Una perla naturale: il parco di Plitvice in Croazia con le sue meravigliose cascate

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Ai tempi della Jugoslavia di Tito, il parco nazionale dei laghi di Plitvice era una delle mete preferite dai turisti delle repubbliche dell’ex Urss. Con la caduta del muro, sebbene questo parco faccia parte della Croazia, continua a rappresentare una delle perle naturali dell’intera penisola balcanica e meta di milioni di turisti. Quasi nascosto tra colline e boschi all’interno della Dalmazia settentrionale, lo spettacolare complesso di 16 laghi e laghetti di varie dimensioni (il maggiore è lungo 4 chilometri) è uno spettacolo unico. Collegati tra di loro da una serie di cascate e cascatelle su un dislivello totale di 130 metri, i laghetti circondati da abeti bianchi, salici, ontani, carpini e frassini costituiscono l’habitat di una fauna che altrove è ormai rara: orsi, lupi, gatti selvatici, cervi, cinghiali, puzzole, martore e di numerose specie di uccelli acquatici e dei boschi come gufi, cuculi, falchi, martin pescatore, aironi, anatre selvatiche, fino alle rare cicogne nere. Invece la vegetazione annovera piante carnivore e orchidee selvatiche.

I laghi, alimentati da due torrenti e da sorgenti sotterranee, variano di colore a seconda del mutare della luce, passando dal turchese al verde giada fino al blu, con acque sempre incredibilmente limpide e trasparenti fino ad una profondità massima di 46 metri. Si possono attraversare le acque utilizzando le numerose passerelle di legno, lunghe una trentina di chilometri, che consentono di sovrastare ruscelli impetuosi o attraversare stagni tranquilli.  La sensazione è quella di camminare sospesi sull’acqua, dove l’unico rumore è prodotto dal ruscello che scorre ora tranquillo, ora impetuoso formando una cascata di 78 metri.

Il parco non offre però soltanto scenari naturali mozzafiato, ma costituisce uno straordinario esempio biodinamico in continua evoluzione, un laboratorio didattico di fenomeno carsico alla luce del sole. L’acqua acida per la presenza di vegetazione tende infatti a sciogliere il carbonato di calcio contenuto nella roccia calcarea e questo minerale, trasformato al contatto con l’aria in bicarbonato di calcio tende a depositarsi sulla vegetazione attorno, soprattutto muschi, dando così vita ad una novella roccia di travertino. Questo processo, in atto  dalla fine dell’ultima glaciazione, ha creato nuovi strati di roccia che si accrescono con uno spessore di tre centimetri all’anno.

Il parco di Plitvice, sito protetto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità,  è visitabile tutto l’anno, ma i periodi migliori sono la primavera, quando le cascate sono gonfie d’acqua e l’autunno per la varietà di colori della vegetazione. Da visitare nei dintorni vi sono le grotte di Barac abitate dagli orsi delle caverne e dall’uomo in epoca preistorica e poi Rastoki, un pesino pieno di fascino con casette in legno su uno strapiombo con cascatelle analoghe a Plitvice. Una tappa la merita anche Gospic, la casa natale e il centro memoriale di Nikola Tesia, una delle menti più geniali del mondo moderno, l’uomo che ha portato l’elettricità nelle nostre case e ha inventato la tecnologia senza fili. L’operatore “Il Piccolo Tiglio”, unico specialista da 35 anni per le vacanze in Croazia, nonché in tutte le altre nazioni dell’ex Iugoslavia, è in grado di organizzare qualsiasi tipo di soggiorno ed itinerario.

Info: tel. 0381 72 098; www.ilpiccolotiglio.com

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