La Provenza da scoprire: da Marsiglia a Cassis tra natura e cultura

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Vieux Port, il cuore della capitale mediterranea

Il vecchio, lungo porto era lì, sull’acqua brillavano le luci e si specchiavano i fuochi dei petardi, dietro l’ordinata foresta di alberi delle innumerevoli barche a vela sulle banchine. La notte di primavera a Marsiglia, calda e piacevolmente ventosa, mi avvolgeva dopo il lungo viaggio in treno dall’Italia a qui; un viaggio comodo e rilassante sul treno Thello,  forse solo un pò più lungo rispetto all’auto ma assai più rassicurante, distensivo. Sulla piazza alla fine del porto un gruppo di tifosi festeggiava rumorosamente con caroselli d’auto la vittoria della squadra di calcio locale, l’Olimpique, qualche razzo rosso veniva sparato in aria e dava riflessi rossastri ai palazzi vicini, la Police faceva buona guardia. Dal terrazzo dell’Hotel La Résidence la vista del ‘Vieux Port’ era bellissima, spaziava sulle luci della celebre cattedrale di Notre Dame de la Garde che dall’alto del colle protegge chi va per mare. L’indomani mi aspettava una giornata ricca di cose da scoprire ma non riuscivo a staccarmi dalla vista che avevo davanti, sull’ampio terrazzo di quest’albergo classico e molto confortevole.

La mattina restai colpito dal grande trimarano oceanico che, lasciati gli ormeggi, affrontava l’ultima tappa del tour da Nizza a qui, dopo aver superato Corsica e Sardegna. A terra una perfetta organizzazione, curata dalla regione Provence-Alpes-Cote d’Azur, offriva spettacoli e informazioni per gli appassionati, tantissimi da queste parti. Attorno alle banchine, innumerevoli i caffè, i banchi di vendita del pesce alla fine del porto ed i ristoranti che offrono piatti della cucina del Midi francese, di cui questa è capitale, la maggior città della Francia meridionale e il primo porto turistico commerciale dei transalpini. Dietro al Vecchio Porto si trova il quartiere di Le Panier, la parte più vera e pittoresca di Marsiglia, quella che appare nei molti film ‘cult’ di Jean Gabin e descritta in taluni romanzi di Maigret.

Come tutti i turisti che si rispettano poco dopo ero sul trenino che, grazie al comodo City Pass, mi avrebbe portato sino alla cattedrale in cima al colle che domina il Vieux Port, tornato ad essere il cuore di questa città di mare grande e vivace, rinata dopo essere stata Capitale della Cultura 5 anni fa. Ne restano alcune costruzioni riadattate per l’occasione come, ad esempio, i Docks, ex magazzini oggi trasformati in una grande struttura con negozi e centro direzionale sulla parte anteriore del porto commerciale, vicino all’attracco delle grandi navi da crociera. Il trenino proseguiva oltre la fine del porto su un bella litoranea che alterna la vista sul mare ad alcuni borghi di villette e case a schiera costruite a cavallo delle due guerre e con una posizione davvero invidiabile… Un’ultima serie di tornanti ed ecco sul colle più alto della città appare l’imponente chiesa di Notre Dame de la Garde, da cui lo scenario spazia a 360° sia sulla parte moderna e popolare della città, sia sulla costa e sulle isolette che sono di fronte. All’interno della basilica, in stile neo bizantino, ci sono molti modellini in legno di barche e velieri che pendono dalla navata centrale: sono gli ex-voto di marinai sopravvissuti ai naufragi.

Prima di prendere un battello per le isole vicine non rinuncio a dare una veloce colpo d’occhio al grande palazzo di Le Corbusier, antesignano dell’architettura di oggi, tant’è che nel ’46 progettò ‘L’Unité d’Habitation’ uno dei capisaldi architettonici del ‘900. Il blocco di cemento armato, ravvivato da colori vivaci, conta 17 piani e rappresenta il primo modello di condominio che fu pensato già allora con un tetto-giardino, da dove la vista del mare è straordinaria.

