Ville Venete e vino, un binomio unico, un patrimonio di successo

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Un incontro per appassionati non solo di vino quello proposto dall’Istituto Regionale per le Ville Venete e Regione del Veneto in collaborazione con Associazione Ville Venete nella cornice dell’ultimo Vinitaly. Grazie alla presentazione del catalogo “Ville Venete e Vino”, che offre una disamina accurata delle ville storiche presenti sul territorio, che sono al contempo rinomate aziende vitivinicole, si illustreranno itinerari di grande fascino.

“Le Ville complessivamente sono oltre 4.250 di cui 3.820 in Veneto e 430 in Friuli Venezia Giulia – ha detto Cristiano Corazzari, Assessore alla Cultura Regione Veneto, aprendo l’incontro. Sono luoghi ricchi di storia e di cultura, altissima espressione di equilibrio tra arte e natura e patrimonio simbolo della regione Veneto. Bellezze architettoniche legate a grandi nomi dell’architettura dei secoli scorsi, ma anche realtà vive dal punto di vista turistico: luoghi di incontro, di arte, musica, agricoltura sostenibile e turismo esperienziale. Un patrimonio unico al mondo”.

Le Ville Venete sono luoghi ricchi di storia e di cultura, altissima espressione di equilibrio tra arte e natura e patrimonio simbolo della regione Veneto. Bellezze architettoniche legate a grandi nomi dell’architettura dei secoli scorsi, ma anche realtà vive dal punto di vista turistico: luoghi di incontro, di arte, musica, agricoltura sostenibile e turismo esperienziale. Luoghi dove poter ammirare l’arte e la bellezza, godere della natura e degustare i più famosi vini del Veneto.

“Storia, arte e cultura si intrecciano nelle ville storiche, uno dei tesori della nostra terra, punto di partenza di numerosi itinerari alla scoperta delle ricchezze custodite tra mare e laguna, colline e montagne, laghi e città d’arte – ha spiegato Federico Caner, Assessore al Turismo Regione Veneto. Sono gioielli dell’architettura e dell’arte, talvolta poco conosciuti, ma che grazie a iniziative come queste si svelano a un pubblico sempre più curioso e attento. È importante continuare a valorizzare questo patrimonio, perché viviamo in una terra splendida per la bellezza della sua natura e della sua cultura, e solo promuovendo questi beni possiamo trasmettere la conoscenza e l’unicità anche di questi luoghi simbolo del Veneto”.

Queste antiche dimore che sono state nuclei nevralgici della produzione agricola e vitivinicola dei possedimenti terrieri della nobiltà veneziana, hanno infatti mantenuto nel tempo la loro vocazione, soprattutto nei territori diventati successivamente culla di vini DOC o DOCG. Molte di esse si sono anche ulteriormente distinte per qualità ed eccellenza e oggi sono annoverate tra le migliori aziende vinicole del Paese. Una delle ragioni del grande successo del Veneto, tra le prime regione italiane in termini di volume di produzione, per il suo patrimonio di vitigni autoctoni annoverando diversi vini famosi in tutto il mondo.

“Va richiamato, ed è bello farlo nell’occasione di un importante evento, tanto strategico quanto economico quale è Vinitaly, ha proseguito Amerigo Restucci, Presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete, che le ville, sin dai primi progetti realizzati da Andrea Palladio nel 1500 per la nobiltà veneziana, avevano connesso ad esse, un legame con una produttività agricola/vinicola che si sviluppava insieme al progetto di architettura. Le barchesse o gli edifici per le “vittuarie” sono un segno, tuttora riconoscibile, caratterizzante il contesto territoriale legato ad ogni villa. Oggi, dal momento che sono impaginate in tutto il Veneto come segni identitari del paesaggio, le ville possono essere punti qualificanti del ‘piano paesaggistico’ che la Regione Veneto sta elaborando in rispetto dei valori del suo territorio”.

Il 2021 è stato un anno difficile per il vino, con una produzione mondiale stimata tra i 247 e i 253 milioni di ettolitri. Il mercato del vino veneto, nonostante la crisi, ha avuto un recupero visibile già dal secondo trimestre del 2021 segnando un +6,6% nel valore delle esportazioni del vino “made in Veneto” rispetto al periodo gennaio-giugno 2019. Ancora più marcata la crescita nella seconda parte dell’anno dove nel terzo trimestre si raggiunge un +8,6% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019 per un totale di quasi 1,8 miliardi di euro.

“Ville Venete e Vino: un connubio vincente per riscoprire la produzione vitivinicola delle nostre case, vive, uniche al mondo – ha concluso l’incontro Isabella Collalto, Presidente dell’Associazione per le Ville Venete. Grazie a Ville Venete e Vino, si riscoprono le varie anime delle ville venete che attraversano tutti i nostri sensi, dal profondo: gli occhi ci consentono di ammirare l’arte e l’architettura della villa, per coglierne la bellezza e farla propria, passeggiare nel parco e respirare a pieni polmoni la natura incontaminata toccando con mano i prodotti che la terra agricola circostante le dona e, perché no, degustarne il prodotto per eccellenza: il vino”.  

In questo scenario, nel 2021, le Ville Venete inserite nel catalogo Ville Venete e Vino hanno prodotto più di dieci milioni di bottiglie su un’area di produzione vinicola che supera i 1.500 ettari. Inoltre diverse Ville offrono servizi di accoglienza, visite guidate, degustazioni, Bed & Breakfasts.

Degustare l’Amarone nella storica cantina settecentesca di Villa Mosconi Bertani in Valpolicella, dove è nato il pregiato rosso, oggi famoso in tutto il mondo, è sicuramente un’esperienza unica nel suo genere. Così come bere il Prosecco, altra eccellenza regionale conosciuta ad ogni latitudine, in alcune ville della provincia di Treviso: la meravigliosa Villa Di Maser, opera del Palladio, o la seicentesca ed elegante Villa Sandi, che si trova a pochi km di distanza. Scendendo poi verso il mare a Roncade, nel Castello chiamato Villa Giustinian si può assaggiare una rinomata produzione di vino rosso di taglio bordolese, mentre nella provincia di Padova, zona nota per i vini dei Colli Euganei, si può conoscere l’antica produzione vinicola della cinquecentesca Villa Emo Capodilista, in copertina.

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