto livello.

L’esperienza si completa con una proposta gastronomica che interpreta la filiera corta e la biodiversità locale. Quattro ristoranti — L’Osteria del Borro e Il Borro Tuscan Bistro, guidati dall’Executive Chef Andrea Campani, insieme a Pomario Le Aie del Borro e Vin Café Orto del Prete — raccontano la vitalità di un territorio dove l’orto biologico, gli uliveti, il frantoio, gli allevamenti e le arnie contribuiscono a un modello di sostenibilità integrata.

La filosofia produttiva de Il Borro si estende infatti a un’azienda agricola di 1.100 ettari interamente biologici, cuore di un ecosistema che unisce agricoltura, ospitalità e cultura. La cantina sotterranea lunga 300 metri e gli 85 ettari di vigneti rappresentano il nucleo di una produzione enologica d’eccellenza: etichette come Il Borro IGT Toscana Rosso, Petruna in Anfora, Polissena e Alessandro dal Borro Syrah sono oggi ambasciatrici di un approccio che privilegia il rispetto del suolo e l’espressione autentica dei vitigni.

Completano l’offerta i 33 ettari di oliveti e il frantoio aziendale per la produzione di oli extravergini biologici di pregio, accanto a una filiera che include miele, formaggi, ortaggi e allevamenti a ciclo naturale. La Spa La Corte, il Borromeo Bar, la Galleria Vino & Arte e il Concept Store aggiungono una dimensione esperienziale che lega benessere, design e cultura del territorio.

L’assegnazione delle due Chiavi Michelin conferma così Il Borro come una delle destinazioni di ospitalità più significative nel panorama internazionale, non solo per la qualità dell’accoglienza ma come espressione di un progetto culturale, agricolo e umano che da oltre trent’anni continua a evolvere nel segno della bellezza e della responsabilità ambientale.

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