La bellezza di sciare liberi tra i Quattromila in Val d’Aosta

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“Quanto sia preziosa e bella la libertà si capisce solo quando non c’è più” ammoniva un Maestro della mia giovinezza invitandoci a essere sempre vigili. Una constatazione valida per qualsiasi aspetto che ci dona gioia o serenità. In questi giorni, per esempio, ci chiediamo quasi con angoscia come faremo senza i cenoni di Natale e Capodanno (dimenticandoci i moltissimi che, anche in Italia, non possono farli mai) o siamo in lutto non potendo sciare a Capodanno.
Invece di lamentarci e stupidamente protestare, cogliamo questa non desiderata opportunità per riflettere e recuperare il vero significato del S. Natale spogliandolo degli orpelli consumistici o per ricordarci che la montagna offre molto di più del solo sci alpino per cui chi è in condizione di raggiungerla può comunque trascorrere giornate attive e salubri.

La stagione dello sci – gli impianti dovrebbero essere riaperti il 7 gennaio dopo l’approvazione delle linee guida elaborate dal CTS – dura fino a fine marzo/aprile per cui, anche se non si è potuto scivolare sulle piste a Capodanno, queste ci attendono – innevate spesso con fresca neve naturale, con giornate più lunghe, minor affollamento (aspetto positivo in quest’epoca di pandemia) e miglior trattamento nelle strutture ricettive – ancora per due o tre mesi. Guardiamo, quindi, quanto è offerto alla nostra felicità da alcuni comprensori sciistici e sogniamo (fino al 7 gennaio solo con la mente) di sciare in quello prescelto.

La tradizione indica la Valle d’Aosta come culla degli sport della montagna. Già nella seconda metà del 1800, infatti, vi convergono alpinisti, sciatori e villeggianti attratti dalle sfide con i quattromila che la circondano e dal loro fascino: in particolare Breuil – nome originario della zona (Cervinia è stato imposto dal fascismo) che nel locale patois di origine franco-provenzale significa terra dalle molte acque – diviene punto di partenza per tentare la scalata dell’affascinante Cervino (4478 slm conquistati nel 1865).
Lo sviluppo dell’attuale comprensorio Breuil-Cervinia inizia nel nuovo secolo e negli anni trenta con il primo impianto di risalita (la funivia, inaugurata nel 1936, Breuil – Plan Maison a 2505 m.) diviene una rinomata meta turistica. Oggi Cervinia (2050 m.) grazie a un sistema di collegamenti all’avanguardia è al centro del comprensorio internazionale “Matterhorn Ski Paradise” (o Cervino Ski Paradise), uno dei più estesi delle Alpi – formato da Breuil-Cervinia + Valtournenche (150 km di piste e 24 impianti) e da Zermatt-Cervino (alle cui piste si può accedere ampliando lo ‘skipass Italia’ in ‘skipass Internazionale’) – con oltre 350 km di favolose piste adatte a ogni livello di preparazione e a ogni età e aree specifiche per le più diverse specialità.

Per la sua ampiezza e la ricchezza di impianti veloci e moderni è possibile sciare anche otto ore consecutive senza togliersi gli sci dai piedi e senza ripetere mai una pista in scenari splendidi come quello delle Grandes Murailles (le cui cime non sono mai sotto i 3500 m.). Protetto dall’imponente vetta del Cervino, il comprensorio ha una chicca incomparabile nel ghiacciaio del Plateau Rosa (collegato sia a Breuil-Cervinia sia a Zermatt) che oltre allo snowpark più alto d’Europa e alle splendide piste (23 km) offre altri motivi d’interesse quali il Palazzo di Ghiaccio (una serie di grotte – scavate nel ghiaccio con una profondità di 15 metri – in cui vi sono pannelli che illustrano la glaciologia e sculture di neve e ghiaccio). Per Breuil – Cervinia la chiusura della stagione è programmata il 2 maggio, per Valtournenche l’11 aprile 2021.

