È nato Berici Climbs, il parco cicloturistico più grande d’Italia

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Berici Climbs trasforma i Colli Berici in un grande parco cicloturistico permanente, con 100 salite e 40 itinerari pensati per ogni livello. Un territorio autentico da pedalare lento, tra natura, storia e una rete di attività che uniscono sport, scoperta e valorizzazione del paesaggi

C’è un’idea semplice alla base di Berici Climbs: prendere uno dei paesaggi collinari più affascinanti del Veneto, ancora poco raccontato, e trasformarlo nella più ampia palestra ciclistica a cielo aperto della regione. Non un circuito chiuso, non un evento, ma un parco permanente composto da 100 salite e 40 itinerari, distribuiti su un territorio di 165 km², con oltre 3.000 km pedalabili e 50.000 metri di dislivello positivo. Un sistema pensato per chi vive la bici come allenamento, come esplorazione o semplicemente come modo per respirare un territorio che si svela solo con il ritmo lento della salita.

 

Il parco corre lungo l’intero comprensorio dei Colli Berici, a sud di Vicenza, ed è diviso in due grandi blocchi morfologici. Il settore settentrionale è il più strutturato, attraversato per venti chilometri dalla SP 19 Dorsale dei Berici, l’arteria che collega Vicenza a Barbarano Vicentino. Da qui si diramano le strade storiche che hanno costruito l’identità ciclistica dei Berici: la SP12 che sale da Brendola, via Pilla che connette la zona industriale di Vicenza Ovest, la strada militare che taglia il versante orientale di Torri di Arcugnano. Sono ramificazioni che scalano i colli da tutte le esposizioni, con pendenze e lunghezze diverse, diventando la base degli itinerari codificati dal progetto.

 

Nel blocco meridionale, invece, il paesaggio cambia: un dedalo di piccole strade che uniscono i paesi dipianura ai punti più alti del plateau. Al centro di questo sistema c’è Grancona, con la sua piazza panoramica affacciata sulla Val Liona, una delle terrazze naturali più riconoscibili dei Berici. È una zona più disseminata, meno regolare, dove le salite si moltiplicano come varianti spontanee di un territorio che ha conservato una viabilità antica e sorprendentemente ciclabile.

 

A rendere Berici Climbs un progetto realmente fruibile è la classificazione delle 100 salite in cinque livelli di difficoltà: verde (molto facile), azzurro (facile), giallo (media difficoltà), rosso (difficile) e nero (molto difficile). Un sistema intuitivo che permette a chiunque – dal neofita all’agonista – di costruire il proprio percorso, stagione dopo stagione. E di farlo in un luogo che cambia continuamente: qui il bosco alterna squarci panoramici, i borghi sembrano sospesi nel tempo e ogni salita ha una sua identità, fatta di curve, ombre, strappi e silenzi.

Il progetto nasce anche con la volontà di coinvolgere la comunità ciclistica in modo attivo. Per questo sono stati creati due contest. Il primo, Il Brevetto dei Berici, premia chi, tra aprile e ottobre, colleziona il maggior numero di salite: una sfida personale che diventa un riconoscimento pubblico dello “scalatore dei Berici”. Il secondo, Pedalata Scatta Sogna, è un concorso fotografico legato agli itinerari e alla manifestazione La Via dei Berici: una selezione delle immagini più forti, dove bici e territorio dialogano senza filtri. Una parte consistente dei ricavi dei concorsi viene devoluta alla Fondazione Michele Scarponi, impegnata in progetti di educazione stradale e mobilità sostenibile.

Pedalare sui Berici significa anche sostare. Il parco si integra con una rete di agriturismi, enoteche e ristoranti che offre cucina locale e vini del territorio, trasformando l’allenamento in esperienza. È un invito a vivere la bici non solo come performance ma come immersione: fermarsi in una trattoria di collina dopo aver affrontato una salita rossa o nera, o scoprire un piccolo produttore dopo un itinerario panoramico, è parte integrante del progetto tanto quanto le pendenze e i chilometri.

Berici Climbs vuole essere questo: un modo nuovo e preciso di leggere i Colli Berici, dando finalmente forma a un parco cicloturistico coerente, continuo e accessibile. Un’infrastruttura immateriale che valorizza un territorio che merita di essere pedalato, osservato e, soprattutto, capito.

Info: www.bericiclimbs.com

Maria Giovanna Genovese

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