In Guinea Equatoriale il meglio dell’ospitalità parla italiano

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Un paio di ore da Bata lungo una bella autostrada, e si arriva a un’ enclave di hotellerie italiana al massimo livello, con al comando Vincenzo Presti, general manager (e consulente per il Governo per il Turismo) che con la sua équipe internazionale è alla guida del Grand Hotel Djibloho, il grande resort che sorge nella città destinata a diventare la nuova capitale amministrativa della Guinea Equatoriale (vedi il ns. recente servizio sul link https://www.voyager-magazine.it/wp-admin/post.php?post=15271&action=edit). L’hotel è una grande oasi a ridosso della foresta, realizzato dal Gruppo Piccini (multinazionale con base a Perugia), con marmi di Carrara e lampadari di Murano.

Il Grand Hotel Djibloho conta 450 camere (e 72 suites) e 50 ville, campo da golf, piscine, quattro ristoranti (alla guida c’è l’executive chef Pasquale Ferrara, straordinario in particolare con il pesce), sei bar, discoteca, una sala congressi da 1.200 posti ed altre sale, una Spa di 2000 mq., una suite presidenziale di 2.000 mq e persino una clinica medica (specializzata nella cura dell’infertilità) con 2 sale operatorie e uno studio dentistico: un complesso costato 350 milioni di eu.

 

Vincenzo Presti – nella foto – è un punto di riferimento internazionale (presti.vincenzo@grandhoteldjibloho.com) e crede fermamente in un circuito turistico che si avvale di alberghi di ottimo livello, che hanno l’impronta “italiana” anche a tavola; e qui infatti si mangia benissimo.  Il gruppo LHM oltre al Grand Hotel Djibloho gestisce anche altri nuovi alberghi: Las Colinas Luxury Boutique Hotel è un gioiello a Malabo, e conta 21 camere più 4 suites. El Retiro Hotel è a Riaba, a 45 minuti di auto da Malabo e a soli 2 minuti dalla Balboa’s beach. L’Hotel Basilica, con 65 camere e 4 suite è un 4 stelle a Mongomo a breve distanza dalla famosa Basilica. A Mongomo si trovano anche l’ Hotel Mongomo, con 46 camere, 10 suite e 8 villas, e l’ Hotel Akoakam, 32 camere e 2 suite. L’Hotel Moca, vicino all’omonima città, (28 camere e due suite) è punto di partenza ideale per gli escursionisti che vogliono esplorare il Pico Basile.

 

A tavola ai ristoranti del Djibloho

La gastronomia è varia, come si può notare nei tre ristoranti del Grand Hotel Djibloho: “Mariposa” propone una cucina internazionale, “Lorn”  piatti di ogni parte dell’ Africa, “L’Incanto” porta in tavola il meglio della tradizione gastronomica tricolore sotto la guida dello chef Pasquale Ferrara, che propone, ad esempio, una parmigiana di melanzane buonissima, i risotti, ed è un maestro nel cucinare il pesce che in questi mari abbonda, in particolare crostacei. La popolazione locale consuma pesce e molta carne degli animali che vivono nella foresta e che viene venduta nei mercati locali.

La frutta è straordinaria: banane, mango, avogado, papaya, ananas e frutto del drago o pitaya, quest’ultimo dalla polpa rossa accesa (da noi di solito si trova la variante con la polpa bianca). Manioca, patata dolce e la banana platano sono molto diffusi, e snack gustosi sono i chips di platano, simili alle patatine fritte ma molto meno salate.

 

Soprattutto vicino ai mercati è facile trovare ristorantini molto spartani dove si cucinano carne e pesce alla griglia, e all’interno dei mercati stessi ci si imbatte in enormi fornelli dove bollono pentoloni con zuppe di verdure e pesce o carne. 

Infine, la Guinea Equatoriale è una produttrice di cacao di ottima qualità. A Malabo si può visitare Finca Sampaka, la fabbrica di cioccolato fondata nel 1906 e a tutt’oggi una delle maggiori del Paese. Si trova in un’area verdissima, si può visitare e poi degustare il cioccolato in diverse versioni, ed è inevitabile farne scorta, per portarsi in Italia un souvenir apprezzatissimo dagli amici.

Info:  http://www.grandhoteldjibloho.com

Leggi il servizio  Mare, cielo, foreste: i molteplici, fantastici colori della Guinea Equatoriale https://www.voyager-magazine.it/wp-admin/post.php?post=15271&action=edit