Chi vuol evitare l’atmosfera vip che comunque aleggia sul Matterhorn Ski Paraise può optare per l’Espace San Bernardo a cavallo tra Val d’Aosta e le francesi Savoia e Val d’Isére: 82 piste che si sviluppano in un paesaggio reso spettacolare dal ghiacciaio del Rutor e dai severi profili del Monte Bianco. La Thuile e La Rosière (Alta Tarentaire in Savoia) ne sono le principali località.
Il suo cuore è La Thuile, un piccolo gioiello ideale per dimenticare lo stress quotidiano immergendosi in un ambiente naturale e puro per i boschi di pini e abeti, splendida quinta alle tipiche case dai tetti in losa (tipo di tegola in pietra) raccolte attorno alla parrocchiale di San Nicola (XII secolo) e in periodo natalizio all’abete luminosissimo non per la miriade di luci bianche, ma perché a La Thuile è legato a concrete azioni di solidarietà. Un ambiente in cui la tecnologia degli impianti e la modernità delle strutture convivono con ritmi di vita umani e con l’antica tradizione di far sentire l’ospite a casa propria. A La Thuile si respira l’aria della storia che da millenni l’ha incrociata lasciando numerose tracce che ne arricchiscono l’offerta per il tempo libero dallo sci.

Un unico skipass internazionale permette di utilizzare le strutture del versante sia italiano sia francese: 38 impianti di risalita moderni e veloci consentono di sciare senza fare code, 152 km di piste (dalle più semplici alle più impegnative), 2 stadi per lo slalom, 1 snowpark, 1 pista di boarder cross, 2 fun cross area, un nuovo spot free ride nell’area del Mont Valaisan, 1 zona snowkite, 2 parchi giochi per i più piccoli (fino a 8 anni sciano gratis se accompagnati). L’Espace San Bernardo soddisfa al meglio ogni esigenza: chi pratica lo sci di fondo dispone di 3 tracciati nella piana di Arly e 4 nella zona di Arpy a 1700, tutti spettacolari (di diverse lunghezze e difficoltà) attraversando le conche del Piccolo San Bernardo e l’eccezionale ambiente dell’alta quota alpina, mentre gli amanti delle ciaspole possono godersi il bosco d’inverno con una passeggiata fino all’area picnic e tra i bianchi alberi silenziosi e divertirsi a cercare le orme lasciate sulla neve dagli abitanti del bosco. Con un po’ di allenamento nelle gambe, altrettanto fiato e una buona forma fisica si possono affrontare (meglio se con una guida) percorsi particolarmente affascinanti: la ciaspolata sul sentiero delle miniere per scoprire un aspetto della storia del paese e la ciaspolata Skyway e Ghiacciaio Monte Bianco (con un tratto in cordata e sul ghiacciaio) nel fantastico scenario della catena del Bianco con le sue guglie granitiche.

Una fatica ricompensata dalla bellezza della natura e dal pensiero di raccontare agli amici sedentari l’impresa resa più ‘epica’ da qualche aggettivo e qualche selfie. Se poi non si ha voglia né di sci né di ciaspole, è sufficiente salire di circa 200 metri dal paese sulla strada verso La Joux e si ha una visione straordinaria, quasi unica, della catena del Bianco. L’Espace San Bernardo è ricco di percorsi anche per gli appassionati di sci alpinismo, disciplina che mette in contatto con la natura senza alcuna mediazione: per godere serenamente l’emozione di muoversi in un ambiente incontaminato, se non si è esperti, è opportuno avvalersi di una guida. Tra le novità è da segnalare il Life Pass che offre agli sciatori la possibilità di tracciare i propri movimenti e che può essere utilizzato anche come Kay Card. Ampia è anche la scelta per rigenerare il proprio corpo: oltre ai numerosi, organizzati e raffinati centri benessere di numerosi e accoglienti hotel, a 8 km dal paese si può usufruire delle Terme di Pré Saint Didier con un articolato percorso realizzato secondo la filosofia della Roma Imperiale di vedere nell’acqua la gratificazione del corpo e dello spirito. Filosofia indubbiamente gratificante, ma mai quanto il pellegrinaggio tra le baite lungo le piste (molte raggiungibili anche dai non sciatori) o per i più pigri tra i molti ristoranti in paese nei quali assaporare i piatti della tradizione valdostana – semplici, realizzati con prodotti locali e, spesso, con influenze savoiarde – da accompagnare con qualche bicchiere degli ottimi vini locali gustati sotto l’occhio benevolo della Testa del Rutor (3486 m.s.l.).
Senza dimenticare l’ottimo cioccolato per il quale La Thuile è simbolo di qualità. La chiusura degli impianti è prevista per l’11 aprile 2021 (da confermare).

