L’Olio Extravergine italiano, protagonista indiscusso della Dieta Mediterranea, è da rilanciare

0

2 – 4 marzo 2025 è una data da segnare con l’inchiostro indelebile nella storia dell’olio d’oliva: sono, infatti, i giorni in cui ha debuttato Sol²expo – Full Olive Experience, il Salone programmato con coraggio, lungimiranza e tempestività da Veronafiere per offrire un panorama completo e articolato della filiera dell’olio d’oliva

E’ uno dei prodotti immagine del ‘Made in Italy’, protagonista indiscusso della cucina italiana, della Dieta Mediterranea e – se di qualità – importante fonte di benefici per la nostra salute. Il progetto prevede anche un’area dedicata alle moderne tecnologie, fondamentali per ottenere olio igienicamente sicuro e un settore per i derivati come quelli per la cosmesi. Un progetto complesso e innovativo per il cui successo è importante che l’indiscussa esperienza e capacità di Veronafiere sia affiancata dalla collaborazione senza gelosie e protagonismi delle Associazioni e Organizzazioni oleicole e delle Istituzioni pubbliche coinvolte. Oltre all’aspetto business, l’affermarsi in Italia di un Salone di riferimento a livello internazionale è importante per difendere la leadership del nostro olio in una fase in cui nuove realtà come Turchia, Tunisia, Grecia e Portogallo insidiano il nostro Paese nella conquista dei mercati internazionali (la Spagna è irraggiungibile almeno nel breve/medio periodo).

Sol²expo 2025: un salone di qualità

Nonostante i dubbi di alcuni espositori, Sol²expo ha registrato (oltre alla significativa presenza di molte tra le principali Associazioni e Organizzazioni oleicole) numeri interessanti: 230 aziende, circa 2.000 professionisti (13% esteri tra i quali 234 buyer da 34 Paesi) e oltre 50 iniziative culturali e formative testimoniano la reazione positiva, anche se prudente, del comparto oleicolo.

Punto di forza è stata l’eccellente qualità della maggior parte degli oli extravergine presentati, frutto della capacità e passione di produttori decisi a personalizzare i propri oli anche attraverso il recupero e la valorizzazione di cultivar locali (l’Italia ne ha circa 500) che permettono di opporre la diversità alla standardizzazione.

Cuore espositivo sono state le collettive di Calabria, Puglia, Sicilia, Toscana e Lazio affiancate da produttori provenienti da Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Umbria e Veneto. Dall’estero Albania, Spagna, Tunisia e Turchia hanno presentato il loro olio: non esiste confronto con i nostri extravergine. La presenza di Paesi con culture e tradizioni gastronomiche diverse dalle nostre è, comunque, sempre uno stimolo a migliorare e un elemento fondamentale per l’internazionalità del Salone. La Germania è stata presente con interessanti tecnologie.

Tra conferme e scoperte

Sol²expo ha consentito, come mai in passato, colloqui approfonditi con degustazioni comparate che hanno favorito la conoscenza e la scoperta di produttori e cultivar. Nella memoria poi restano vive le esperienze più valide, ovviamente secondo i gusti e la cultura di ognuno. Protagonista dei ricordi per la Toscana è per la straordinaria continuità nell’eccellenza il Frantoio Franci – definito nella guida di Gambero Rosso “imprescindibile riferimento per chi ama l’oro verde” – con i suoi cru tra cui il pluripremiato ‘Villa Magra gran cru’ e il monocultivar ‘Moraiolo’ e per eleganza e ricchezza di sentori ‘Le Trebbiane riserva’. Interessante il Frantoio Sanminiatese per ‘Oleum’ (frutto di attente selezioni), le ottime conserve e la linea di cosmetici. In mostra ha debuttato ‘Diciannove’, un extravergine 100% toscano nato dal lavoro sinergico tra 14 aziende delle colline fiorentine e diversi soggetti pubblici (tra cui il Comune di Montespertoli) per valorizzare la vocazione oleicola della zona.