Il richiamo per il mare e la splendida giornata di sole mi fanno optare per la visita alle isolette di Chateau d’If e le isole del Frioul che sembrano sorte a protezione della vicina costa. La prima è un’isola-fortezza davanti alla baia di Marsiglia; il carcere divenne famoso grazie al romanzo ‘Il Conte di Montecristo’ di Alexandre Dumas e la fortezza del ‘500 sulle rocce è imperiosa se vista circondata dal mare. L’isola del Frioul offre molti calanchi, spiagge e insenature oltre il molo dell’imbarcadero.

Qui il microclima ne fa il rifugio per numerosi uccelli marini e favorisce la crescita di molte specie floreali originali, di cui alcune protette. Sono ancora tante le cose da vedere di questa vivace ma ordinata città, una giornata è molto stretta, ma l’itinerario previsto e il poco tempo mi impongono di raggiungere con la piccola, confortevole auto noleggiata, la vicina Cassis (a 20 km da qui), per visitare Les Calanques ed altro ancora.

Cassis, villaggio di pescatori tra Les Calanques e Cap Canailles

Avevo letto e sentito parlare di questa piccola località di mare, luogo di una vacanza a misura d’uomo, senza gli accenti mondani di St. Tropez o di Montecarlo e che si trova racchiusa al centro di una costiera di rara bellezza, tra ‘les Calanques’ verso Marsiglia e il parco naturale sino a Cap Canailles. E arrivare a Cassis sulla scia del traffico veloce di Marsiglia di un soleggiato fine settimana mi aveva insinuato dubbi. Temevo che tutti i marsigliesi si sarebbero riversati su quest’angolo di mare rimasto fermo a 30 anni fa, come lasciavano intuire deliziose villette e qualche casa con grandi terrazze a sbalzo, dalla riconoscibile architettura degli anni ‘60/’70. Lasciata l’auto nel parcheggio dell’ accogliente hotel Les Jardins de Cassis, quasi un albergo diffuso perché distribuito su più villini a due piani attorno alla piscina, mi lanciai a piedi nella strada in discesa che arrivava al paese, lungo il porto vecchio, stipato di gozzi colorati. Dopo una bella passeggiata ero giunto proprio all’inizio del porto, mentre il sole era già tramontato restavano luci tenui che si stemperavano su case semplici, ben tenute, tipiche dei borghi di pescatori, dai colori pastello, gradevoli e non invadenti. La tranquillità regnava e il villaggio rivelava il suo fascino discreto percorrendo gli stretti vicoli. Era presto per andare a tavola, il momento adatto per un aperitivo degustando così il noto, gradevole vino di Cassis ad un pub.

Sì, Cassis è la meta che cercavo: un angolo sul mare autentico, elegante e suggestivo, con angoli naturalisticamente tra i più attraenti della costa provenzale, ideale per una vacanza rilassante, forse meno adatta per i giovani che preferiscono il rumore delle discoteche. Eppure a metà dell’800 il borgo era un attivo porto industriale che commerciava con la Spagna, l’Italia e l’Algeria, e la storia, visibile al piccolo museo d’arte, testimonia – dai relitti ritrovati nella baia – il passaggio di molte navi romane. Tra l’800 e il ‘900 la località divenne meta di molti artisti e personaggi: i pittori Dufy e Dérain iniziarono a venire qui per la bellezza del posto; tra i personaggi che la frequentarono basta citare Virginia Woolf e Winston Churchill.

