Benvenuti in Auvergne, terra di acqua, di fuoco e di sorprese

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Il “polmone di Francia” è il più esteso parco naturale regionale d’Europa. E anche uno dei più suggestivi, grazie agli 80 vulcani che ne disegnano il paesaggio. Da scoprire in modo slow (e senza fatica), partendo da Clermont-Ferrand

L’Auvergne, il regno francese dell’acqua e del fuoco, è coperto da un manto verde. Sì, perché se è la sua ampia collana di vulcani a disegnare l’orizzonte, sono però gli ampi pascoli e i fitti boschi che coprono questi giganti addormentati, costellati di fonti termali (come Volvic e Vichy), a regalarle la sua rilassante palette cromatica. Il risultato è uno dei paesaggi più affascinanti di tutta la Francia. Un susseguirsi di monti, crateri e altipiani che fa della catena des Puys – faille de Limagne, un territorio unico in tutta Europa, iscritto anche nel patrimonio mondiale dell’Unesco. Ma ancora immune dagli effetti del turismo di massa. Anche per questo l’Auvergne dà il piacere di un’autentica scoperta ed è ideale per una vacanza en plein air da assaporare con tutti i sensi. La ricetta è quella infallibile che rende così amata la Francia: borghi incantevoli, città interessanti, una natura tutta da vivere e un’ampia offerta di prodotti tipici, vini vulcanici compresi!

Clermont-Ferrand: una città da assaporare

La capitale dell’Auvergne si fa annunciare da lontano dalle guglie nere della cattedrale in stile gotico Notre- Dame de l’Assomption, costruita in pietra lavica di Volvic come molte delle case antiche del centro storico. Nera è anche la Madonna venerata nella basilica di Notre-Dame-du-Port, anch’essa rimaneggiata all’esterno nell’Ottocento. Bianco, invece, è il carattere della città moderna, quella che si sviluppa attorno all’ampia place de la Jaude con il suo corredo di palazzi, negozi e locali, sempre affollati di giovani (oltre un abitante su dieci è uno studente). Ed è proprio il contrasto tra queste due anime a rendere interessante Clermont-Ferrand, coi suoi chiaroscuri, le piazze soleggiate e le piazzette ombrose, i grandi viali e i vicoli tortuosi. In centro si passeggia tra botteghe di antiquari e bric-à-brac, negozi di gourmandise e bistrot, dove fermarsi per assaggiare i rinomati formaggi, vanto dell’Auvergne (in particolare le cinque Dop: Saint-Nectaire, il Bleu d’Auvergne, Cantal, Salers e Fourme d’Ambert) insieme a un calice di vino vulcanico locale, oggi di gran moda. Come si può scoprire nelle cantine fuori città, da raggiungere anche in bici, pedalando con calma nella campagna e facendo tappa in piccoli e deliziosi borghi fortificati, come Montpeyroux, uno dei villaggi più belli di Francia.

A spasso tra i vulcani

Sì, d’accordo: in Italia abbiamo il Vesuvio e l’Etna, i due vulcani più famosi d’Europa. Ma l’Auvergne ne possiede ben un’ottantina, concentrati in un’area lunga una trentina di chilometri di cui scandiscono l’orizzonte. Risalenti al Quaternario, oggi sono diventati monti dalla linea morbida, ricoperti di boschi e praterie, e con i crateri spesso trasformati in incantevoli laghetti. Un autentico paradiso per gli amanti del turismo nella natura. Li si può scoprire facendo trekking su una fitta rete di sentieri, che percorrono anche il fondo dei crateri, oppure in mountain bike.
Ma ci sono anche tante possibilità per esplorate questa terra vulcanica in comodità. Ad esempio, il mitico Puy de Dôme, il punto culminante della catena con i suoi 1.465 metri di altitudine, si può raggiungere non solo a piedi, con tre ore di cammino, ma anche a bordo dell’eco-treno a cremagliera Panoramique des Dômes. Il viaggio è breve ma emozionante e conduce sino all’osservatorio posto sulla cima, laddove sono stati ritrovati i resti di un tempio romano dedicato a Mercurio. Da qui la vista è aperta e spettacolare, perché abbraccia tutti i vulcani della catena dei Puys e spazia fino alla città di Clermont-Ferrand e al massiccio di Sancy. Del resto i vulcani visti dall’alto lasciano davvero senza fiato, e questo spiega perché l’Auvergne sia un paradiso del parapendio.

