I Mercatini Natalizi di Trento per uno svago in sicurezza

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Parola d’ordine: svago in sicurezza. Con questa filosofia è stata inaugurata la 27a edizione dei Mercatini Natalizi di Trento che, dopo lo stop dello scorso anno, l’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ha attrezzato mettendo in atto ogni tipo di normativa anti-covid 19. La serata è mite, manca qualche minuto alle 17 di sabato 20 novembre, e sul palco di Piazza Duomo il Presidente della Provincia Fugatti e il sindaco Ianeselli hanno ribadito chiaramente la necessità di osservare ogni tipo di precauzione (uso di mascherine, distanziamento, pulizia delle mani, ecc.) per evitare contagi e godersi l’atmosfera natalizia a tutto tondo. Ore 17, e si accendono le 30.000 luci del grande albero di Natale che svetta in Piazza Duomo: emozione, poi la musica prende il sopravvento, così con la fanfara degli Alpini di Trento ci si avvia in un’atmosfera di festa ai Mercatini, che saranno aperti fino al 9 gennaio prossimo. 

Distanziamento delle casette innanzitutto – dislocate in Piazza Fiera e in Piazza Cesare Battisti-, ma non basta, si accede mostrando il greenpass e viene messo al polso di ogni visitatore un braccialetto colorato (gratuito, lo si cambia ogni giorno) per potersi aggirare fra le casette, in aree delimitate e sorvegliate, con personale che controlla ingressi e uscite.


La zona food in Piazza Fiera è separata da quella dello shopping. Sembra complicato ma non lo è, tutto scorre veloce grazie anche agli Info point in entrambe le piazze: così il giorno dell’inaugurazione sono stati assegnati ben 8mila braccialetti. Sono 62 le casette di legno, che ogni espositore – selezionato fra i più rappresentativi del settore – ha personalizzato, cosicché si cammina in una sorta di Paese dei Balocchi, fra sfere di ceramica, palle di vetro, ciondoli colorati, corone, campanelle, candele, ma anche profumi naturali ed essenze, giochi di legno, pantofole di feltro, cosmetici naturali, frutti essicati, e così via. Per non parlare del food: da salumi tipici – speck in primo piano – ai formaggi – Trentingrana in testa -, e poi miele e confetture, grappe, e dolci come strudel e “Treccia Mochena”, e naturalmente non mancano il Vin brulé e il brulé di mela, analcolico.

Mercatino ma non solo: “Trento città del Natale“ offre anche molto altro: concerti, mostre, spettacoli, e tante attività per i bambini, a cominciare dalle casette in Piazza Santa Maria Maggiore, che sono il Villaggio di Babbo Natale. Il trenino per i piccoli, la carrozza trainata da cavalli, la grande ruota panoramica in Piazza Dante: Trento sembra davvero uscita da una favola.

 

Ma i mercatini, anche se rappresentano un’ottima occasione per visitare Trento, non sono certo l’unica attrattiva di questa città. Dove spicca il Castello del Buon Consiglio, una meraviglia incastonata fra gli alberi ammantati in questo periodo dal giallo e dal rosso dei colori autunnali. Edificato dove ci fu un castrum romano, dal secolo XIII fino alla fine del XVIII secolo fu residenza dei principi vescovi di Trento. Principe e vescovo in una stessa persona: ma come era possibile? Questa figura piaceva molto agli imperatori e re di Germania, assicurava loro persone fidate per le difficili vie alpine verso l’Italia ed eliminava i pericoli dell’ereditarietà dei grandi feudi, e poco importava se poi questi religiosi erano tali solo di nome e mettevano su famiglia di fatto. In quest’ottica non ci meraviglierà ammirare negli splendidi affreschi molte figure di dei e procaci dee pagane: come sosteneva il principe vescovo e cardinale Bernardo Clesio (1485-1539), anche un uomo di chiesa doveva pur conoscere storie e leggende…

 

Se gli affreschi del Castello del Buonconsiglio affascinano, altre ombre si aggirano fra queste sale, soprattutto in quelle che si affacciano sul giardino del Magno Palazzo, che furono trasformate in prigioni. Qui infatti furono rinchiusi Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa, ritenuti eroi dell’irredentismo trentino, che nel fossato retrostante il castello furono uccisi (anno 1916): Battisti, impiccato per alto tradimento e fucilati Filzi e Chiesa. 

 

Quattro minuti e si può ammirare Trento dall’alto: la funivia Trento Sardagna (per le normative anti-covid 19 la capienza di 12 persone è dimezzata) ha una storia lunga, fu inaugurata nel 1925 ed oggi ci porta dalla città ad accedere a una bella balconata con un panorama mozzafiato su Trento. C’è anche una suggestiva terrazza, la “Buca dell’orso”, a strapiombo su Trento. Chissà se è vero che un tempo remoto qui c’era una gabbia dove venivano tenuti degli orsi, certo è che oggi è un punto panoramico molto amato dai fotografi.

 

Qui a Trento Alta si può pranzare al “Bistrot Trento Alta”, e qui può cominciare un excursus nella gastronomia locale. Perché viene servito un tagliere di salumi e speck accompagnati dal “tortel”, una schiacciatina di patate grattugiate da crude e poi fritte, una squisitezza. Che non è da sola, infatti qui si possono gustare anche gli strangolapreti, gnocchetti tondi di pane, spinaci, farina, burro, uova. Vengono conditi tradizionalmente con burro e salvia, ma anche con gorgonzola.

E’ curioso il nome, strangolapreti, che la storia fa risalire addirittura al Concilio di Trento (si svolse di tre momenti, dal 1545 al 1563) quando i prelati e le loro corti assaggiarono questo piatto e ne mangiarono tanto che rischiavano di strangolarsi! Ma in tema di buona tavola questo è il momento di conoscere i famosi vini locali. In concomitanza coi mercatini natalizie infatti ha preso il via la 17a edizione di “Trentodoc, bollicine sulla città”: a Palazzo Roccabruna, sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino, fino al 19 dicembre sono in programma appuntamenti e degustazioni. E da Palazzo Roccabruna la manifestazione si irradia in tutta la città grazie agli eventi enogastronomici di “Happy Trentodoc”. Da vedere anche la mostra fotografica “Valle dei Mocheni. Ricerche e percorsi visivi sulla valle incantata”.

E il richiamo alla Valle dei Mocheni non è solo fotografico, infatti in una cena a Palazzo Roccabruna si può gustare un dolce squisito, la “Treccia Mochena” originaria delle Valli dei Mocheni, un dolce da forno preparato con una pasta simile a quella dello strudel, e farcito con crema pasticcera e marmellata di frutti di bosco.

Con questo dolce ricordo si lascia Trento coi suoi Mercatini, ed è difficile resistere alla tentazione di riempire la valigia con palle natalizie, addobbi colorati, essenze profumate, miele, speck, grappe, bollicine… insomma sapori di Trento.

Info: Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, tel. 0461.216000 – www.discovertrento.it – www.palazzoroccabruna.it – www.buonconsiglio.it