Unicamente in Italia è invece il Monterosa Ski, che si sviluppa – a cavallo tra Val d’Aosta (Val d’Ayas e valle del Lys o di Gressoney) e Piemonte (Valsesia) – sulle propaggini del massiccio del Monte Rosa (il nome deriva non dal colore rosa delle cime all’alba e al tramonto ma dal celtico ‘rosia’ modificato dal dialetto locale in ‘rouése, rouja’ cioè ghiacciaio) il più esteso (circa 4.000 kmq di superfice) e articolato delle Alpi: 23 vette oltre i 4000 m.: imponente corte ai 4634 m. del Monte Rosa (seconda cima italiana e monte più alto della Svizzera in cui sconfina con la Val Mattertal, quella di Zermatt, nel cantone Vallese). Palestra ineludibile per alpinisti (la sua parete est è la più alta e ripida delle Alpi e ha caratteristiche himalayane) ed escursionisti d’alta quota, è sempre fonte di emozioni per chi – secondo le proprie forze – ne calpesta gli affascinanti sentieri. Il Monterosa Ski si estende su 180 kmq con 87 piste dai diversi gradi di difficoltà e 57 impianti di risalita delle più svariate tipologie: funicolari, funifor, telecabinovie, funivie, sciovie, ovovie, seggiovie e marciapiedi mobili. È un divertimento sperimentandone le diverse tipologie compiere il giro delle valli. Chi ha forza e fiato riesce a farlo in otto ore – senza togliere gli sci – attraversando meravigliosi panorami affascinanti nella loro diversità: quelli ampi e riposanti della Val d’Ayas che risplendono per i prati glaciali di Champolux, quelli della Valle del Lys con l’imponenza del secondo ghiacciaio (per superfice) della Valle d’Aosta e quelli dell’aspra e selvaggia Valsesia (paradiso per gli appassionati di fuoripista e scialpinismo).


Non vi sono, però, memorabili esperienze solo per chi ama l’adrenalina delle discese: le valli di Ayas e di Gressoney offrono grandi opportunità anche a chi, come l’appassionato di ciaspole, intende vivere la montagna con i ritmi slow che le sono propri. Per il fondo Brusson in Val d’Ayas offre circa 60 km. di tracciati con difficoltà di vario livello, in cui tra gli alberi innevati si aprono finestre su panorami spettacolari. Splendido il Brusson-trois villages (il più lungo della Val d’Ayas) che permette di scoprire tipici villaggi nel loro aspetto invernale. Nella Valle del Lys, quella di Gressoney Saint Jean è definita la pista regina per la varietà e bellezza dei panorami sul massiccio del Rosa cui si aggiungono i tipici elementi architettonici dei villaggi Walser.

Nella bella località sciistica dell’Alpe di Mera in Valsesia, è riservata grande attenzione ai più piccoli che trovano nello snowpark molti giochi sulla neve. Per chi cerca adrenalina vi è la pista nera Mullero Competition con panorama sulla parete sud del Rosa mentre chi non ama l’ebbrezza della velocità oltre a un’area per bob e slittini trova tre coinvolgenti percorsi per esplorare con le ciaspole una natura spesso selvaggia. Un’escursione memorabile è quella che utilizzando anche gli impianti di risalita permette all’ombra del Rosa di raggiungere con le ciaspole la Val d’Aosta e dopo una discesa su Gressoney tornare in Valsesia custodendo negli occhi e nel cuore immagini incredibili: è sufficiente una buona resistenza e non soffrire i 3.000.
La chiusura degli impianti è prevista l’11 aprile 2021.

Info: https://www.lathuile.it/ https://www.visitmonterosa.com/territorio/ https://www.cervinia.it/it/inverno/home-breuil-cervinia   https://www.lathuile.it