Un romantico itinerario in Francia nei sorprendenti Castelli della Loira, Patrimoni dell’Umanità

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Mete imperdibili di un romantico viaggio in Francia, Patrimonio dell’Umanità Unesco, i Castelli della Loira rappresentano un sorprendente itinerario a ritroso nel tempo, nel cuore della storia (francese ma anche italiana) e della leggenda, dell’architettura e dell’armonia, dell’amore del bello e della bramosia per il potere. I castelli della Loira si estendono lungo un percorso di 280 chilometri, da Sully-sur-Loire a Nantes, tra Sully-sur-Loire e Chalonnes-sur-Loire, lungo tutto il fiume reale e in prossimità di città quali Orléans, Blois, Tours, Saumur, Angers. In questa valle sorgono circa 300 manieri, che vennero edificati a partire dal X secolo: furono residenze dei nobili e poi luoghi di vacanze, anche quando, verso la metà del Cinquecento, Re Francesco I spostò a Parigi il centro del potere. Oggi 22 manieri fanno parte della rete dei “Grandi Siti della Valle della Loira“, ad esempio il castello di Chenonceau, quello di Chambord, di Amboise e di Nantes e l’Abbazia di Fontevraud. Se i castelli più importanti e grandi sono veri musei, altri sono tutt’oggi abitati e con un po’di fortuna saranno i castellani a farveli visitare, e in altri ancora si può alloggiare: si tratta del concept “Bienvenue au Château” e dei castelli-hotel.

Oggi cinque Castelli della Valle della Loira proporranno ben presto l’HistoPad, un tablet che offre, per alcuni castelli, una nuova esperienza di visita virtuale. L’HistoPad è un tablet da ritirare all’ingresso. Delle colonnine disseminate in alcuni punti del percorso fanno sì che, avvicinando il tablet, si avvii l’animazione virtuale relativa alla stanza in cui ci si trova. La scoperta prosegue navigando sullo schermo del tablet: il visitatore vede l’ambiente che lo circonda com’era in epoca rinascimentale, a volte addirittura nei secoli precedenti. Dei link interattivi gli forniscono delle informazioni su fatti storici, dettagli architettonici, oggetti e personaggi… tutti in relazione al luogo in cui si trova.

Un viaggio di 7 giorni in auto per scoprire il territorio
Per un viaggio nella Valle della Loira (a un’ora e mezzo d’auto da Parigi) l’ideale è spostarsi in auto, ed avere a disposizione almeno 7 giorni, anche perché non ci sono solo i castelli. Quando tanti, davvero tanti anni fa – in un’epoca senza internet né navigatore in auto- organizzai il mio primo viaggio fra questi castelli, armata di mappe, cartine, guide Michelin e così via, spesso mi fermavo per chiedere informazioni, scoprendo così vigneti (e vini) splendidi, piccole locande che mi fecero conoscere patè, mousse, terrine, rillettes, e localini dove crêpe e galette venivano servite con sidro fresco. Tornando poi, dopo tanti anni, a visitare questo o quel maniero, ho spesso ricercato quell’atmosfera e quei sapori, e nel complesso non sono rimasta delusa, anzi l’offerta di attrazioni è notevolmente aumentata.

A due ore circa da Parigi, il castello di Chambord è forse “il castello” per antonomasia: voluto dal giovane re Francesco I, è un capolavoro di architettura, un emblema del passaggio fra Medioevo e Rinascimento, circondato da un parco di 5.400 ettari. Progettato come una fortezza medievale, con il torrione squadrato circondato da quattro torri, ha anche molti elementi che si ispirano al Rinascimento italiano, come la famosissima scalinata a doppia elica. A questo proposito, il fatto che Leonardo da Vinci sia stato invitato alla corte di Francia nell’autunno del 1516 da Francesco I ha fatto nascere la legenda che fosse lui l’autore del progetto. In realtà il genio italiano morì poco prima dell’inizio dei lavori per edificare il castello, e non ci sono prove che attestino la sua partecipazione ai progetti. La salamandra, simbolo di Francesco I, compare ben 300 volte all’interno delle volte scolpite e sulle pareti, a far ricordare chi era il padrone di casa, che però vi alloggiò raramente. Anche se i 40 appartamenti del castello sono per lo più spogli (ma otto sale sono state ricostruite come erano nel XVI secolo, tra di esse, la maestosa salle des Etats, la sala di udienza del re o ancora la camera appositamente arredata per la visita di Carlo V, nel 1.539), ci si può immergere nei fasti dell’epoca grazie all’ HistoPad, Il tablet propone anche delle mappe interattive del castello che permettono di orientarsi meglio e grazie alla realtà aumentata permette di scoprire come erano questi luoghi cinque secoli fa. Se il tempo non stringe, la tenuta si può visitare a piedi, in calesse, in barca elettrica o in barca a remi, sulle rive del Cosson. Ci sono anche 15 km di piste ciclabili, da percorrere in bici o in risciò, la ciclocarrozzella a più posti.

