L’Italia dei fotografi di Magnum, ‘Le Marche coi luoghi della Bellezza’. Grandi mostre a Milano

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L’atmosfera rasserenante del chiostro permea di sé tutto il Museo Diocesano che sta accanto alla basilica milanese di Sant’Eustorgio e accoglie, com’è intuitivo, opere d’arte riconducibili al “sacro”. In questo è un autentico gioiello, ma il Museo ha anche un’altra missione: quella di polo culturale dialogante col territorio della Diocesi, in particolare con la città, nell’intento di favorire e promuovere un approccio “alla bellezza anche spirituale dell’arte”. Funzione nobile e al tempo stesso moderna. Ospita perciò eventi e mostre temporanee. Ci soffermiamo su due di esse, attualmente in corso.

Le Marche per scoprire i luoghi della Bellezza
Capolavori Sibillini, Le Marche e i luoghi della Bellezza resterà aperta fino al 30 giugno. L’area gravitante attorno alla catena montuosa, Parco Nazionale, teneva in grembo una Rete Museale di grande valore quando, nel 2016, è stata colpita dal terremoto. Le collezioni sono state “messe al sicuro” allontanandole dall’insidia di ulteriori scosse e in attesa della ricostruzione. Dopo una prima tappa ad Osimo, la mostra è approdata al Diocesano. Curata da Daniela Tisi e Vittorio Sgarbi, consta di cinque sezioni.

Opere di Vincenzo Pagani e Filippo Ricci

La prima è dedicata alla Pinacoteca di Montefortino (FM), nota come il Piccolo Louvre dei Sibillini, la seconda alla Pinacoteca di San Genesio (MC), la terza alla Pinacoteca civica di Sarnano (MC), la quarta a Loro Piceno (MC), la quinta a Montalto delle Marche (AP). Le oltre cento opere esposte, al di là del loro indiscutibile valore, vogliono istituire un legame tra chi le ammira e il territorio, così duramente provato,  che sta compiendo ogni sforzo per la ripresa. Un modo importantissimo per assecondare tanto impegno è di recarsi nelle Marche, trascorrervi una vacanza: anche pochi giorni, persino un week-end, contano. Questo il messaggio che ci sentiamo, di cuore, di trasmettere a beneficio di una regione che vorremo rivedere presto brillare tutta del suo splendore. Per stare in tema, diciamo che se uno immagina dei luoghi incantati, magici, i monti che si stemperano nelle tinte soffuse e azzurrine (Leopardi li chiamava monti azzurri), ecco può trovare proprio nei Sibillini una precisa corrispondenza. Ci sarebbe molto da scrivere sui Sibillini, spaziando dalla loro grandiosità alle specificità tra cui il chirocefalo del Marchesoni, un endemismo, minuscolo ma ben visibile crostaceo che al mondo abita soltanto nelle acque del Lago di Pilato, il Lago con gli occhiali, così detto perché costituito da due specchi d’acqua separati da un sottile istmo, sul Monte Vettore. Ci torneremo su Voyager-magazine nella sezione ambiente.

Venice. Italy. 1989 © Martin Parr/Magnum Photos

Venice. Italy. 1989 © Martin Parr/Magnum Photos

150 scatti di grandi fotografi
Un’altra proposta del Diocesano, di diversa indole ma di pari interesse, consta di 150 scatti, opera di maestri della fotografia del XX secolo.
Fino al 22 luglio L’Italia di Magnum Da Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin’, è un percorso che copre oltre settant’anni della nostra storia. Si tratta di un filo lungo il quale molti visitatori possono riconoscere momenti di una cronaca e di un costume di cui sono stati o sono essi stessi testimoni, se non magari addirittura co-protagonisti. Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, David Seymour, George Rodger, William Vandivert sono nomi di tale rilievo da essere noti anche al di fuori della cerchia dei cultori dell’arte fotografica. Essi diedero vita nel dopoguerra a Magnum Photos, la prestigiosa agenzia nuovayorkese che ha accolto, in prosieguo, autori di spicco, tra i migliori presenti sulla scena mondiale. Gli autori delle immagini appartengono alla “famiglia”.

© Elliott Erwitt/Magnum Photos ITALY. Rome. 1955

Roma 1955 © Elliott Erwitt/Magnum Photos

Henry Cartier-Bresson ci offre immagini del suo viaggio in Italia negli anni Trenta. Capa ci parla delle rovine ascrivibili alla seconda guerra mondiale, mentre Seymour documenta i turisti che, nel 1947, tornano a visitare la Cappella Sistina.
Gli anni Cinquanta, quando l’Italia è in pieno recupero dopo la crisi bellica, l’occhio di E. Erwitt vede Roma; Burri si focalizza sulla mostra di Picasso a Palazzo Reale di Milano, anno 1953. H. List è a Cinecittà, la “Hollywood sul Tevere”.
Dedicate al successivo decennio le immagini di T. Hoepker, B. Barbey ed E. Lessing ci portano alla cronaca del tempo: Olimpiadi di Roma del 1960, i funerali di Palmiro Togliatti e le vacanze sulla riviera romagnola nel periodo del boom economico.
Ferdinando Scianna – siamo negli anni Settanta – ci racconta la Sicilia, L. Freed  guarda il referendum sul divorzio e R. Depardon posa lo sguardo sui manicomi, proprio quando entrava nell’ordinamento la legge Basaglia.

© Mark Power/Magnum Photos ITALY. Naples. Gesu Nuovo square. 2011

© Mark Power/Magnum Photos ITALY. Naples. Gesù Nuovo square. 2011

Seguono, nell’itinerario cronologico, il turismo di massa, coi suoi vantaggi e le sue brutture, documentato da M.Parr e la camorra napoletana colta dall’obiettivo di P. Zachmann.
Dagli anni novanta ai nostri giorni A.Majoli s’intrattiene sulle discoteche romagnole, T. Dworzak sul G8 di Genova, P. Marlow sulla guerra nella ex Jugoslavia e C. Steele Perkins su un torneo di calcio tra religiosi. Completano l’excursus gli scatti di Paolo Pellegrin. Alcune delle sue immagini – ritrattistiche – sono di rara intensità espressiva e restano scolpite nella mente dell’osservatore. Il contesto è dato dalla veglia per la morte di Papa Giovanni Paolo II  e da un barcone carico di migranti nel Mediterraneo.

© Paolo Pellegrin/Magnum Photos, Eritrean migrants, who were rescued at sea by a ship hired by MSF. Médecines sans Frontières are seen on deck as the ship transports them to Reggio Calabria, Italy, on July 27, 2015

© Paolo Pellegrin/Magnum Photos, Eritrean migrants, Reggio Calabria, Italy, July 27, 2015

Una riflessione prima di chiudere. Gli scatti proposti mettono in bella evidenza il più vivo attaccamento al “vero”. In un’epoca in cui, con sconcertante disinvoltura, si è inclini a prediligere la realtà contraffatta a quella genuina, grazie alla c.d. post-produzione e ad altri “trucchi”, non è davvero poco.

 

 

Info: www.chiotrisanteustorgio.ithttp://camera.to/mostre/litalia-magnum-henri-cartier-bresson-paolo-pellegrin/www.sibillini.net