Alla penisola dello Yucatan e Cancun il titolo di regine del turismo nel Caribe

0

Neanche la pandemia ha potuto togliere alla penisola dello Yucatan il titolo di regina del turismo non solo del Messico, ma anche di tutti i Caraibi e ormai si e’ convertita in una vera e propria calamita di viaggiatori provenienti da tutto il mondo in cerca di meraviglie naturali, archeologiche gastronomiche e perche’ no, turismo tutto incluso.

Eh già perchè “all inclusive” e’ un po’ la filosofia dominante in questa parte di paradiso a metà tra acque cristalline e fitte selve tropicali, poiche’ la maggior parte dei lussuosi e anche un po’  fantasiosi hotel  che si affacciano sulla costa Maya offrono al turista un’esperienza tutto compreso. Ristoranti italiani, messicani, di pesce, ma anche bar in stile americano, sushi, pizza: come in una grande nave da crociera, ma che non si muove, in questi giganti di cemento tutto lusso e tecnologie, il viaggiatore puo’ permettersi di assaporare ogni tipo di cibo compreso nel prezzo, neanche troppo caro, della camera. Lo stesso vale con le bibite, anche e per molti soprattutto le alcoliche.  Ma basta uscire da questi paradisi un po’ fittizi per rendersi conto che la realta’ di Cancun, quella genuina, e’ molto differente.

Lungo la avenida Kulkulan, che prende il nome dal mitologico re Maya, si trovano venditori ambulanti di ogni tipo, ma anche piccoli locali dove si puo’ mangiare, a buon prezzo, tacos o zuppe tipiche. Senza dubbio la penisola dello Yucatan non e’ affatto il posto migliore per darsi un’idea del Messico autentico, soprattutto perche’ negli ultimi anni si e’ convertita nella Las Vegas dei Caraibi, ma senza i casinò. La costa tropicale proprio su una delle piu’ importanti barriere coralline al mondo, ha lasciato il passo ai grandi hotel e tutto il complesso urbano di Cancun gira intorno al turismo, così come la vicina Cozumel, uno dei porti di crociere piu’ importanti dei Caraibi.

I turisti che si lasciano attrarre dalle acque cristalline degli hotel a 5 stelle non hanno sicuramente visto che  a poca distanza dalla costa, il reef, la barriera corallina regala spettacoli degni di una foto salvaschermo del computer. Pesci colorati, squali, delfini, ma anche coralli, acque trasparenti. Una delle esperienze piu’ interessanti e’ senza dubbio una escursione alla vicina Isla Mujeres

Tra il mare e la terra, tra storia e leggenda, il suo nome evoca meraviglie. Fin dai tempi piu’ antichi questa isola e’ stata dedicata all’amore, i Maya la consacrarono a IXchel, la dea dell’amore, la luna e la fertilità e a lei dedicavano offerte femminili, che erano appunto depositate nell’isola. Quando i “conquistadores” arrivarono, al comando di Francisco Hernandez de Cordoba, la chiamarono appunto l’isola delle donne. Questa fascia di terra di appena 8 chilometri di lunghezza di poco più di cinquecento metri di larghezza, custodisce tesori naturali e storici che attirano migliaia di turisti ogni anno.

Con poco piu’ di 50 euro, comode escursioni in partenza da un porto a poca distanza dalla zona degli hotel permettono di passare un’intera giornata in mare a bordo di un catamarano che, dopo poco meno di un’ora di navigazione nel golfo del Messico, approda a Isla Mujeres. Anche in questo caso, tutto incluso! A bordo non mancano bibite, anche alcoliche, comprese nel prezzo e anche il pranzo e’ incluso. Quasi tutte le escursioni permettono, vicino alla costa, di tuffarsi con maschera e boccaglio, per una breve nuotata tra i coralli.

Una volta arrivati a terra ferma, Isla Mujeres offre un gran numero di emozioni al turista.  Se si riesce a non cadere nella tentazione di finire in un negozio di souvenir che vende sombreros o maracas e spingersi un po’ oltre, si potrà scoprire la vera realta’ di questa isola e dei suoi abitanti e la maniera migliore per farlo e’ in bicicletta. Si, perche’ con le due ruote si puo’ apprezzare la realta’ di questa comunità di circa 13.000 persone che dipendono esclusivamente dal turismo, delle loro case, umili ma allo stesso dignitose, piene di colori, di piante, i bambini che giocano nella strada e assaporare i profumi dei fiori misti un po’ al gasolio e agli aromi della cucina tradizionale. Senza dubbio agli occhi del turista  Isla Mujeres, con le sue stradine tipiche, i suoi locali genuini e’ tra i luoghi piu’ organici, veri della penisola dello Yutacan.

La penisola dello Yucatan non e’ solamente mare e spiaggie, il suo valore va oltre al turismo, dato che qui, a poca distanza dagli hotel cinque stelle, dagli spettacoli stile Broadway e dai locali alla moda, si trova una delle sette meraviglie del mondo moderno: la piramide di Chichen Itza.

Il complesso archeologico  dove si trova l’antica città e’ immerso nella foresta o meglio in due. Una naturale, tropicale, fatta da fitti alberi e da piante di un verde intenso e l’altra  fatta da baracchini,  venditori ambulanti, abusivi che vendono magliette, souvenir, amuleti di ogni tipo ma rigorosamente Made in China. Viri e’ una guida turistica e da decenni, ogni giorno, accompagna turisti provenienti da ogni parte del mondo alla scoperta delle meraviglie Maya e racconta che questi venditori ambulanti sono la vera piaga della zona, una situazione critica che mette in rischio, per la sua illegalita’, la debole e fragile equilibrio dell’industria del turismo locale nella Penisola.

Vedere la piramide, gli edifici che dove si svolgevano i giochi e i rituali religiosi della cultura Maya senza dubbio e’ un qualcosa che toglie il fiato, soprattutto perche’ destano in qualsiasi turista domande esistenziali su come si sia potuto realizzare una costruzione tale. Gli aneddoti sui calcoli astrologici e matematici, il complesso sistema di audio poi sono la ciliegina sulla torta per molte guide locali che cosi’ contribuiscono a mantenere viva la magia di questo luogo.

Oltre alla zona archeologica, una serie de cenotes, antiche grotte con acque considerate sacre dai Maya si aprono a strapiombo nel terreno. Le sue acque cristalline, fredde non solo danno l’opportunità di foto spettacolari, ma rigenerano l’anima con la natura che e’ la protagonista. Lungo i circa cento km che separano la zona archeologica, tra piccoli villaggi dove ancora oggi si parla ancora maya e si mantengono vive le tradizioni precolombiane, si possono trovare vari piccoli complessi turistici, con ristoranti, negozietti e cenotes. Senza dubbio tra i più famosi, il cenote dove e’ anche possible tuffarsi. Cancun, con i suoi tramonti colorati e mozzafiato, La riviera Maya, con le mille domande su una cultura cosi’ affascinante, Isla Mujeres, con le sue acque cristalline e le sue strade colorate fanno di questa penisola un luogo affascinante e unico.

Filippo Ferretti