Dimore uniche tra storia, fasti, intrighi e cultura

A circa mezz’ora d’auto troviamo Blois, che fu capitale del regno di Luigi XII, e il suo castello. La città merita una visita, con la Cattedrale di Saint-Louis e la Chiesa Saint Nicolas che mescola il romanico e il gotico.
Nel Castello Reale di Blois, che sovrasta la Loira, vissero 7 re e 10 regine di Francia. Già fortezza medievale dei Conti di Blois, qui si stabilì Carlo d’Orleans quando tornò da 25 anni di prigionia in Inghilterra, e lo ricostruì in gran parte. Qui nacque suo figlio Luigi XIII (nel 1498 diventò re di Francia), che intraprese altri lavori ispirandosi alle influenze italiane, e fece di Blois la capitale reale. Poi arrivò re Francesco I e con esso altri cambiamenti e stili architettonici, che vanno dal primo Rinascimento francese a influssi italiani nella facciata delle Logge (ispirata a quella del Vaticano) e la scala a chiocciola. Fra queste mura è passata tanta storia, anche cruenta come l’assassino del Duca di Guise, ordinato dal re Enrico III. Fu Gastone d’Orleans che, una volta insediatosi, intraprese anch’esso altri lavori, alcuni restati incompiuti per mancanza di fondi. Dopo anni di abbandono, il castello oggi rivive in tutto il suo splendore e conserva un’ incredibile collezione d’arte, di arredi e di oggetti d’epoca. Per conoscere il Castello reale di Blois, nella Sala degli Stati Generali ci sono 6 schermi giganti per seguire l’evoluzione dell’architettura del castello nei secoli, grazie a dei modelli interattivi in 3D, mentre le antiche cucine ospitano un centro di interpretazione e una sala dedicata all’architettura.

A meno di un’ora d’auto da Chambord troviamo il Castello di Chenonceau, il bianco maniero rinascimentale che si specchia nelle acque dello Cher, detto anche il “Castello delle Dame” perché deve il suo splendore alle donne. A cominciare da Katherine Briçonnet, moglie di Thomas Bohier, che acquistò il maniero nel 1531 e lo fece ricostruire lasciando a lei la direzione dei lavori. Dopo varie vicende il castello fu donato da re Enrico II alla sua favorita, Diana di Poitiers. E qui abbiamo un po’di gossip d’epoca, in quanto il dono non piacque per niente alla regina, Caterina de’ Medici. Diana rinnovò l’edificio e fece costruire un ponte a strapiombo sullo Cher, ma anche i re non sono eterni e alla morte di Enrico II Caterina de’ Medici si prese la sua rivalsa, costringendo la sua rivale a sloggiare, dandole per “consolarla” il castello di Chaumont. Caterina apportò altre modifiche sia all’interno che ai giardini e fece costruire la galleria sopra il ponte. Morì anche lei e lasciò il castello alla nuora, Luisa di Lorena, che vi si rinchiuse quando venne assassinato suo marito, re Enrico III. Fu una donna a salvare Chenonceau durante la Rivoluzione francese: è Luise Dupin, che ne fece un salotto letterario e morì tra le sue mura. Un’ultima donna, Marguerite Pelouze, acquistò il castello nel 1863 e fece importanti lavori di restauro. Oggi l’edificio racchiude anche una collezione museale di enorme valore, fatta di arredi rinascimentali, arazzi delle Fiandre, opere di grandi maestri.

Il Castello Reale di Amboise

Sempre nei paraggi troviamo il Castello di Cheverny che fu edificato dall’architetto Jacques Bougier fra il 1620 e il 1640, in quello stile prettamente francese che fu il preferito durante il regno di Luigi XIV. Sobrio ed elegante, fu costruito con la pietra di Bourré che nel tempo si indurisce e schiarisce, ed oggi lo vediamo così come fu costruito, senza tanti rimaneggiamenti. Vari artisti furono chiamati per i diversi progetti, e oggi ammiriamo soffitti a cassettoni, raffigurazioni di scene mitiche, rifiniture dorate, dipinti di grandi artisti, arazzi delle Fiandre e dei Gobelins, comò Luigi XIV e Luigi XV, pezzi d’epoca. La Stanza del Re è ovviamente regale. Affascinante anche la Sala delle Armi con le sue armature, compresa una da bambino, indossata dal conte di Chambord all’età di quattro anni. Parco e giardino non potevano non essere all’altezza di tanto splendore. Una curiosità: qui per tradizione si allevano cani di razza mista fra il Poitevin francese e il Foxhound inglese, e su richiesta si può assistere al loro pasto, uno spettacolo che affascina soprattutto i bambini. Ancora in zona (circa 20 minuti da Chaumont) troviamo un altro Castello Reale, quello di Amboise dai stupendi giardini, che dall’alto domina la Loira. Dimora preferita dei re di Francia, il castello divenne dominio reale con re Luigi XI che vi trasferì la regina e qui nacque suo figlio, il futuro Carlo VIII, che una volta diventato re volle trasformare il castello.

Leonardo da Vinci lavorò alla corte del Re di Francia

L’ispirazione gli venne durante un viaggio a Napoli, quando Carlo VIII si innamorò delle opere del Rinascimento, quindi chiamò in Francia molti artisti italiani. Dopo la morte prematura del re, fu Luigi XII a continuare i lavori e proseguirà anche con la realizzazione dei giardini. Il castello passò a Luisa di Savoia, e qui crebbe suo figlio, re Francesco I, e sarà sotto il suo regno che il castello raggiungerà l’apice della sua gloria: fu lui a chiamare Leonardo da Vinci, la cui salma si trova nella cappella Saint-Hubert, vicina al castello. Il figli di Francesco I, re Enrico II, e la moglie Caterina de’ Medici crebbero qui i loro figli, ma poi la corte si allontanò dal castello che un secolo dopo divenne un carcere. Dopo alterne vicende, l’edificio è stato riportato all’antico splendore e d’estate ospita suggestivi spettacoli di suoni e luci. Questi sono solo cinque di quegli affascinanti edifici che sono i castelli della Loira: in tutto sono circa 300! Per conoscere i manieri, gli orari e modalità delle visite, gli eventi, ma anche le località vicine da visitare.

Info: www.valledellaloira-francia.it  –  www.france.fr