Esperienze per ogni età

Uno degli aspetti più interessanti dell’Auvergne è la capacità di valorizzare il patrimonio naturale in modo stimolante, curioso ma anche inclusivo e sostenibile, rendendolo fruibile per tutti. Le esperienze da provare sono tante.
Per scoprire da vicino un vulcano basta andare al Volcan de Lemptégy e salire sul trenino elettrico che porta all’interno del cratere aperto, a 50 metri sotto il suolo. Accompagnati dalla spiegazione di un esperto, in meno di tre ore si ripercorrono in poco meno di 4 km ben 30mila anni di storia, dalla nascita di due vulcani poi diventati tutt’uno, per arrivare alle macchine destinate all’estrazione della pozzolana avviata dopo la seconda guerra mondiale, fermandosi per toccare le rocce ed esplorare il terreno. E per finire con un brivido esplosivo c’è il Volcan’Express, che fa partecipare in 4D alla nascita dei vulcani dell’Auvergne.
Immancabile anche la visita a Vulcania, il più grande parco a tema dedicato ai vulcani e al pianeta Terra, dove togliersi ogni curiosità sui fenomeni naturali. Una meta molto apprezzata (oltre 7 milioni di visitatori in 20 anni di apertura), dove si può rimanere da poche ore sino a un’intera giornata tante sono le proposte e le esperienze offerte nei 57 ettari di Vulcania. Ci sono attività per ogni età e per ogni visitatore (anche con deficit motori, auditivi, cognitivi e visivi).

Un viaggio nel mito di Vercingetorige

Gergovia? In Italia la domanda è comune, in Francia no visto che si tratta dell’altopiano a 750 metri d’altitudine dove, nel 52 a.C., è avvenuta l’unica vittoria dei Galli sui Romani. Non una battaglia qualsiasi, quindi, anche perché a scontrarsi furono due superstar dell’epoca: Vercingetorige e Cesare (che ne scrisse nel “De Bello Gallico”). E che si tratti di un episodio storico dal valore simbolico così forte da aver saputo attraversare i secoli lo racconta in modo coinvolgente e interattivo il Museo archeologico della battaglia di Gergovia. Dove non solo si possono ammirare le armi d’epoca, vedere i plastici dello scontro e assistere a una ricostruzione audiovisiva immersiva, ma anche ripercorrere la formazione del paesaggio dell’Auvergne (e dei suoi peperini in particolare) e la storia dei Galli, cambiando il punto di vista romano-centrico con cui li abbiamo studiati a scuola. Il museo non si ferma all’antichità ma ricostruisce il percorso che ha fatto di Gergovia un luogo emblematico della storia francese, “usato” spesso dalla propaganda di stato in chiave patriottica e impresso nella cultura popolare, da decine di oggetti, come le sigarette Gauloises, che mantengono vivo il mito dei Galli come popolo fiero e indomabile ma anche astuto ed evoluto. Un filone ancora attuale: basti pensare ad Asterix, il “paladino” dei Galli, però curiosamente inventato e disegnato da un italiano.

Dalle guide agli pneumatici: L’Aventure Michelin

E se parliamo di invenzioni, beh, allora ce ne sono tante che si devono al genio dei fratelli André ed Edouard Michelin. A partire dai primi pneumatici radiali, ovviamente. Ma non si dimentichino anche le carte stradali e le guide gastronomiche. Tutto questo viene raccontato con ricchezza di oggetti e suggestioni a Clermont-Ferrand ne L’Aventure Michelin, che in 10 spazi tematici ripercorre passato, presente e futuro di quest’azienda che ha segnato la storia di Clermont-Ferrand. Un museo d’impresa davvero sorprendente, capace di coinvolgere con tante curiosità a cavallo tra storia, costume e tecnologia passando per la capacità di far parlare di sé grazie a intuizioni pubblicitarie, come la creazione di Bibendum, l’omino di gomme che è stato proclamato l’icona del 20esimo secolo nel mondo della comunicazione. Il museo accende un potente riflettore su una famiglia di imprenditori impegnati fin dall’inizio del 20esimo secolo anche nel sociale, con tante iniziative illuminate a favore dei lavoratori: dalle case agli impianti sportivi (piscina compresa) sino alla bottega dove fare spesa a prezzi calmierati.

Manuela Soressi

Info: www.auvergnerhonealpes-tourisme.com

Foto e credits: Manuela Soressi e Auvergne-Rhône-Alpes Tourisme

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