Per l’Umbria – regione tra le più piccole per superfice dedicata a uliveti ma tra le prime per qualità l’Aprol ha presentato una collettiva di grande livello con tra le altre l’antica (1817) azienda Marfuga (‘Azienda dell’anno’ per il Gambero Rosso) della quale ‘L’affiorante’ monocultivar Moraiolo bio ha ottenuto il riconoscimento “Tre Foglie” dal Gambero Rosso ed è Presidio Slow Food, mentre la ‘Riserva Dop Umbria Colli Assisi Spoleto’ è dal 2020 Premio Speciale Flos Olei. Interessanti il Frantoio Ranchino per la ricerca sulle tecniche di lavorazione, la contaminazione tra novità e tradizione e il recupero di cultivar autoctone come l’Itrana, l’Orbetana e l’antichissima Gentile di Anghiari, protagonista insieme ad altre dello splendido ‘Canale’ giudicato da Flos Olei miglior fruttato intenso 2023; Gea 1916 una start up agricola – creata per valorizzare un angolo dell’Umbria di straordinaria bellezza – che dal 2024 produce ‘Recondita Armonia’ (un blend di Moraiolo, Frantoio, Leccino e San Felice) che al suo esordio ha ottenuto le “Tre Foglie” e il riconoscimento di ‘Novità dell’Anno’ dal Gambero Rosso, nochè l’Azienda Decimi nata dalla vocazione di una famiglia che crede nella qualità e nell’autenticità, valori che trasmette negli ottimi extravergini tra i quali il ‘Monocultivar Moraiolo’ e il ‘N°51’ (Presidio Slow Food). Notevole la sua proposta di cosmetici. La linea Oro di Spello – prodotti cosmetici basati sul principio che la natura contiene tutto quello di cui la nostra pelle necessita – è ottenuta dall’ottimo extravergine ‘Oro di Spello’ prodotto dal Frantoio di Spello. Umbro anche Farchioni Olii con ‘Collezione di Famiglia’ un blend fruttato e molto equilibrato ottenuto da molte cultivar (tra cui Leccio del Corno, Favolosa, Moraiolo, FS17) e premiato con le “Tre foglie”. Interessanti anche il ‘Casolare riserva’, un evo 100% italiano da cultivar locali e gli ‘Aromatizzati’, condimenti in olio extravergine dai diversi sapori. L’azienda, conosciuta anche come Farchioni 1780 (anno in cui la famiglia – oggi alla nona generazione – ha iniziato l’attività), è da sempre legatissima al territorio cui nel 1975 ha dedicato “L’Umbro” il primo olio al mondo con certificazione d’origine.

Per il Veneto dal cuore delle verdi colline della Valpantena i discendenti di chi nel 1895 ha creato l’attività divenuta l’attuale Redoro Srl Frantoi Veneti hanno presentato una panoramica degli ottimi extravergine prodotti nel frantoio di Grezzana e in quello secentesco (ovviamente restaurato e adeguato alle odierne regole) di Mezzane: accanto al ‘Garda Dop’ e al ‘Veneto Valpolicella Dop’ spiccano ‘Integrale’, suggestivo extravergine ottenuto da raccolta anticipata ed ‘Extravergine 100% italiano’. Intriganti gli oli aromatizzati, i paté di olive e i sottoli. Senza dimenticare l’abruzzese extravergine di Annamaria Sallese, un olio ottenuto solo da decantazione naturale e caratterizzato da aroma genuino e grande freschezza.

L’area della Sicilia è stata ricca di sorprese: dalla tutela dell’Extravergine di Sicilia anche con un apposito marchio alla regola di utilizzare solo olive siciliane imposta dal Consorzio di Tutela dell’Igp Sicilia, al vasto panorama di aziende che hanno presentato prodotti eccellenti. Tra i tanti splendidi oli i raffinati ‘Cerasuola’ (giudicata da Gambero Rosso miglior monocultivar 2025 e “Tre Foglie”), ‘Biancolilla’ e ‘Giarraffa’ dell’azienda Mandranova che offre anche la stimolante esperienza di un Resort a contatto con gli uliveti, e de La Goccia d’Oro il biologico ‘Feudotto Extravergine Dop Val di Mazara’ un blend di Nocellara del Belice, Cerasuola e Biancolilla capace di portare sulla tavola in modo armonico la diversità dei sentori dei tre suoli e microclimi delle diverse aree (vicino al mare, interne e collinari) da cui provengono le tre cultivar. Parimenti affascinanti sono i tre oli evo ottenuti dalle singole cultivar citate e gli ottimi sottoli (ah, la caponata di melanzane!). Né si può dimenticare dei Frantoi Cutrera – esempio di come coniugare quantità con qualità – il delizioso ‘Monocultivar Biancolilla Bio, miglior ‘Fruttato leggero 2025’ e “Tre Foglie” per Gambero Rosso. Dell’Azienda Tramontana la gola ricorda le eccezionali olive da tavola verdi Nocellara del Belice e l’ottimo extravergine.

La qualità – come si può dedurre da questa carrellata di ricordi – ha connotato Sol²expo 2025 rivelando il lavoro appassionato di migliaia di persone (spesso giovani) che hanno affidato all’olio la loro vita e l’amore per la natura: le loro aziende – prevalentemente medio/piccole e a carattere familiare – sono un aspetto importante dell’imprenditorialità italiana e del Made in Italy. Peraltro se il neonato Salone vuol divenire il “Vinitaly dell’olio”, deve coinvolgere anche quei produttori le cui etichette riempiono gli scaffali dei supermercati dove circa il 60% delle famiglie italiane acquista l’olio (gastronomie, negozi alimentari o di specialità e soprattutto i produttori sono le altre fonti principali). Una realtà in questo debutto presente solo con Farchioni Olii che cerca di soddisfare le varie fasce di mercato con attenzione alla qualità. Secondo le statistiche gran parte degli Italiani acquista olio extravergine: indipendentemente dal prezzo tutti hanno diritto alla massima qualità possibile, specialmente per questo prodotto ricco di sostanze benefiche.