Rilassarsi e scoprire l’Alto Adige: l’Hotel Garberhof per tutte le stagioni

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È un paese per tutte le stagioni. Malles, 5.309 abitanti nella provincia autonoma di Bolzano in Alto Adige, è ideale per una vacanza o un weekend, sia d’inverno quando la neve imbianca la Val Venosta e l’area del Passo Resia è un piccolo mondo bianco da esplorare con le ciaspole, e il campanile sommerso del lago di Resia sembra un giocattolo piantato nel ghiaccio, che in primavera e d’estate, quando quegli stessi luoghi invitano a passeggiate silenti fra boschi e pascoli. Adagiata fra i ghiacciai in alto, (l’Ötztal ad est, il gruppo dell’Ortles a sud ed il gruppo del Sesvenna ad est) e i prati e frutteti del fondovalle, Malles ha un centro storico piccolo che è un vero gioiello, con le case medioevali affrescate e le chiese romaniche, quella di San Benedetto e quella di San Vito. Nella sua storia ci sono tracce dei Romani, e perfino dei fiorentini, infatti Claudia de’ Medici, reggente del Tirolo, conferì a Malles nel 1642 lo stemma e il diritto di mercato per due fiere,  quella di San Giorgio il 23 aprile e quella di San Gallo il 16 ottobre.

Base per un relax all’insegna del “Silent Luxury” e per esplorazioni nei dintorni, l’ Hotel Garberhof 4 stelle S   ha riaperto il 25 dicembre 2022 dopo un’importante ristrutturazione. Nato nel 1981 per volere della famiglia Pobitzer, l’ hotel oggi, con la guida del proprietario Klaus Pobitzer e la collaborazione dell’architetto Thomas Rampp, ha subito una trasformazione nelle camere, negli ambienti comuni e nell’architettura esterna. Ci sono 23 nuove stanze, per un totale di 20 camere, 20 suite e 2 chalet. Il giardino esterno si arricchisce di un laghetto balneare completamente biologico. L’ampia area benessereMii: Amo” di 2200 mq si rinnova nell’interior design con l’introduzione di materiali naturali quali l’argilla, il larice, il legno di abete rosso e rovere. Fiore all’occhiello è l’Hammam,  l’ hammam alberghiero tra i più grandi d’Italia, con  6 aree per il rituale di purificazione: biosauna, sauna finlandese panoramica, docce emozionali, zona esterna con vasca ad acqua fredda, piscina interna ed esterna riscaldata panoramica, area fitness e zona beauty per massaggi e trattamenti con l’esclusiva linea cosmetica a base di albicocca prunus armeniaca, antica cultivar dell’Alto Adige.

Cuore pulsante del Garberhof, il Lounge Bar 1981 propone degustazioni di bollicine e di vini locali, e di gin: ve ne sono ben 70 etichette, tra i quali spicca il Felix Luis realizzato in esclusiva per il proprietario Klaus a base di albicocca. E per completare le delizie per il palato, il Ristorante Pobitzer, guidato dal giovane chef Christian Lechthaler, propone sia ricette tradizionali altoatesine, che ingredienti di varie regioni italiane, creando dei mix gradevolissimi. Infine, una novità: un vigneto di vitigni autoctoni – Souvignier Gris, Solaris e Johanniter – nel giardino della struttura, a oltre 1000 metri di altitudine, e quest’anno c’è stata la prima vendemmia con un risultato molto soddisfacente.

Da quest’oasi di benessere si possono compiere belle gite nei dintorni, molte organizzate dal Garberhof, con Kassian, guida escursionistica alpina, per andare alla scoperta delle montagne dell’Ortles, della Val Mazia, del Passo Resia o della vicina Val Monastero. D’inverno, da non perdere una ciaspolata -le ciaspole le fornisce l’ Hotel- a Vallelunga: da Malles si prosegue per Curon Venosta, poi si svolta a destra per la Vallelunga e la si segue tutta fino al paese di Melago. Un tratto della strada si può percorrere su una suggestiva slitta trainata da cavalli. E dopo la ciaspolata, a Malga Melago (2.020 m) si può fare un gustoso spuntino con prodotti locali (ottimi speck, formaggi e canederli e ottimo vino).

Un’altra meta vicina e suggestiva è il lago di Resia dal quale spunta il famoso campanile sommerso, ciò che resta del vecchio paese di Curon Venosta dopo la costruzione della grande diga per produrre energia idroelettrica, che negli anni Cinquanta unì due dei tre bacini naturali del Passo Resia, il Lago di Resia e di Curon. Una vicenda che ha ispirato anche una serie di Netflix, “Curon”, ed attira frotte di turisti. Ciò che resta di case, masi, strade è a 22 metri sotto l’acqua, ed emerge solo il campanile della Chiesa romanica di Santa Caterina d’Alessandria, del 1357. Si dice che di notte, d’inverno , con il lago ghiacciato e il campanile che si può raggiungere a piedi, si sentono suonare le campane. Difficile, perché furono asportate nel 1959. Una leggenda che aggiunge fascino a questo lembo di Alta Val Venosta, ideale da scoprire in ogni stagione.

Info: Hotel Garberhof – www.garberhof.com