Due iniziative nazionali riportano al centro il turismo lento e le identità regionali: “Cammini Aperti”, con 42 itinerari accessibili in tutta Italia, e “Aromi d’Italia”, il progetto che racconta i territori attraverso i loro profumi gastronomici. Un racconto condiviso che unisce cammini, paesaggio ed enogastronomia in una strategia di promozione comune
Il turismo italiano si riscopre lento, immersivo e ricco di identità locali grazie a due iniziative nazionali che puntano a far conoscere il Paese in modo autentico. “Cammini Aperti” propone 42 itinerari accessibili in tutte le regioni, pensati per chi vuole scoprire il territorio a piedi o in bici, tra paesaggi naturali e borghi storici. Parallelamente, “Aromi d’Italia” accompagna i viaggiatori attraverso i profumi e i sapori dei prodotti tipici, raccontando i territori tramite l’enogastronomia e le tradizioni locali.
Entrambi i progetti fanno parte di Scopri l’Italia che non sapevi – Viaggio Italiano, la piattaforma delle Regioni italiane presentata alla BIT di Milano e integrata nel Piano di Promozione del Ministero del Turismo. L’obiettivo è chiaro: trasformare il viaggio in un’esperienza completa, dove camminare lungo antichi percorsi e degustare le eccellenze locali diventano momenti di scoperta e conoscenza.
Il primo appuntamento è fissato per il 13 e 14 aprile, quando “Cammini Aperti” inviterà i viaggiatori a scoprire 42 itinerari, due per ogni Regione e Provincia autonoma, con oltre 2.000 partecipanti attesi. L’Umbria guida il progetto in qualità di capofila del turismo lento, affiancata da Sviluppumbria, con un lavoro di selezione che coinvolge tutti i territori: dai Cammini religiosi censiti dal Ministero del Turismo agli itinerari naturalistici dell’Atlante del Ministero della Cultura e dei repertori regionali. L’obiettivo è chiaro: dare vita al più grande evento nazionale dedicato ai cammini, con percorsi accessibili, ad anello, tra i 6 e i 10 km e con dislivelli contenuti, accompagnati da guide ambientali ed escursionistiche qualificate.
Per il Ministero, il turismo slow non è più soltanto una tendenza ma un asset strategico. Favorisce la destagionalizzazione, distribuisce i flussi, apre nicchie professionali, valorizza patrimoni culturali e rurali spesso fuori dalle rotte principali. E soprattutto – lo afferma con chiarezza il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè – dialoga naturalmente con l’enogastronomia, uno dei linguaggi universali dell’identità italiana. È proprio da questa relazione che prende forma “Aromi d’Italia”, il progetto curato dalla Toscana come regione partner dedicata al tematismo food.
Raccontare l’enogastronomia dal punto di vista del turismo lento significa riconoscere ciò che distingue davvero l’Italia dalle altre destinazioni: la diversità. Non quella da slogan, ma quella concreta, fatta di ricette che cambiano ogni venti chilometri, di gesti e rituali di cucina che sono memoria comunitaria prima ancora che prodotto tipico. Da qui l’idea di lavorare su un elemento tanto semplice quanto potente: l’aroma. Ogni Regione è stata chiamata a identificare il proprio profumo rappresentativo attraverso un sondaggio tra esperti e comunicatori. Questi aromi diventeranno un kit olfattivo destinato alla stampa e agli operatori turistici, un modo diretto e immediato per tradurre la cucina in suggestione sensoriale, richiamando la dimensione emotiva e profondamente mnemonica dell’olfatto.
Ma turismo lento è anche enogastronomia, tematismo verticale, che viene curato dalla Toscana, in qualità di regione partner del progetto “Scopri l’italia che non sapevi”. Se da un lato la forza del turismo a motivazione enogastronomica è evidente a tutti, più complessa risulta la strategia di narrazione delle diversità in cucina, che sono il plus che rende l’esperienza gastronomica in Italia assolutamente unica.
Parallelamente, da aprile a maggio partirà “Drive My Tasting”, un tour culinario itinerante a bordo di un bus dotato di cucina professionale e trenta coperti. Una sorta di ristorante viaggiante che attraverserà la penisola per mettere in scena degustazioni regionali mentre scorrono, dai finestrini, le immagini dei territori protagonisti. Un modo diverso di immaginare la narrazione gastronomica: meno statica, più esperienziale, coerente con il linguaggio del turismo attuale.

“Scopri l’italia che non Sapevi” è una strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo, coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT. Un progetto che vede il coinvolgimento, in qualità di capofila, delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo. A queste si sono unite come Regioni partner Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Campania, alle quali sono stati affidati alcuni tematismi verticali come enogastronomia, golf, percorsi e itinerari di turismo archeologico subacqueo.
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M.G.G.
