Scopri l’Italia che non sapevi: le nostre regioni insieme per un turismo integrato

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Nasce “Cammini Aperti”, il più grande evento dedicato ai cammini. 42 itinerari, due per ogni regione, oltre 2.000 partecipanti, il 13 e 14 aprile. E poi spazio all’enogastronomia con “Aromi d’Italia”, un giro alla scoperta della cucina italiana e delle gustose ricette regionali

In occasione della Bit – Borsa Italiana del Turismo – in questi giorni a Milano, le Regioni italiane continuano a lavorare insieme attraverso il progetto di promozione “Scopri l’Italia che non sapevi – Viaggio Italiano”, facente parte del Piano di Promozione Nazionale 2022 del Ministero del Turismo. A essere protagonista ora è il turismo lento con due nuove iniziative: “Cammini Aperti” e “Aromi d’Italia”, che nei prossimi mesi daranno valore a itinerari selezionati dislocati lungo tutta la nostra penisola.

“Cammini Aperti” si terrà il 13 e 14 aprile e proporrà 42 escursioni, due per ogni Regione e Provincia Autonoma, a cui prenderanno parte, previa iscrizione gratuita sul portale dedicato, oltre 2000 partecipanti.  Ideato e progettato dalla Regione Umbria – realtà capofila del turismo lento – con la sua partecipata Sviluppumbria spa, vede il coinvolgimento di tutte le regioni, ciascuna per selezionare sul proprio territorio gli itinerari tra quelli presenti nel Catalogo dei Cammini Religiosi del Ministero del Turismo, nell’Atlante dei Cammini del Ministero della Cultura o nell’ Atlante dei Cammini Regionali. “Cammini Aperti” si pone così l’obiettivo di creare il più importante evento del genere, promuovendo i valori dell’accessibilità. Le escursioni/passeggiate saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna. Tra le caratteristiche di ogni percorso: essere un anello, avere una lunghezza tra i 6 e i 10 km e un dislivello positivo non superiore ai 300 mt, così come il dislivello negativo.

“Il turismo lento rappresenta un segmento in forte ascesa che favorisce anche la sostenibilità soprattutto in termini di destagionalizzazione, decongestione dei flussi e creazione di nuove opportunità di lavoro. In più, è un modo di viaggiare che ben si sposa con l’enogastronomia, fattore identitario noto in tutto il mondo e dal fortissimo potere di attrazione per i turisti italiani e stranieri. Ecco perché questi due progetti formano un connubio vincente e indissolubile nell’ottica di ampliare la strategia di comunicazione delle eccellenze dei nostri territori. Mettere a sistema i cammini come prodotto turistico, con loro specifiche identità e omogeneità, è una delle sfide che il governo si pone in ambito turistico” dichiara il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè.

“Con il progetto dedicato ai Cammini, la Regione Umbria si pone all’avanguardia e capofila per la promozione di un turismo sostenibile, che punta a sviluppare tutta la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici, valorizzando i contesti territoriali e preservandone le identità. In qualità di ente capofila del progetto abbiamo svolto e continueremo a svolgere con impegno un’attività a favore di tutte le regioni italiane per la diffusione di questa forma di turismo che ha forti ricadute positive sul territorio, non solo in termini economici, ma anche sociali ed ambientai. Dalla prima indagine Enit realizzata da Touring club e Ipsos per analizzare il fenomeno del turismo lento, l’Umbria è risultata una delle tre regioni più apprezzate da italiani e stranieri” dichiara Paola Agabiti, Assessore al Turismo della Regione Umbria.

Ma turismo lento è anche enogastronomia, tematismo verticale, che viene curato dalla Toscana, in qualità di regione partner del progetto “Scopri l’italia che non sapevi”.  Se da un lato la forza del turismo a motivazione enogastronomica è evidente a tutti, più complessa risulta la strategia di narrazione delle diversità in cucina, che sono il plus che rende l’esperienza gastronomica in Italia assolutamente unica.

“Scoprire un territorio in modo slow vuol dire anche assaporarne i prodotti tradizionali, veri e propri ambasciatori della cultura e della storia del nostro paese” – commenta Leonardo Marras, Assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana – “così, per promuovere il turismo lento dal punto di vista dell’enogastronomia abbiamo scelto di fare ricorso ai profumi senza tempo della cucina tipica di ogni regione, gli aromi che segnano esperienze di scoperta e riscoperta”.

L’aroma ha la possibilità di suggestionare il consumatore evocando ricordi conservati nella parte più profonda della memoria, riportando nella sfera cosciente emozioni dimenticate. In una fase di intensa progettazione a favore del turismo delle radici, può essere vincente lavorare profumi sulla memoria olfattiva, estremamente duratura e resiliente. Per queste ragioni ogni regione italiana ha non solo una propria cucina ma anche un proprio aroma caratterizzante. Il progetto parte dalla definizione di questi aromi, un sondaggio tra esperti, addetti ai lavori e comunicatori per identificare con certezza il profumo di ogni regione. Si procede poi con il fissare ogni aroma in un kit olfattivo da divulgare a giornalisti, influencer operatori della comunicazione turistica, per consolidare il rapporto tra destinazione e profumo gastronomico.

A rafforzare ulteriormente la valorizzazione dell’enogastronomia regionale ci sarà poi un vero e proprio tour che, da nord a sud, farà leva sulle degustazioni dei diversi piatti. Infatti, tra aprile e maggio “Drive My Tasting” girerà l’italia. Si tratta di un esclusivo bus arredato con una cucina professionale e tavoli per 30 coperti, pronto ad accogliere gli ospiti che ceneranno e allo stesso potranno ammirare le bellezze di “quella tappa” da un punto di vista privilegiato.

“Scopri l’italia che non Sapevi” è una strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo, coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT. Un progetto che vede il coinvolgimento, in qualità di capofila, delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo. A queste si sono unite come Regioni partner Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Campania, alle quali sono stati affidati alcuni tematismi verticali come enogastronomia, golf, percorsi e itinerari di turismo archeologico subacqueo.

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