Per esplorare al meglio il Parco delle Calanques, (via terra per il turismo lento di chi ama il trekking, la bici e per chi ama le arrampicate sulle rocce del massiccio o con un battello via mare), questo è il punto più vicino. In una giornata di sole le rocce in calcare bianco a picco, scolpite dalle maree, si stagliano tra il blu cobalto del mare, il verde dei grandi pini marini e l’azzurro del cielo: il fascino della natura non deturpata dall’uomo è straordinario. Dall’altro lato della baia si trova la famosa Corniche des Cretes, una delle strade più belle della costa fino a Cap Canaille e a La Ciotat, con panorami spettacolari delle falesie a precipizio sul mare.

La sera i molti ristoranti e osterie sul porto e nelle piazzette interne offrono soprattutto i piatti più noti della cucina provenzale e il pesce fresco, numerosi sono i pescherecci , non senza qualche rivisitazione nei menu ma mantenendo gli aromi di questa terra, abbinati alla varietà dei vini Cassis e Bandol, proposti sia rosati che bianchi o rossi, delle numerose cantine che producono etichette tra le più prestigiose della Provenza: è possibile visitarle nelle campagne che circondano il paese; ne parleremo nella pagina di enogastronomia.

Nella città di Cezanne

Da Cassis prima di proseguire nuovamente sulla costa non mi trattengo da un breve tuffo nell’interno nella campagna provenzale per vedere Aix en Provence. Amo la pittura e sono attratto dal conoscere la città del grande pittore Paul Cézanne. La cittadina provenzale è elegante e maestosi molti dei palazzi, con portali scolpiti nella pietra che s’illumina al sole; piacevole è l’effetto la frescura delle numerose fontane e dei grandi platani; delizioso il centro storico con un reticolo di stretti vicoli, piazzette e tantissimi locali, pub e ristoranti animati dai numerosi studenti dell’Università e gremiti sino a tarda notte. I mercati sono una delle cose più caratteristiche, da vedere: quello di frutta e verdura, con tutti i sapori e gli aromi provenzali, si tiene giornalmente in Place Richelme, mentre il variopinto mercato dei fiori è nella piazza dell’Hotel de Ville.

Tra le visite da non perdere nei suoi prestigiosi musei è l’Atelier di uno tra i grandi maestri impressionisti, Paul Cézanne che qui naque e che, su una collina, ha vissuto e lavorato per molti anni sino alla sua morte (1839 – 1906) ed oggi è certo il cittadino più celebrato del capoluogo provenzale. Qui non trovate i suoi quadri – che sono nei maggiori musei del mondo – ma gli oggetti a lui più cari, quelli delle nature morte. Per vedere alcune delle sue opere più importanti, dieci oli su tela nonché acquerelli e disegni del grande artista di fine ‘800, è d’obbligo non perdere la visita del Museo Granet che offre al visitatore un’ampia pagina di capolavori dal XIV al XIX secolo: artisti francesi tra i quali Ingres e Granet, italiani quali Guercino e Mattia Preti, nordici come Rembrand e Rubens, sino agli artisti più noti ed apprezzati del XX° secolo. Ma il percorso culturale di Aix offre ancora molto, ad esempio il Quartiere Mazarin: un’area di splendidi palazzi del XVII e XVIII secolo progettato da Michael Mazarin, arcivescovo di Aix e fratello del noto cardinale Mazarin. E Corso Mirabeau, grande viale alberato ricco di caffè, negozi ed alberghi che inizia con la La Rotonde, la grande fontana. Tra i bei palazzi nobiliari, simbolo dell’ascesa dei borghesi che si fecero costruire residenze lungo il corso per sottolineare la loro ascesa sociale, è da vedere l’Hôtel Maurel-de-Pontevés, con il simbolo del barocco di Aix, il balcone retto dai due poderosi atlanti.

 1 – continua

Info: www.myprovence.fr  –  www.marseille-tourisme.com/it/scoprire-marsiglia/

www.ot-cassis.com/  –   www.aixenprovencetourism.com/it

Alcune immagini di Marsiglia, Calanques, Cassis a corredo del testo.                             

Foto di Cristina Bersani e @otcm